…”Patrick Bateman e’ giovane, bello, ricco, vive a Manhattan, frequenta i locali piu’ alla moda, le palestre esclusive e le toilette dove gira la migliore cocaina della citta’, Patrick Bateman e’ il ragazzo della porta accanto.”(American Psycho by Bret Easten Ellis).

Giocando con il protagonista del piu’ celebrato romanzo, di B.E.
Ellis, Lidia Bachis ricostruisce la sua camera ideale;… “ quando scendono le tenebre su New York Patrick Bateman si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico e spietato”.

Una tela 120x120, campeggia nella stanza, l’autoritratto (come in un’istantanea) dell’ultima vittima, una stupenda corpoduro, con il cranio fracassato, ferma nell’istante dell’orrore.

In una sequenza ossessiva l’autrice ripete il gesto in frammenti (40 foto 10x10) che si allineano lungo il perimetro dello spazio, concentrandosi sul solo sguardo.

Una poltrona gigante color oro ed una valigia di plexiglass trasparente chiudono la scena.

La valigia, un perfetto kit di sopravvivenza , contiene al suo interno tutti gli accessori (simbolo), del giovane P.B. , il prototipo, l’icona maschile, celebrata dall’universo mediatico e glamour del ventunesimo secolo.

.. “una pistola, pillole varie, il dvd di “omicidio a luci rosse”, mutandine di zucchero, bacchette cinesi, telefonino, agenda, la bambola di Lara Croft….”

Nuova pittura, uso del digitale, immaginario cinematografico, letterario, fumettistico, pulp e favolistico confluiscono per tessere la trama di una narrazione in (non) finita che vede eroine ( o vittime) in attesa.

Cosi’ come una sequenza da film , Lidia Bachis, ci restituisce attraverso il suo lavoro, tutti i temi legati alla sua ricerca.