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William Marc Zanghi – Jungla d’asfalto
Le tele di Marc sono antinarrative, non raccontano, solo, squarciano per un attimo il tempo mostrandoci immagini dense di elementi immobili strutturati dentro un’azione senza inizio né fine.
Comunicato stampa
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William Marc Zanghi ha dipinto attimi.
Lo spazio è pieno di informazioni immobili, di ambientazioni surreali che il colore e la gestualità dell’artista marcano di sospesa connotazione.
Venti tele dipinte con smalti industriali e cento acquerelli con volti di personaggi sconosciuti che l’artista ha usato all’inizio del nuovo ciclo pittorico come per trovare il soggetto di una frase.
Le tele di Marc sono antinarrative, non raccontano, solo, squarciano per un attimo il tempo mostrandoci immagini dense di elementi immobili strutturati dentro un’azione senza inizio né fine.
Fotogrammi di pittura, surrealtà sottolineata ancora da strane creature che qua e là emergono nella figurazione come fantasmi, come elementi di disturbo: scimmiette appena tracciate con il bianco.
L’impressione di essere travolti dalla loro forza è data dall’impatto coloristico, dalla maniera di pittura con colature, chiazze dense e lisce di materia, brillantezza e riflessi, ancora schizzi di colore. La pittura di Marc non è uniforme e lo stesso pezzo contiene diversi spazi delimitati da altrettanti episodi di pittura.
La forza del lavoro di Zanghi è acuita da questa sorta di vicenda sospesa, che sta succedendo ma chissà dove e perché. L’immobilizzazione dei personaggi di Marc porta il fascino dell’insoluto, dell’immotivato, dell’incomprensibile.
La mostra quindi costruita come una grande e composita installazione, un montaggio di fotogrammi filmici non connessi tra loro ma in interrelazione con gli altri elementi dello spazio. L’ambiente sarà caratterizzato dai personaggi (i cento acquerelli), dalle scene (venti tele) da altre scene ancor più insondabili perché al buio (carboncini e disegni) e dalle scimmiette che, dopo aver invaso i fotogrammi e le anime dei personaggi di Marc, vivranno finalmente fuori dalla pittura: grandi sculture in poliuretano espanso appena tracciate, come da quel bianco delle tele, passeggeranno tra i visitatori della mostra.
Catalogo con testi di Cristina Alaimo.
Lo spazio è pieno di informazioni immobili, di ambientazioni surreali che il colore e la gestualità dell’artista marcano di sospesa connotazione.
Venti tele dipinte con smalti industriali e cento acquerelli con volti di personaggi sconosciuti che l’artista ha usato all’inizio del nuovo ciclo pittorico come per trovare il soggetto di una frase.
Le tele di Marc sono antinarrative, non raccontano, solo, squarciano per un attimo il tempo mostrandoci immagini dense di elementi immobili strutturati dentro un’azione senza inizio né fine.
Fotogrammi di pittura, surrealtà sottolineata ancora da strane creature che qua e là emergono nella figurazione come fantasmi, come elementi di disturbo: scimmiette appena tracciate con il bianco.
L’impressione di essere travolti dalla loro forza è data dall’impatto coloristico, dalla maniera di pittura con colature, chiazze dense e lisce di materia, brillantezza e riflessi, ancora schizzi di colore. La pittura di Marc non è uniforme e lo stesso pezzo contiene diversi spazi delimitati da altrettanti episodi di pittura.
La forza del lavoro di Zanghi è acuita da questa sorta di vicenda sospesa, che sta succedendo ma chissà dove e perché. L’immobilizzazione dei personaggi di Marc porta il fascino dell’insoluto, dell’immotivato, dell’incomprensibile.
La mostra quindi costruita come una grande e composita installazione, un montaggio di fotogrammi filmici non connessi tra loro ma in interrelazione con gli altri elementi dello spazio. L’ambiente sarà caratterizzato dai personaggi (i cento acquerelli), dalle scene (venti tele) da altre scene ancor più insondabili perché al buio (carboncini e disegni) e dalle scimmiette che, dopo aver invaso i fotogrammi e le anime dei personaggi di Marc, vivranno finalmente fuori dalla pittura: grandi sculture in poliuretano espanso appena tracciate, come da quel bianco delle tele, passeggeranno tra i visitatori della mostra.
Catalogo con testi di Cristina Alaimo.
06
marzo 2004
William Marc Zanghi – Jungla d’asfalto
Dal 06 marzo al 03 aprile 2004
Location
GALLERIA 61
Palermo, Via XX Settembre, 61, (Palermo)
Palermo, Via XX Settembre, 61, (Palermo)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 10.00-13.00 e 17.00-20.00
i venerdì la galleria 61 rimarrà aperta fino a mezzanotte
Vernissage
6 Marzo 2004, ore 18.00