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Roberta Colombo – Oggetti quotidiani
Dalla memoria all’oblio. Ciascuno di noi può rintracciare nella propria vita una quantità di oggetti che più si avvicina alla serie più trascina noi stessi dall’umano alla merce, senza ritorno. L’ultimo lavoro di Roberta non insiste tanto su questo, o quanto meno non interroga le cause.
Comunicato stampa
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L’intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli.
Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.
Guy-Ernest Debord
Dalla memoria all’oblio. Ciascuno di noi può rintracciare nella propria vita una quantità di oggetti che più si avvicina alla
serie più trascina noi stessi dall’umano alla merce, senza ritorno. L’ultimo lavoro di Roberta non insiste tanto su questo, o
quanto meno non interroga le cause. Semmai, una simile condizione al limite dell’umano, è il dato di partenza e l’esplorazione
indaga ed espone, con lucidità, le conseguenze che oggi attraversano il soggetto.
Ogni oggetto si ritrova inscritto dentro la serie anonima che lo contiene (tutte le agende, tutte le caffettiere, tutti i cellulari,
ecc.). Contemporaneamente ogni oggetto partecipa della sequenza, ad elenco, dalla a alla z (non a caso gli oggetti sono
21). Ma l’alfabeto così composto non arriva al discorso; è un alfabeto muto, afono, incolore, monocromo.
Gli oggetti in questo modo non indicano alcuna soggettività specifica, non narrano alcun vissuto particolare e privato.
Sarebbe ridicolo, e di un ridicolo che turba, se li chiamassimo effetti personali. Quello che un
tempo riconoscevamo negli oggetti, che ci legava all’esperienza quotidiana, ora ci rimbalza
contro non più come opposto ma come immagine di noi stessi, anche noi fondo, materia,
oggetto di cui disporre.
Occorre un grande sforzo di immaginazione. Ecco allora che uno, tra gli oggetti, si stacca
dall’elenco, abbandona la serie per dimensione, per colore, per struttura. La bici bicicla e
spicca un volo, verrebbe da dire simile all’avere l’apprendista nel sole, e tutti noi siamo invitati alla sua mensa.
Maurizio Giannangeli
Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.
Guy-Ernest Debord
Dalla memoria all’oblio. Ciascuno di noi può rintracciare nella propria vita una quantità di oggetti che più si avvicina alla
serie più trascina noi stessi dall’umano alla merce, senza ritorno. L’ultimo lavoro di Roberta non insiste tanto su questo, o
quanto meno non interroga le cause. Semmai, una simile condizione al limite dell’umano, è il dato di partenza e l’esplorazione
indaga ed espone, con lucidità, le conseguenze che oggi attraversano il soggetto.
Ogni oggetto si ritrova inscritto dentro la serie anonima che lo contiene (tutte le agende, tutte le caffettiere, tutti i cellulari,
ecc.). Contemporaneamente ogni oggetto partecipa della sequenza, ad elenco, dalla a alla z (non a caso gli oggetti sono
21). Ma l’alfabeto così composto non arriva al discorso; è un alfabeto muto, afono, incolore, monocromo.
Gli oggetti in questo modo non indicano alcuna soggettività specifica, non narrano alcun vissuto particolare e privato.
Sarebbe ridicolo, e di un ridicolo che turba, se li chiamassimo effetti personali. Quello che un
tempo riconoscevamo negli oggetti, che ci legava all’esperienza quotidiana, ora ci rimbalza
contro non più come opposto ma come immagine di noi stessi, anche noi fondo, materia,
oggetto di cui disporre.
Occorre un grande sforzo di immaginazione. Ecco allora che uno, tra gli oggetti, si stacca
dall’elenco, abbandona la serie per dimensione, per colore, per struttura. La bici bicicla e
spicca un volo, verrebbe da dire simile all’avere l’apprendista nel sole, e tutti noi siamo invitati alla sua mensa.
Maurizio Giannangeli
30
marzo 2004
Roberta Colombo – Oggetti quotidiani
Dal 30 marzo al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGENTA 52
Milano, Corso Magenta, 52, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 52, (Milano)
Orario di apertura
martedì – sabato ore 10.30 – 13.30
15.00 – 19.30
Sito web
www.robertacolombo.com