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Niele Toroni – Vedi Napoli e poi… le impronte di pennello n.50 ripetute ad intervalli regolari di 30cm
Presenterà nella galleria Alfonso Artiaco, un progetto specificamente pensato per gli spazi di Piazza dei Martiri. Artista concettuale, le sue opere sorprendono per radicalità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra di Niele Toroni «Vedi Napoli e poi… le impronte di pennello n.50 ripetute ad intervalli regolari di 30cm», lunedì 15 marzo 2004 alle ore 19, in presenza dell’artista.
Niele Toroni nato nel 1937 a Locarno-Muralto, vive e lavora a Parigi dal 1959. Dal 1960, ha esposto nei più prestigiosi musei, istituzioni e gallerie internazionali. Presenterà nella galleria Alfonso Artiaco, un progetto specificamente pensato per gli spazi di Piazza dei Martiri. Artista concettuale, le sue opere sorprendono per radicalità. Nella produzione di Niele Toroni si legge l'istanza di un ritorno al grado zero della pittura. Il suo lavoro sottolinea l'estraneità della pittura rispetto all'espressione della soggettività, la sua assoluta lontananza dalla tentazione della narrazione di un vissuto o della rappresentazione di una realtà esterna. Toroni propone un ritorno drastico all'essenza stessa del gesto pittorico. Egli si chiede cosa possa significare oggi dipingere, dopo gli innumerevoli manifesti, novità e movimenti che hanno caratterizzato la storia dell'arte contemporanea.
"La mia grande utopia, la mia grande sciocchezza (se volete!) è credere che ci sia ancora la possibilità di fare qualche cosa dopo Pollock, senza adoperare -sia valorizzandole, sia svalorizzandole- forme preesistenti". Le tele di Toroni sembrano suggerire che dipingere oggi, possa esclusivamente consistere nel mostrare ciò che la pittura è nella sua trama primordiale: dipingere significa da sempre applicare un pigmento, su un supporto generalmente per mezzo di un pennello.
Il metodo creato da quest'artista, constante dal 1967, è l'applicazione del colore su una superficie piana, ripetendo su un supporto dato variabile ( tela, legno, pareti...) delle impronte di pennello n°50 ad intervalli regolari di 30 cm. Le uniche variazioni percepibili sono quelle del colore e della superficie da dipingere. Né rappresentativa, né costruttiva la pittura di Toroni (per mezzo del colore, della
composizione, della trama) esprime unicamente la propria materialità. Se Toroni segue un metodo di lavoro sistematico, ancorato ad una successione ritmica e geometrica, la ripetizione dell'impronta si rivela garante delle possibilità infinite di variazione del lavoro/pittura.
Niele Toroni nato nel 1937 a Locarno-Muralto, vive e lavora a Parigi dal 1959. Dal 1960, ha esposto nei più prestigiosi musei, istituzioni e gallerie internazionali. Presenterà nella galleria Alfonso Artiaco, un progetto specificamente pensato per gli spazi di Piazza dei Martiri. Artista concettuale, le sue opere sorprendono per radicalità. Nella produzione di Niele Toroni si legge l'istanza di un ritorno al grado zero della pittura. Il suo lavoro sottolinea l'estraneità della pittura rispetto all'espressione della soggettività, la sua assoluta lontananza dalla tentazione della narrazione di un vissuto o della rappresentazione di una realtà esterna. Toroni propone un ritorno drastico all'essenza stessa del gesto pittorico. Egli si chiede cosa possa significare oggi dipingere, dopo gli innumerevoli manifesti, novità e movimenti che hanno caratterizzato la storia dell'arte contemporanea.
"La mia grande utopia, la mia grande sciocchezza (se volete!) è credere che ci sia ancora la possibilità di fare qualche cosa dopo Pollock, senza adoperare -sia valorizzandole, sia svalorizzandole- forme preesistenti". Le tele di Toroni sembrano suggerire che dipingere oggi, possa esclusivamente consistere nel mostrare ciò che la pittura è nella sua trama primordiale: dipingere significa da sempre applicare un pigmento, su un supporto generalmente per mezzo di un pennello.
Il metodo creato da quest'artista, constante dal 1967, è l'applicazione del colore su una superficie piana, ripetendo su un supporto dato variabile ( tela, legno, pareti...) delle impronte di pennello n°50 ad intervalli regolari di 30 cm. Le uniche variazioni percepibili sono quelle del colore e della superficie da dipingere. Né rappresentativa, né costruttiva la pittura di Toroni (per mezzo del colore, della
composizione, della trama) esprime unicamente la propria materialità. Se Toroni segue un metodo di lavoro sistematico, ancorato ad una successione ritmica e geometrica, la ripetizione dell'impronta si rivela garante delle possibilità infinite di variazione del lavoro/pittura.
15
marzo 2004
Niele Toroni – Vedi Napoli e poi… le impronte di pennello n.50 ripetute ad intervalli regolari di 30cm
Dal 15 marzo all'otto maggio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato ore 10.00 –13.00 e 16.00-20,00
Vernissage
15 Marzo 2004, ore 19
Autore