Mercoledì 28 aprile, alle ore 19.00, presso la sede dell’Associazione Culturale Area verrà inaugurata la mostra personale di CLOTI RICCIARDI, CARTOGRAFIE MAPPE E DINTORNI , nata dalla collaborazione fra l’Associazione AREA,
Claudia Zanfi –curatrice e responsabile di eventi culturali a livello nazionale ed internazionale-, e l’Istituto di Cultura Italiana di Londra. Si tratta di un importante evento, una ricognizione antologica sul tema della mappa e della cartografia, affrontato dall’artista fin dagli inizi degli anni ’70. Partendo dall’importanza che ricopre oggi, nella contemporaneità, nei fatti di cronaca e negli eventi politici, il tema della mappatura di territori, la mostra propone opere storiche e lavori più recenti. Dall’intero ciclo Forma urbis, sequenza sincronica del 1984, dedicata ad una rilettura della mappa del Bufalini, alle carte più recenti Fogli d’acqua del 2003, tratte da reinterpretazioni di mappe nautiche. Opera fondamentale nella ricerca di Cloti Ricciardi Forma urbis, sequenza sincronica è nodo centrale del suo lavoro, che darà origine del concetto di “anomia”, filo conduttore di tutto il lavoro degli anni seguenti. Forma Urbis è un’opera complessa, che si sviluppa su numerosi pannelli in grado di evidenziare l’intera morfologia della città: le valli, i colli, il tessuto urbano, i percorsi. Ancora oggi quegli stessi luoghi e gli stessi percorsi sono struttura comunicante per la città. Perciò una delle mappe diventa circuito stampato in vetronite, in grado di contenere tutto il sistema di relazioni accumulato nei cinquecento anni trascorsi. E’ l’individuazione di una scala spaziale e temporale che supera il disegno stesso della mappa, per penetrare sotto la pelle dei circuiti e dei percorsi vitali. E’ la connessione di un nuovo sistema di relazioni. Nella sua opera Cloti Ricciardi scardina il sistema chiuso e insufficiente del rapporto tra soggetto/oggetto e tra spazio/tempo, optando per un concetto di molteplicità e per una visione nuova, che segna il punto di non ritorno, verso delocazioni altre e nuove osservazioni.



Per l’occasione sarà pubblicata la prima MONOGRAFIA (Gangemi Editore, Roma), bilingue e a colori, dedicata all’intero percorso dell’artista, con scritti di Achille Bonito Oliva, Simonetta Lux, TommasoTrini, Bruno Corà, Lorella Scacco, Roberto Gramiccia, Angelo Capasso, Claudia Zanfi.

Cloti Ricciardi nasce a Roma nel 1939, dove vive e lavora.

Il suo avvio è con il gruppo di “Piazza del Popolo”, che si riuniva intorno alla galleria di Plinio De Martiis. Artista di grande rigore e determinazione, intraprende una ricerca che rappresenta una sorta di attivismo trasversale, un’azione politica che negli anni ’70 sfocia nell’interesse e nella partecipazione alle tematiche legate al pensiero femminista. Insieme a Carla Lonzi è tra le teoriche del movimento. Tra le mostre principali: Lucio Amelio, Napoli 1969; Galleria Toselli, Milano 1971; Studio Bocchi, Roma 1989; Castello Volpaia, Siena 1991; Palazzo Esposizioni, Roma 1993; Sala personale Biennale Venezia 1993; Museo Laboratorio, Università la Sapienza, Roma 1997; Galleria Civica, Modena, 2000; Galleria Pio Monti, Roma 2002; Museo Civico di Lubiana, 2003.