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Concetto Pozzati – Il pittore è il burattinaio
Per Pozzati, la De’Foscherari è la “sua” galleria storica sin dai primi anni ’60 e l’artista ritorna con una personale di opere tutte inedite e recenti(2002-04) composta da vaste tele, da scatole-cassette-teche di legno, pirografie su cuoio ,tavolozze,taglieri,lastre di ferro che dimostrano,ancora una volta, l’investigazione sulla e della pittura.
Comunicato stampa
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Una pittura sempre energetica, sedimentata e acuta, sottolineata nei diversi e molteplici cicli della sua lunga vicenda creativa.
Il titolo della mostra è preso da un quadro:” Il pittore è il burattinaio”
Scriveva Pozzati nel giugno del 2002 ad inizio di questo ciclo:
Il pittore consegnato agli altri è un burattino,vuole invece il pittore essere il burattinaio,far muovere e gestire le sue immaginazioni,i suoi “bambolotti”,le sue fantasmagorie.
Non da spettacolo per gli altri, spesso non fa vedere i suoi manichini perchè li appende nella sua visionaria memoria.Tanti manichini sono gia stati dipinti ma non molti burattini,quei burattini che l’indifferenziato ammette che lo specchio rifletta solo il suo uguale.
Impiccati burattino!
Ma perchè appesi, impiccati e impalati?Per paura degli altri,degli spettatori prossimi,paura del pittore?
Un pittore dilaniato anche da quadri precedenti, suadenti e accattivanti. Questi manichini protestano silenziosi il disagio della pittura e la loro consapevolezza di essere antichi,aut,come lo stesso autore…il burattinaio che crede ancora di sottolineare che il mondo,ma anche la sua visione,è un teatrino incivile dove la finta socializzazione pensa di produrre veloce comunicazione invece di un silenzioso disagio,balbettante e lento,come dovrebbe essere.
Lenti,andiamo lenti…
Il pittore ci vuole dire che il burattino può “dire tutto” e che non può essere sottoposto a censura perché parla “duale”, recita altro, oltre. Insomma un burattino “autre”,un burattinaio che fa muovere burattini,maschere,teste che ti guardano,anche quelle intruse e indifferenti pur non essendosi date appuntamento.
Per Pozzati la “pittura”assolutamente irrinunciabile è contaminata da incroci culturali e da memorie quasi a cannocchiale rovesciato,con occhi anche “dietro alla nuca”. L’ironia, la teatralità,il grottesco si trasformano in farsa tragica e pungente contro il falsamente “tutto uguale”mettendo il dito sulla piaga dell’indifferenziato. Una pittura sempre critica e non “cibo da mansire” che chiede una lettura lenta e che allerta intrighi e interrogazioni.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan, Ballo, Barilli, Boatto, Briganti, Calvesi, Caprile, Emiliani, Guadagnini, Gualdoni, Caramel,Castagnoli, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò, Evangelisti, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Toniato, Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1/12/35. Vive a Bologna .
Dal ’55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del ’64, ’72, ’82, Biennale di S.Paolo del Brasile nel ’63 e ’94, di Tokyo nel ’63, Dokumenta di Kassel nel 64, Biennale di Parigi nel ’69, alle rassegne italiane di Città del Messico, Vienna, Barcellona, Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Genova, Napoli, Firenze, Venezia, Messina, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, New York, Friburgo, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokio, Amsterdam, Francoforte, Ulm, Bonn ,Copenaghen, Barcellona, S Paolo del Brasile, Montecarlo.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel ’68, a Palazzo Grassi, Venezia, nel ’74, a Palazzo delle Esposizioni, Roma, nel ’76, al Museo Forti, Verona, nel ’86, ai Musei di Bologna e Modena nel ’91. Nel 1996 antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzaroni a Pesaro.
Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo.Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli e al centro S.Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’Artcurial Centre D’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di Parma, Palazzo della Pilotta.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e a Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’ stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’ accademico di S.Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici. Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantenga di Mantova.
Ha prodotto dal 1959 circa 300 matrici per litografia, serigrafia e acquaforte e ha pubblicato altre cartelle insieme tra gli altri , a Mirò, Fontana, Tapies, Vedova, Dorazio, Wunderlich, Scanavino, Saura, Melotti, Novelli, Schifano, Adami, Baj, Bendini, Dova, Guerreschi, Genoves, Del Pezzo, Tadini, Nespolo, Cuniberti, Paladino, De Vita, Sanfilippo.
Il titolo della mostra è preso da un quadro:” Il pittore è il burattinaio”
Scriveva Pozzati nel giugno del 2002 ad inizio di questo ciclo:
Il pittore consegnato agli altri è un burattino,vuole invece il pittore essere il burattinaio,far muovere e gestire le sue immaginazioni,i suoi “bambolotti”,le sue fantasmagorie.
