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Mirko Pagliacci – Out of memory
Mirko Pagliacci è un autore d’impatto, ma non di facili trasgressioni.
Il suo percorso si incrocia con sentieri dalle più diverse connotazioni, ora ancestrali, ora mediatiche, ora di riferimento artistico, e sfocia in una visione pittorica che esalta il dato fisico, immediato e spontaneo.
Comunicato stampa
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Mirko Pagliacci è un autore d’impatto, ma non di facili trasgressioni.
Il suo percorso si incrocia con sentieri dalle più diverse connotazioni, ora ancestrali, ora mediatiche, ora di riferimento artistico, e sfocia in una visione pittorica che esalta il dato fisico, immediato e spontaneo.
Le sue opere costituiscono una soggettiva sul mondo che si snoda attorno al recupero dell’immagine e all’impronta che l’uomo lascia su di essa. Le tracce che emergono dalla tela testimoniano un continuo divenire e un’attitudine all’improvvisazione che solo gli spiriti liberi e senza meta possiedono.
La tendenza alla reiterazione grafica si mescola con una frammentazione segnica e visiva che sposta l’attenzione dall’oggetto fotografato e riproposto, quasi “ritrovato”, all’insieme dei tratti materici e cromatici che movimentano le composizioni. La presenza dell’uomo è rimarcata dalla distanza che separa la figura stampata e la rielaborazione estetica che di questa compie Pagliacci. Ogni macchia, linea o pennellata rivela un momento importante dell’esistenza creativa del pittore, pronto a suggerire stratificazioni e cancellature, come a non farsi percepire annullandosi negli spazi vuoti. La forza evocativa delle icone “rintracciate” si sposa con la naturale irruenza del tracciato pittorico, apparentemente semplice, in realtà nutrito di continui cambi di rotta.
Mirko Pagliacci lascia le orme e le annotazioni momentanee del proprio percorso esplorativo, a volte tortuoso e destabilizzante, come la lettura dell’immagine nell’immagine suscitata dalla sovrapposizione di due tele, a volte lineare nella sconcertante simmetria di appunti cromatici estemporanei.
La riproduzione fotografica indica un dato reale ed effettivo, un riferimento attuale o remoto che gode del grande richiamo proprio dei mezzi di comunicazione di massa. Questo elemento non contrasta affatto con una notazione pittorica fluente e non meditata, ma si confronta e ne esce arricchito, al pari del campo visivo dello spettatore. L’unione di un momento di storia collettiva con gli istanti creativi dell’artista, gli appunti di una lezione quotidiana, alimenta il raffronto tra il fattore progettuale, tecnico e impersonale se non per l’inquadratura, e quello istintuale, più estetico e meno riflessivo. In questo senso il quadro di Pagliacci mostra, non spiega, esibisce e non cela messaggi altrimenti non comprensibili.
La profondità accennata, la consistenza materica di alcuni passaggi, il risalto conferito all’opacità o alla lucentezza e le aggiunte di piccole tele o di frammenti lignei al supporto testimoniano un preciso desiderio di scavalcare la superficie, di farla propria e di oltrepassarne i confini, ormai in perenne dilatazione.
I colori accesi, coinvolgenti ma non chiassosi, l’uso del filtro televisivo, l’assenza di forme e di contorni prefigurati, le sigle e i numeri tracciati per caso, i numerosi ritorni, la ricerca del passato e l’immersione nel presente segnalano indiscutibilmente un modo diverso di avvicinarsi all’arte e di comunicare, mai subliminalmente, con chi è disposto a fare i conti con la realtà.
CENNI BIOGRAFICI
Mirko Pagliacci nasce a Losanna (Svizzera ) nel 1959, si trasferisce a Roma nel ‘70, studia alla scuola pontificia della Cappella Sistina a palazzo ALTEMPS. Per alcuni anni si dedica al canto polifonico partecipando a molti concerti in Italia e all’estero (diretto dal maestro Bartolucci).
Si diploma al Liceo artistico di Via di Ripetta sotto la guida di Carrino e Roccamonte. In seguito per dissapori con Brunori diserta l’Accademia e si iscrive ai corsi di Turcato e Avenessian nella Scuola del Nudo.In seguito frequenta gli studi di alcuni artisti quali Calabria, Schifano, Vacchi, Behan.
Risale al 1993 la sua prima esposizione. Dal ‘97 lavora in esclusiva per P. Cimatti (monte titano). Attualmente vive e lavora tra Roma e Castiglione del Lago.
Principali mostre
Collettiva Itinerante, Figurazione ed astrazione a confronto., Palazzo della Corgna, Castiglion del Lago, Museo Vannucci e piano nobile comune, Città della Pieve (PG).
