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Paola Vattovani – Sequenze
Con lo stile rigoroso ed essenziale che contraddistingue da sempre il suo lavoro Paola Vattovani, in queste fotografie, esprime, ancora una volta, lo stretto legame che la lega alla natura. La materia, nelle sue varie forme, è quindi il suo elemento di rappresentazione privilegiato.
Comunicato stampa
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E’ la materia catturata, scomposta, ricomposta, moltiplicata, evocata, che si allontana dalla sua identità per assumere una nuova natura cui l’immagine dà voce attraverso un progressivo percorso visivo.
Spetta a noi ascoltare questa voce che ci cattura per la sua verosimiglianza e per la sua poetica.
La luce, qui essenziale ed usata con parsimonia, ora ad evidenziare la tridimensionalità, ora a creare giochi cromatici, assolve la funzione di prezioso indizio del tempo. Il tempo che trascorre, che corrode, che si ripete, il tempo che costituisce elemento vitale della nostra quotidianità e che, tuttavia, troppe volte non rispettiamo.
Il meccanismo creativo si esprime, dunque, attraverso passaggi successivi e conseguenti che l’autrice ha percorso con ostinazione: rilevamento della materia, scoperta di nuove forme, invenzione, attraverso la moltiplicazione, di un linguaggio astratto che diventa testimonianza.
E quando abbiamo la sensazione di aver percepito il senso della materia rappresentata, Paola Vattovani ci stupisce nuovamente perché l’immagine deborda oltre i confini raffigurati, per estendersi sulla carta fotografica, sviluppata ma non impressionata, che assume la funzione di spazio rappresentato. Quello spazio che come scrive George Perec “il nostro sguardo percorre e ci dà l’illusione del rilievo e della distanza. E’ proprio cosi che costruiamo lo spazio: con un alto e un basso, una sinistra e una destra, un davanti e un dietro, un vicino e un lontano”.
E’ nella comprensione di questi elementi presenti, e tuttavia contrastanti, che possiamo cogliere il lavoro di Paola Vattovani, riuscendo prima a vedere oltre il guardare e quindi ad immaginare oltre il vedere.
Ambra Laurenzi
Spetta a noi ascoltare questa voce che ci cattura per la sua verosimiglianza e per la sua poetica.
La luce, qui essenziale ed usata con parsimonia, ora ad evidenziare la tridimensionalità, ora a creare giochi cromatici, assolve la funzione di prezioso indizio del tempo. Il tempo che trascorre, che corrode, che si ripete, il tempo che costituisce elemento vitale della nostra quotidianità e che, tuttavia, troppe volte non rispettiamo.
Il meccanismo creativo si esprime, dunque, attraverso passaggi successivi e conseguenti che l’autrice ha percorso con ostinazione: rilevamento della materia, scoperta di nuove forme, invenzione, attraverso la moltiplicazione, di un linguaggio astratto che diventa testimonianza.
E quando abbiamo la sensazione di aver percepito il senso della materia rappresentata, Paola Vattovani ci stupisce nuovamente perché l’immagine deborda oltre i confini raffigurati, per estendersi sulla carta fotografica, sviluppata ma non impressionata, che assume la funzione di spazio rappresentato. Quello spazio che come scrive George Perec “il nostro sguardo percorre e ci dà l’illusione del rilievo e della distanza. E’ proprio cosi che costruiamo lo spazio: con un alto e un basso, una sinistra e una destra, un davanti e un dietro, un vicino e un lontano”.
E’ nella comprensione di questi elementi presenti, e tuttavia contrastanti, che possiamo cogliere il lavoro di Paola Vattovani, riuscendo prima a vedere oltre il guardare e quindi ad immaginare oltre il vedere.
Ambra Laurenzi
20
marzo 2004
Paola Vattovani – Sequenze
Dal 20 al 26 marzo 2004
fotografia
Location
ODRADEK LA LIBRERIA
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Orario di apertura
dal lun. al ven. con orario continuato dalle 9 alle 20:30 e la domenica dalle 10.00 alle 20.00
Vernissage
20 Marzo 2004, h. 18.00