Non da spettacolo per gli altri, spesso non fa vedere i suoi manichini perchè li appende nella sua visionaria memoria.Tanti manichini sono gia stati dipinti ma non molti burattini,quei burattini che l’indifferenziato ammette che lo specchio rifletta solo il suo uguale.
Impiccati burattino!
Ma perchè appesi, impiccati e impalati?Per paura degli altri,degli spettatori prossimi,paura del pittore?
Un pittore dilaniato anche da quadri precedenti, suadenti e accattivanti. Questi manichini protestano silenziosi il disagio della pittura e la loro consapevolezza di essere antichi,aut,come lo stesso autore…il burattinaio che crede ancora di sottolineare che il mondo,ma anche la sua visione,è un teatrino incivile dove la finta socializzazione pensa di produrre veloce comunicazione invece di un silenzioso disagio,balbettante e lento,come dovrebbe essere.
Lenti,andiamo lenti…
Il pittore ci vuole dire che il burattino può “dire tutto” e che non può essere sottoposto a censura perché parla “duale”, recita altro, oltre. Insomma un burattino “autre”,un burattinaio che fa muovere burattini,maschere,teste che ti guardano,anche quelle intruse e indifferenti pur non essendosi date appuntamento.
Per Pozzati la “pittura”assolutamente irrinunciabile è contaminata da incroci culturali e da memorie quasi a cannocchiale rovesciato,con occhi anche “dietro alla nuca”. L’ironia, la teatralità,il grottesco si trasformano in farsa tragica e pungente contro il falsamente “tutto uguale”mettendo il dito sulla piaga dell’indifferenziato. Una pittura sempre critica e non “cibo da mansire” che chiede una lettura lenta e che allerta intrighi e interrogazioni.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan, Ballo, Barilli, Boatto, Briganti, Calvesi, Caprile, Emiliani, Guadagnini, Gualdoni, Caramel,Castagnoli, Caroli, Cortenova, Crispolti, Dehò, Evangelisti, Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia, Restany, Quintavalle, Sanesi, Spadoni, Toniato, Trini, Valsecchi, Vergine, Vescovo.
NOTE BIOGRAFICHE
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1/12/35. Vive a Bologna .
Dal ’55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le quali: Biennali di Venezia del ’64, ’72, ’82, Biennale di S.Paolo del Brasile nel ’63 e ’94, di Tokyo nel ’63, Dokumenta di Kassel nel 64, Biennale di Parigi nel ’69, alle rassegne italiane di Città del Messico, Vienna, Barcellona, Chicago, Parigi, Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Genova, Napoli, Firenze, Venezia, Messina, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana, New York, Friburgo, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles, Tokio, Amsterdam, Francoforte, Ulm, Bonn ,Copenaghen, Barcellona, S Paolo del Brasile, Montecarlo.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel ’68, a Palazzo Grassi, Venezia, nel ’74, a Palazzo delle Esposizioni, Roma, nel ’76, al Museo Forti, Verona, nel ’86, ai Musei di Bologna e Modena nel ’91. Nel 1996 antologica alla Rocca Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzaroni a Pesaro.
Nel 1997 antologica a Palazzo Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo.Nel 1999 antologiche alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli e al centro S.Apollonia di Venezia; nel 2002 personale all’Artcurial Centre D’Art Contemporain di Montecarlo e al CSAC Università di Parma, Palazzo della Pilotta.
E’ stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo aver insegnato a Firenze e a Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. E’ stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. E’ accademico di S.Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi incarichi da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte contemporanea, partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici. Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantenga di Mantova.
Ha prodotto dal 1959 circa 300 matrici per litografia, serigrafia e acquaforte e ha pubblicato altre cartelle insieme tra gli altri , a Mirò, Fontana, Tapies, Vedova, Dorazio, Wunderlich, Scanavino, Saura, Melotti, Novelli, Schifano, Adami, Baj, Bendini, Dova, Guerreschi, Genoves, Del Pezzo, Tadini, Nespolo, Cuniberti, Paladino, De Vita, Sanfilippo.
06
marzo 2004
Concetto Pozzati – Il pittore è il burattinaio
Dal 06 marzo al 14 aprile 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA DE’ FOSCHERARI
Bologna, Via Castiglione, 2B, (Bologna)
Bologna, Via Castiglione, 2B, (Bologna)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Sabato: 10:00-12:30/ 16:00-19:30.
Domenica su appuntamento.
Vernissage
6 Marzo 2004, ore 18.00