In primis - personale nella sala del castello –
CastelMadama (RM)/, Galleria Athena arte
Collettiva Trasparenze Verdi - Palazzo del Grifo di Perugia
Collettiva Fascino-misto/senza figure, Galleria L’officina di Perugia
Collettiva itinerante Nuove geometrie, Museo Comunale - Praia a Mare; Galleria Lazzari di Roma
Goldemberg Gallery, Gerusalemme.
Collettiva itinerante In punta di piedi, Galleria Del vecchio,Monopoli; Politecnico XX di Roma; Chiostro domenicano, Altomonte (CS), a cura di Antonio Arevalo).
Collettiva itinerante, Tracce, Galleria Fuoricentro, Roma, Istituto di Cultura spagnolo Cervantès, Milano (a cura di M. Vigneti)
MI ART Ipnotico, Artefiera, Milano (Basilè, Leofreddi, Nunzio Pizzicannella, Ceccobelli, Pagliacci)
After-Reinhardt, ex CIM, pad.Neri, Perugia; 39, Wooster street, New York; Artist Space, Chicago, Mizahkhouse, San Francisco.
Segnalazioni, ARGAM ‘97, Accademia Arti e Nuove Tecnologie, Roma, a cura di C.Siniscalco.
L’arte a Roma, ex Mattatoio, a cura della Galleria d’Arte Moderna di Roma; Galleria Lombardi, Roma; Galleria Fidia Arte Moderna di Roma.
Con gli occhi dell’arte, Museo Civico di Amatrice.
L’illusorio gioco delle fiamme, Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore; Centro d’Arte contemporanea “IMPRESSIONI”.
Lavori recenti:
Personale: ArteCapital, Brescia
METROPOLISMO, sei casi di pittura telematica, Museo del Risorgimento-Vittoriano di Roma, 2000, Catalogo Torcular, testi di : A. BonitoOliva, A. Abruzzese, V. Dehò, R. Minore, O. Calabrese.
Opera-io, living-art, Casinò di Montecarlo; Galleria Fontanella Borghese, Roma
Galleria Il Labirinto di Roma
L’arte nell’uovo di Pasqua, mostra no-profit pro Eritrea, Salone Fendi di Roma.
Viaggi sperimentali, personale itinerante nelle show-rooms Telemarket di: Roma, Bologna, Torino, Genova (Palazzo Orsini), Brescia.
Astrattononastratto, show-room Telemarket di Bologna, Milano.
Meeting-art di Vercelli.
Pop-art e Ultime Tendenze, Galleria 900, Bari.
Il suo percorso si incrocia con sentieri dalle più diverse connotazioni, ora ancestrali, ora mediatiche, ora di riferimento artistico, e sfocia in una visione pittorica che esalta il dato fisico, immediato e spontaneo.
Le sue opere costituiscono una soggettiva sul mondo che si snoda attorno al recupero dell’immagine e all’impronta che l’uomo lascia su di essa. Le tracce che emergono dalla tela testimoniano un continuo divenire e un’attitudine all’improvvisazione che solo gli spiriti liberi e senza meta possiedono.
La tendenza alla reiterazione grafica si mescola con una frammentazione segnica e visiva che sposta l’attenzione dall’oggetto fotografato e riproposto, quasi “ritrovato”, all’insieme dei tratti materici e cromatici che movimentano le composizioni. La presenza dell’uomo è rimarcata dalla distanza che separa la figura stampata e la rielaborazione estetica che di questa compie Pagliacci. Ogni macchia, linea o pennellata rivela un momento importante dell’esistenza creativa del pittore, pronto a suggerire stratificazioni e cancellature, come a non farsi percepire annullandosi negli spazi vuoti. La forza evocativa delle icone “rintracciate” si sposa con la naturale irruenza del tracciato pittorico, apparentemente semplice, in realtà nutrito di continui cambi di rotta.
Mirko Pagliacci lascia le orme e le annotazioni momentanee del proprio percorso esplorativo, a volte tortuoso e destabilizzante, come la lettura dell’immagine nell’immagine suscitata dalla sovrapposizione di due tele, a volte lineare nella sconcertante simmetria di appunti cromatici estemporanei.
La riproduzione fotografica indica un dato reale ed effettivo, un riferimento attuale o remoto che gode del grande richiamo proprio dei mezzi di comunicazione di massa. Questo elemento non contrasta affatto con una notazione pittorica fluente e non meditata, ma si confronta e ne esce arricchito, al pari del campo visivo dello spettatore. L’unione di un momento di storia collettiva con gli istanti creativi dell’artista, gli appunti di una lezione quotidiana, alimenta il raffronto tra il fattore progettuale, tecnico e impersonale se non per l’inquadratura, e quello istintuale, più estetico e meno riflessivo. In questo senso il quadro di Pagliacci mostra, non spiega, esibisce e non cela messaggi altrimenti non comprensibili.
