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Mario Vespasiani
L’obiettivo dell’artista si sposta dalla figura umana agli animali, soprattutto a quelli d’Africa, che vengono ritratti come se avessero posato espressamente per essere ripresi dall’istantanea, tradotta in cifra squisitamente pittorica.
Comunicato stampa
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Mario Vespasiani è nato nel 1978 a San Benedetto del Tronto, vive e lavora tra Ascoli Piceno e New York.
Il critico d'arte Enzo Santese scrive così di lui: “ L'obiettivo dell'artista si sposta dalla figura umana agli animali, soprattutto a quelli d'Africa, che vengono ritratti come se avessero posato espressamente per essere ripresi dall'istantanea, tradotta in cifra squisitamente pittorica. L'autore, giocando sul filo di un'ironia esplicita anche nel titolo - Amphitheatrum Vespasiani -, utilizza il proprio cognome come pretesto per un affondo nella storia cercando una corrispondenza diretta col suo omonimo, l'imperatore che ha dato nome al Colosseo (altrimenti chiamato Flavio). In perimetri quadrati le teste d'animali mansueti come le zebre oppure di belve come tigri e orsi sembrano affacciarsi a manifestare il loro umore istintuale all'autore che li "riprende da vicino". La messa in scena si carica di una diffusa tensione, la medesima che probabilmente riempiva l'atmosfera delle arene, ma appena mitigata dall'idea della lontananza temporale (la storia romana) e spaziale (i ghiacci polari oppure le lande della savana). Il pensiero dell'artista, nel più recente ciclo di realizzazioni, elegge a protagonisti delle tele proprio quegli esseri che si giocavano la possibilità di vivere contro i gladiatori, uomini abituati all'idea della morte per soddisfare il vezzo ludico d'altri uomini, plaudenti sugli spalti. Il confronto con i dati di una memoria storica profonda si attua attraverso una pellicola cromatica che presenta appena percettibili rilievi nell'impasto, come sottili trasalimenti di fronte a realtà di ferocia inscritte nella logica del passatempo. La pittura si distende sulla tela raggiungendo alte temperature con colori puri e tonalità acide che situano l'immagine in un'aura di incandescenza emotiva. ”
Il critico d'arte Enzo Santese scrive così di lui: “ L'obiettivo dell'artista si sposta dalla figura umana agli animali, soprattutto a quelli d'Africa, che vengono ritratti come se avessero posato espressamente per essere ripresi dall'istantanea, tradotta in cifra squisitamente pittorica. L'autore, giocando sul filo di un'ironia esplicita anche nel titolo - Amphitheatrum Vespasiani -, utilizza il proprio cognome come pretesto per un affondo nella storia cercando una corrispondenza diretta col suo omonimo, l'imperatore che ha dato nome al Colosseo (altrimenti chiamato Flavio). In perimetri quadrati le teste d'animali mansueti come le zebre oppure di belve come tigri e orsi sembrano affacciarsi a manifestare il loro umore istintuale all'autore che li "riprende da vicino". La messa in scena si carica di una diffusa tensione, la medesima che probabilmente riempiva l'atmosfera delle arene, ma appena mitigata dall'idea della lontananza temporale (la storia romana) e spaziale (i ghiacci polari oppure le lande della savana). Il pensiero dell'artista, nel più recente ciclo di realizzazioni, elegge a protagonisti delle tele proprio quegli esseri che si giocavano la possibilità di vivere contro i gladiatori, uomini abituati all'idea della morte per soddisfare il vezzo ludico d'altri uomini, plaudenti sugli spalti. Il confronto con i dati di una memoria storica profonda si attua attraverso una pellicola cromatica che presenta appena percettibili rilievi nell'impasto, come sottili trasalimenti di fronte a realtà di ferocia inscritte nella logica del passatempo. La pittura si distende sulla tela raggiungendo alte temperature con colori puri e tonalità acide che situano l'immagine in un'aura di incandescenza emotiva. ”
03
aprile 2004
Mario Vespasiani
Dal 03 al 21 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUOVA ARTESEGNO
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Udine, Via Gervasutta, 29, (Udine)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato : 10,00-12,30 16,00-19,30
Vernissage
3 Aprile 2004, dalle ore 16,00 alle ore 19,30
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