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Santo Tomaino – Fiori rosa fiori di pesco
Seguendo l’idea che la crescita si esprima per cicli su temi poeticamente identificati, Tomaino ha scelto il FIORE come ideale di leggerezza e realtà effimera, un frutto/seme che supera il simbolo e racchiude il rinnovamento implacabile della natura.
Comunicato stampa
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FIORI ROSA FIORI DI PESCO… sul filo del capolavoro firmato Lucio Battisti, segno incisivo di un’epoca da cui il PITTORE ripesca memorie personali, eventi collettivi, frammenti sparsi da ricostruire nella sintesi del segno. Una nuova personale di SANTO TOMAINO nelle sale della Romberg, la galleria che ha supportato negli anni la figurazione italiana, i valori dell’iconografia poetica, la densità di storie che tornano ai percorsi sociali, al mondo reale di cui l’artista diventa l’ultimo testimone affidabile.
Seguendo l’idea che la crescita si esprima per cicli su temi poeticamente identificati, Tomaino ha scelto il FIORE come ideale di leggerezza e realtà effimera, un frutto/seme che supera il simbolo e racchiude il rinnovamento implacabile della natura. Tele di vari formati, secondo le consuetudini dell’autore, ripensano la pittura nella sua catena di modernismi novecenteschi. Tomaino parla di luce e colore, di segni magnetici che compaiono come chimere universali. Percepiamo la pura bellezza che recupera l’essenza del dipingere, la sua storia di passaggi in avanti e ripensamenti necessari. Un ciclo radicale che dialoga col Moderno, ribadendo quanto si debba ripartire dai maestri del Novecento, sintetizzando una catena linguistica dove lo scardinamento figurativo costituisce il percorso del nuovo secolo. Per Tomaino dipingere significa mettersi in gioco, ribaltare le certezze trascorse, usare l’etica come radice instabile che riavvia l’attualità del progetto. Il senso del fiore sta tutto qui: nell’effimero di una presenza senza tempo, senza appeal mondano, senza ipotetica sinergia con la cultura metropolitana. Una scelta netta che certifica l’importanza del proprio dubbio, finché quel punto interrogativo regola di nuovo la temperatura della bellezza. L’arte, oggi come ieri, riparte dalle domande aperte, dai dilemmi creativi che ribadiscono l’urgenza di un’estetica moralmente forte. Attuale nell’apparenza della sua volatilità.
Seguendo l’idea che la crescita si esprima per cicli su temi poeticamente identificati, Tomaino ha scelto il FIORE come ideale di leggerezza e realtà effimera, un frutto/seme che supera il simbolo e racchiude il rinnovamento implacabile della natura. Tele di vari formati, secondo le consuetudini dell’autore, ripensano la pittura nella sua catena di modernismi novecenteschi. Tomaino parla di luce e colore, di segni magnetici che compaiono come chimere universali. Percepiamo la pura bellezza che recupera l’essenza del dipingere, la sua storia di passaggi in avanti e ripensamenti necessari. Un ciclo radicale che dialoga col Moderno, ribadendo quanto si debba ripartire dai maestri del Novecento, sintetizzando una catena linguistica dove lo scardinamento figurativo costituisce il percorso del nuovo secolo. Per Tomaino dipingere significa mettersi in gioco, ribaltare le certezze trascorse, usare l’etica come radice instabile che riavvia l’attualità del progetto. Il senso del fiore sta tutto qui: nell’effimero di una presenza senza tempo, senza appeal mondano, senza ipotetica sinergia con la cultura metropolitana. Una scelta netta che certifica l’importanza del proprio dubbio, finché quel punto interrogativo regola di nuovo la temperatura della bellezza. L’arte, oggi come ieri, riparte dalle domande aperte, dai dilemmi creativi che ribadiscono l’urgenza di un’estetica moralmente forte. Attuale nell’apparenza della sua volatilità.
17
aprile 2004
Santo Tomaino – Fiori rosa fiori di pesco
Dal 17 aprile al 31 maggio 2004
arte contemporanea
Location
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA [vecchia sede]
Latina, Via San Carlo Da Sezze, 18, (Latina)
Latina, Via San Carlo Da Sezze, 18, (Latina)
Orario di apertura
10:00/13:00 – 16:00/19:30
Vernissage
17 Aprile 2004, ore 18:00