La profondità accennata, la consistenza materica di alcuni passaggi, il risalto conferito all’opacità o alla lucentezza e le aggiunte di piccole tele o di frammenti lignei al supporto testimoniano un preciso desiderio di scavalcare la superficie, di farla propria e di oltrepassarne i confini, ormai in perenne dilatazione.
I colori accesi, coinvolgenti ma non chiassosi, l’uso del filtro televisivo, l’assenza di forme e di contorni prefigurati, le sigle e i numeri tracciati per caso, i numerosi ritorni, la ricerca del passato e l’immersione nel presente segnalano indiscutibilmente un modo diverso di avvicinarsi all’arte e di comunicare, mai subliminalmente, con chi è disposto a fare i conti con la realtà.
CENNI BIOGRAFICI
Mirko Pagliacci nasce a Losanna (Svizzera ) nel 1959, si trasferisce a Roma nel ‘70, studia alla scuola pontificia della Cappella Sistina a palazzo ALTEMPS. Per alcuni anni si dedica al canto polifonico partecipando a molti concerti in Italia e all’estero (diretto dal maestro Bartolucci).
Si diploma al Liceo artistico di Via di Ripetta sotto la guida di Carrino e Roccamonte. In seguito per dissapori con Brunori diserta l’Accademia e si iscrive ai corsi di Turcato e Avenessian nella Scuola del Nudo.In seguito frequenta gli studi di alcuni artisti quali Calabria, Schifano, Vacchi, Behan.
Risale al 1993 la sua prima esposizione. Dal ‘97 lavora in esclusiva per P. Cimatti (monte titano). Attualmente vive e lavora tra Roma e Castiglione del Lago.
Principali mostre
Collettiva Itinerante, Figurazione ed astrazione a confronto., Palazzo della Corgna, Castiglion del Lago, Museo Vannucci e piano nobile comune, Città della Pieve (PG).
In primis - personale nella sala del castello –
CastelMadama (RM)/, Galleria Athena arte
Collettiva Trasparenze Verdi - Palazzo del Grifo di Perugia
Collettiva Fascino-misto/senza figure, Galleria L’officina di Perugia
Collettiva itinerante Nuove geometrie, Museo Comunale - Praia a Mare; Galleria Lazzari di Roma
Goldemberg Gallery, Gerusalemme.
Collettiva itinerante In punta di piedi, Galleria Del vecchio,Monopoli; Politecnico XX di Roma; Chiostro domenicano, Altomonte (CS), a cura di Antonio Arevalo).
Collettiva itinerante, Tracce, Galleria Fuoricentro, Roma, Istituto di Cultura spagnolo Cervantès, Milano (a cura di M. Vigneti)
MI ART Ipnotico, Artefiera, Milano (Basilè, Leofreddi, Nunzio Pizzicannella, Ceccobelli, Pagliacci)
After-Reinhardt, ex CIM, pad.Neri, Perugia; 39, Wooster street, New York; Artist Space, Chicago, Mizahkhouse, San Francisco.
Segnalazioni, ARGAM ‘97, Accademia Arti e Nuove Tecnologie, Roma, a cura di C.Siniscalco.
L’arte a Roma, ex Mattatoio, a cura della Galleria d’Arte Moderna di Roma; Galleria Lombardi, Roma; Galleria Fidia Arte Moderna di Roma.
Con gli occhi dell’arte, Museo Civico di Amatrice.
L’illusorio gioco delle fiamme, Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore; Centro d’Arte contemporanea “IMPRESSIONI”.
Lavori recenti:
Personale: ArteCapital, Brescia
METROPOLISMO, sei casi di pittura telematica, Museo del Risorgimento-Vittoriano di Roma, 2000, Catalogo Torcular, testi di : A. BonitoOliva, A. Abruzzese, V. Dehò, R. Minore, O. Calabrese.
Opera-io, living-art, Casinò di Montecarlo; Galleria Fontanella Borghese, Roma
Galleria Il Labirinto di Roma
L’arte nell’uovo di Pasqua, mostra no-profit pro Eritrea, Salone Fendi di Roma.
Viaggi sperimentali, personale itinerante nelle show-rooms Telemarket di: Roma, Bologna, Torino, Genova (Palazzo Orsini), Brescia.
Astrattononastratto, show-room Telemarket di Bologna, Milano.
Meeting-art di Vercelli.
Pop-art e Ultime Tendenze, Galleria 900, Bari.
06
marzo 2004
Mirko Pagliacci – Out of memory
Dal 06 marzo al 17 aprile 2004
arte contemporanea
Location
SHOW ROOM TELEMARKET
Milano, Corso Di Porta Romana, 2, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Romana, 2, (Milano)
Orario di apertura
Martedì/Venerdì 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.30
Sabato 10.00 - 19.30. Domenica e lunedì chiuso
Autore