C’è qualcosa di affascinante nel modo in cui i lavori di Marta Fontana incrociano tensione evocativa e immediatezza espressiva. Sospesa tra natura ed artificio, la sua pittura sembra esprimere un senso di appartenenza quasi fisica alle materie, ma allo stesso tempo suggerisce una dimensione simbolica che sollecita la ricerca di significati reconditi. E così, quasi senza accorgersene, ci si ritrova a fantasticare su quei pochi segni reiterati, ad immaginare corrispondenze segrete tra gli spunti figurali e le variazioni cromatiche, tra il ciclico riproporsi delle curve e le pulsioni profonde che le hanno generate. A tratti la pittura sembra assecondare le connotazioni naturali della materia, per poi ritrovare un ordine compositivo che ne ridefinisce gli orizzonti: le terre si fanno colore, il colore forma e simbolo del processo di trasformazione.

Tuttavia il riferimento alchemico delle cromie e dei simboli figurali non ridimensiona la valenza decorativa del quadro; anzi, la raffinatezza decorativa del segno e del colore esplicita una probità

artigianale del fare che si intuisce essere un dato fondamentale nella pittura di Marta Fontana. Elemento di mediazione nel perenne oscillare tra la soggettività delle emozioni e l’oggettività del linguaggio pittorico, la dimensione artigianale rivela infatti la continuità di una ricerca che nell’incanto individuale di ogni singola opera nasconde lunghe e meditate sperimentazioni.

(Gianni Murtas)



Curriculum Marta Fontana
Nata a Este (Pd) nel 1971, a sedici anni usufruisce di una borsa di studio per un anno scolastico negli Stati Uniti, California, dove segue classi di pittura e fotografia. Tornata in Italia consegue il diploma di Baccellierato Internazionale e frequenta un corso di tecniche per la realizzazione del libro d’arte presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Viene ammessa all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Urbino, presso il quale ottiene il Diploma Superiore con una tesi di Illustrazione e Progettazione sperimentale e di ricerca che la porta a realizzare due articolati “oggetti-testo” per l’Apocalisse di Giovanni, spaziando dall’esperienza ceramica a quella della serigrafia su stoffa.Attratta dalla tridimensione e dall’esplorazione della materia, ha

approfondito varie tecniche di sperimentazione artistica partecipando, in Italia e all’estero, a stages di pittura, arti grafiche (presso l’Accademia Raffaello di Urbino e la Leeds Metropolitan University in Gran Bretagna), illustrazione e progettazione del libro d’arte, calligrafia, fotografia, lavorazione ceramica. Si interessa di teatro, scenografia e produzione di oggetti di scena.Dal 1999 intraprende un particolare percorso artistico sperimentando con colori materici composti di ocre e argille naturali raccolte da lei stessa sull’isola di San Pietro (Cagliari), dove vive e opera. Marta Fontana affianca la sperimentazione materica ad un’intensa lettura e ricerca teorica, fondendo entrambe nella realizzazione dei suoi cicli pittorici.Ha esposto in numerose mostre personali e collettive soprattutto nel Veneto, nelle Marche e in Sardegna.
Nell’aprile 2003 ha realizzato un’ampia personale presso la England’s Gallery di Leek, Gran Bretagna.