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L’uomo egizio
L’occasione è unica e irripetibile per la sua complessità e spettacolarità; per la prima volta verranno esposti reperti, di carattere e ambito egizio, custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, assieme a molti altri pezzi originali appartenenti a 8 collezioni italiane di egittologia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra "L'uomo egizio coinvolge le Soprintendenze Archeologiche di numerose città italiane: Trieste, Genova, Firenze, Roma, Napoli ed è stata resa possibile grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna, dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Cagliari, della Fondazione Banco di Sardegna e di Tiscali.
Come sostenuto da alcuni studiosi, la cultura dell'antico Egitto giunge in Sardegna in mostra a distanza di oltre tre millenni dall'arrivo del popolo dei Sherden che, reduce da una guerra contro gli eserciti di Ramesse III (1184 - 1153 a.C.), avrebbe fatto approdo lungo le coste dell'isola.
L'occasione è unica e irripetibile per la sua complessità e spettacolarità; per la prima volta verranno esposti reperti, di carattere e ambito egizio, custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (cui è dedicata una intera sezione), assieme a molti altri pezzi originali appartenenti a 8 collezioni italiane di egittologia, a dimostrazione della vastità e valore del patrimonio museale italiano: Museo di Storia e Arte di Trieste, Museo di Storia Naturale di Trieste, il, Museo di Archeologia Ligure di Genova, Museo Civico di Cernusco, Museo Archeologico di Firenze, Museo Barracco di Roma, Collezione Sinopoli di Roma, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra, articolata in tre grandi padiglioni, prevede la presenza di 139 reperti. Tra questi si segnala per il suo particolare valore e per il suo effetto suggestivo il più grande coperchio di sarcofago in granito esistente in Italia, del peso di oltre 2,5 tonnellate, che da Trieste con un trasporto eccezionale raggiungerà la Sardegna. Importante è anche la presenza di due sarcofagi in legno, uno dei quali contenente la mummia perfettamente conservata e la presenza di papiri del Libro dei Morti fra i meglio conservati al mondo nonché di vasi canopi in alabastro incisi con geroglifici, etc.
Il progetto espositivo non ha precedenti in Sardegna; capacissimi architetti hanno curato l'allestimento e le imponenti scenografie che conducono il visitatore nelle sale dove si respira l'atmosfera degli ambienti reali delle tombe egizie. Tra l'altro, emergono due elementi essenziali di originalità: innanzitutto la mostra vuole valorizzare l'ottimo patrimonio egittologico della rete museale italiana, pubblica e privata. Inoltre, il racconto dell'antica civiltà egizia viene affidato alle figure sociali più caratteristiche che sono state protagoniste di una vicenda ultra millenaria: il dio, il sovrano, il funzionario, il sacerdote, il soldato, l'artigiano, il contadino, la famiglia, il defunto ecc.
La cura scientifica dell'evento è affidata a una commissione diretta da Francesco Tiradritti, prestigioso egittologo italiano, recentemente impegnato nel progetto della imponente mostra di Palazzo Grassi a Venezia e direttore della importante spedizione archeologica, ancora in corso, che ha messo in luce la tomba di Harwa, presso Luxor. Importante è anche la presenza di Maria Cristina Guidotti, egittologa del Museo Archeologico di Firenze.
Come sostenuto da alcuni studiosi, la cultura dell'antico Egitto giunge in Sardegna in mostra a distanza di oltre tre millenni dall'arrivo del popolo dei Sherden che, reduce da una guerra contro gli eserciti di Ramesse III (1184 - 1153 a.C.), avrebbe fatto approdo lungo le coste dell'isola.
L'occasione è unica e irripetibile per la sua complessità e spettacolarità; per la prima volta verranno esposti reperti, di carattere e ambito egizio, custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari (cui è dedicata una intera sezione), assieme a molti altri pezzi originali appartenenti a 8 collezioni italiane di egittologia, a dimostrazione della vastità e valore del patrimonio museale italiano: Museo di Storia e Arte di Trieste, Museo di Storia Naturale di Trieste, il, Museo di Archeologia Ligure di Genova, Museo Civico di Cernusco, Museo Archeologico di Firenze, Museo Barracco di Roma, Collezione Sinopoli di Roma, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra, articolata in tre grandi padiglioni, prevede la presenza di 139 reperti. Tra questi si segnala per il suo particolare valore e per il suo effetto suggestivo il più grande coperchio di sarcofago in granito esistente in Italia, del peso di oltre 2,5 tonnellate, che da Trieste con un trasporto eccezionale raggiungerà la Sardegna. Importante è anche la presenza di due sarcofagi in legno, uno dei quali contenente la mummia perfettamente conservata e la presenza di papiri del Libro dei Morti fra i meglio conservati al mondo nonché di vasi canopi in alabastro incisi con geroglifici, etc.
Il progetto espositivo non ha precedenti in Sardegna; capacissimi architetti hanno curato l'allestimento e le imponenti scenografie che conducono il visitatore nelle sale dove si respira l'atmosfera degli ambienti reali delle tombe egizie. Tra l'altro, emergono due elementi essenziali di originalità: innanzitutto la mostra vuole valorizzare l'ottimo patrimonio egittologico della rete museale italiana, pubblica e privata. Inoltre, il racconto dell'antica civiltà egizia viene affidato alle figure sociali più caratteristiche che sono state protagoniste di una vicenda ultra millenaria: il dio, il sovrano, il funzionario, il sacerdote, il soldato, l'artigiano, il contadino, la famiglia, il defunto ecc.
La cura scientifica dell'evento è affidata a una commissione diretta da Francesco Tiradritti, prestigioso egittologo italiano, recentemente impegnato nel progetto della imponente mostra di Palazzo Grassi a Venezia e direttore della importante spedizione archeologica, ancora in corso, che ha messo in luce la tomba di Harwa, presso Luxor. Importante è anche la presenza di Maria Cristina Guidotti, egittologa del Museo Archeologico di Firenze.
20
dicembre 2003
L’uomo egizio
Dal 20 dicembre 2003 al 18 luglio 2004
archeologia
Location
MUSEO NATURALISTICO DEL TERRITORIO SA CORONA ARRUBIA
Collinas, Strada Comunale Mogoro Lunamatrona, (Medio Campidano)
Collinas, Strada Comunale Mogoro Lunamatrona, (Medio Campidano)
Biglietti
6 euro intero, 4 euro ridotto,
Visite guidate gratuite
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì ore 9.00 – 14.00, 15.00 – 20.00
Sabato, domenica e festivi orario continuato 09.00 – 20.00