Molto spesso non riusciamo a distinguere tra presente e passato e, soprattutto, non vogliamo credere che le persone, le cose, i luoghi non mutino col cambiare del tempo e ci ostiniamo a volerli com’erano. Allora diventano paranoie, ricordi, sussurri, sogni e più ancora li vediamo con la coda dell’occhio, ci sfuggono, li rincorriamo. I nostri sentimenti cambiano ma, veri o falsi, sognati e immaginati o semplicemente ricordati rimangono presenze"

Con questa riflessione Giacomo Gallina, in arte Momo, ed Emanuela Montorro in cooperazione con la libreria Edizioni Cardano introducono il tema della loro esposizione che si terrà nella chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri in Piazza della Vittoria a Pavia dal 13 al 15 febbraio 2004.


L’incontro tra Momo ed Emanuela Montorro ha dato vita ad un’interessante e preziosa collaborazione tra due giovani artisti emergenti, con un passato in comune di enfants prodiges, che hanno raccolto filosofie, esperienze e tecniche pittoriche all’avanguardia in una mostra che si prefigge lo scopo di guidare lo spettatore lungo un percorso carico di emotività nella suggestiva cornice di una chiesa un tempo luogo di culto oggi divenuto spazio dove il sacro e il profano si mescolano.

Lungo le navate dell’edificio saranno esposte le opere di Emanuela Montorro, che ritraggono figure eteree e misteriose, particolari femminili carichi di erotismo, rese morbide e sinuose, piene di luce e ricche di realismo da una tecnica particolare che fonde insieme armonie di sfumature ed equilibrio di colori. Nell’abside, invece, verranno collocati i dipinti di Momo che hanno come soggetto l’attore di teatro Giuseppe Giarretana ritratto in sette pose differenti; attraverso tecniche miste, l’artista ritrae la fisicità del corpo maschile per rappresentare ricordi, stati d’animo, emozioni.