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Aurelio Favaretto
Le opere di Bepi, così lo chiamano gli amici, sono intrise di numerose emozioni e sono anche il viatico per la comprensione del mondo dell’arte e per una gradualità di valori da leggere con grande umiltà.
Comunicato stampa
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Si terrà, dall'11 marzo al 24 marzo, presso Palazzo Scotti una mostra personale di mosaico in legno e scultura dell'autore Favaretto Aurelio, detto Bepi.
Le opere di Bepi, così lo chiamano gli amici, sono intrise di numerose emozioni e sono anche il viatico per la comprensione del mondo dell'arte e per una gradualità di valori da leggere con grande umiltà. Quello di Favaretto è uno spazio rappresentativo aperto a tutti, dove si mescolano e si intrecciano più tecniche distinte che partecipano tutte insieme allo stesso scopo, finalizzate cioè alla gioia di rappresentare alla voglia di dire e di raccontare la vita. Le sue tessere di legno diventano i mattoni dell'architetto che ci propongono continuamente nuove soluzioni cromatiche e diverse forme, la sua delicatezza e sensibilità nella ricerca dei colori sottolinea la cura ed il grande rispetto per la natura alla quale chiede di adoperarsi nel divenire strumento per il nobile fine dell'arte. La semplicità e l'umiltà dei nostro Aurelio Favaretto nell'infinito e faticoso percorso della conoscenza si rivelano doti preziose e dominanti per il suo meticoloso lavoro che lentamente prende forma. Le mani si sporcano e si rovinano nel lento lavoro dell'artigiano mentre gli occhi e la mente si beano alla visione del pezzo finito di giornata come nella vecchia "bottega" dove l'abile gesto del pittore trasformava in affresco quel tratto di muro intonacato. Diventa evidente allora che "il sano lavoro della mente" del nostro artista, coniugano in maniera semplice la nobiltà creativa ed il vivere quotidiano e sottolineano la vera essenza dell'uomo nel quale sono riposte con naturale cura le più grandi aspirazioni creative.
prof. Roberto Furìan
Le opere di Bepi, così lo chiamano gli amici, sono intrise di numerose emozioni e sono anche il viatico per la comprensione del mondo dell'arte e per una gradualità di valori da leggere con grande umiltà. Quello di Favaretto è uno spazio rappresentativo aperto a tutti, dove si mescolano e si intrecciano più tecniche distinte che partecipano tutte insieme allo stesso scopo, finalizzate cioè alla gioia di rappresentare alla voglia di dire e di raccontare la vita. Le sue tessere di legno diventano i mattoni dell'architetto che ci propongono continuamente nuove soluzioni cromatiche e diverse forme, la sua delicatezza e sensibilità nella ricerca dei colori sottolinea la cura ed il grande rispetto per la natura alla quale chiede di adoperarsi nel divenire strumento per il nobile fine dell'arte. La semplicità e l'umiltà dei nostro Aurelio Favaretto nell'infinito e faticoso percorso della conoscenza si rivelano doti preziose e dominanti per il suo meticoloso lavoro che lentamente prende forma. Le mani si sporcano e si rovinano nel lento lavoro dell'artigiano mentre gli occhi e la mente si beano alla visione del pezzo finito di giornata come nella vecchia "bottega" dove l'abile gesto del pittore trasformava in affresco quel tratto di muro intonacato. Diventa evidente allora che "il sano lavoro della mente" del nostro artista, coniugano in maniera semplice la nobiltà creativa ed il vivere quotidiano e sottolineano la vera essenza dell'uomo nel quale sono riposte con naturale cura le più grandi aspirazioni creative.
prof. Roberto Furìan
11
marzo 2004
Aurelio Favaretto
Dall'undici al 24 marzo 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO SCOTTI
Treviso, Via Sant'Andrea, 3, (Treviso)
Treviso, Via Sant'Andrea, 3, (Treviso)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì ore 9:00 - 19:00
sabato: 9:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00
domenica ore 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:00
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