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Gaspare Sicula – Brocchiglie
Artista contemporaneo di estimato talento, Sicula e’ autore di numerosi dipinti nei quali i confini tra natura e pittura si fondono, dando luogo a creazioni che si ispirano alle forme marine più affascinanti e misteriose.
Comunicato stampa
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Perché Tela dipinta su tela, tela su tela dipinta? Non è un gioco di parole ma un importante punto di arrivo. In questi quadri non c’è più confine tra natura e pittura. Non è più possibile stabilire se è il supporto di tela a sostenere la tela dipinta, o viceversa quest’ultima a far da supporto alla realtà; oppure se nello stesso tempo realtà e finzione (ma è più vera la realtà della natura o quella della pittura? Delle due quale è realtà e quale finzione?) tengono e sono tenute. Pittura e natura si sommano, si fondono. Vivono in un continuo capovolgimento dei ruoli. E questa è la scintilla della vita nel tempo fermo e nell’eternità dell’arte. Un gioco a tre. Di rimandi e di complicità, di emozioni sulfuree, di odori inebrianti, di verdi odalische che il tempo ha ormai consunto. Ma anche di fossili lontanissimi, privi di odori, nei quali è possibile ravvisare solo la bellezza del colore e della forma, la stratificazione della trama e dell’ordito sedimentate a tratti in età lontane. Cosa è mai la memoria! Straordinaria complicità di una tela che tiene una tela dipinta sulla quale è adagiata una tela rossa e flessuosa: donna e pittura come la donna che l’ha indossata.
L’emersione improvvisa della Brocchiglia da un campo colorato è un canto ammaliatore di Sirena, un fruscio di paglia, un orizzonte rosa, un dubbio venuto giù. Un rosso che si ritrae sul nero che ciondola. Due rettangoli di tela separati, uniti dal buio perspicace conoscitore di un connotato che è cambiato.
Le Gocce fossili, adesso patinate di un bel giallo dorato, hanno il loro spazio, finalmente! Chiuso o aperto poco importa, tanto non lo portano indietro. Contenendolo nel minuscolo, lo avvolgono e rimangono ferme lì a respirarlo. Invece, riportano quel che resta del guardar di una Brocchiglia nelle altre in una spirale sonora allungata: il crescendo di un sospiro. Di contro, una nota bassa stenta a capire che allontanarsi non è come aspettare il primo quadro, consumato dagli sforzi compiuti per affermare che è ancora il caso di dipingere uno spazio.
Tutto questo accade includendo preziosa conoscenza aspirata da un impegno improvviso quanto esaltante. Come una luce chiarissima che riesce, sia pure per poco, ad illuminare un giorno di tempesta squarciando un cielo scuro con una saetta che appare, su una strada che immaginiamo già tracciata, e in un rotolante, affermativo borbottio scompare.
Collane di tanti fili e tanta storia si svolgono su riverberi frontali e si appiattiscono per riemergere sempre più vere; proprio come se si trovassero davanti all’artefice che da sempre sogna di dar forma a un pensiero prezioso cantando in coro con le gocce del mare.
Quello che poi diventa un duetto accorato, si avvia all’innumerevole proliferazione di strisce che nutrono un colore intrinseco, proiettandolo poi in un filo con una pallina in fondo.
La pallina è un punto, e da questo punto ricomincia a girare in tondo ogni direzione.
G.S.
L’emersione improvvisa della Brocchiglia da un campo colorato è un canto ammaliatore di Sirena, un fruscio di paglia, un orizzonte rosa, un dubbio venuto giù. Un rosso che si ritrae sul nero che ciondola. Due rettangoli di tela separati, uniti dal buio perspicace conoscitore di un connotato che è cambiato.
Le Gocce fossili, adesso patinate di un bel giallo dorato, hanno il loro spazio, finalmente! Chiuso o aperto poco importa, tanto non lo portano indietro. Contenendolo nel minuscolo, lo avvolgono e rimangono ferme lì a respirarlo. Invece, riportano quel che resta del guardar di una Brocchiglia nelle altre in una spirale sonora allungata: il crescendo di un sospiro. Di contro, una nota bassa stenta a capire che allontanarsi non è come aspettare il primo quadro, consumato dagli sforzi compiuti per affermare che è ancora il caso di dipingere uno spazio.
Tutto questo accade includendo preziosa conoscenza aspirata da un impegno improvviso quanto esaltante. Come una luce chiarissima che riesce, sia pure per poco, ad illuminare un giorno di tempesta squarciando un cielo scuro con una saetta che appare, su una strada che immaginiamo già tracciata, e in un rotolante, affermativo borbottio scompare.
Collane di tanti fili e tanta storia si svolgono su riverberi frontali e si appiattiscono per riemergere sempre più vere; proprio come se si trovassero davanti all’artefice che da sempre sogna di dar forma a un pensiero prezioso cantando in coro con le gocce del mare.
Quello che poi diventa un duetto accorato, si avvia all’innumerevole proliferazione di strisce che nutrono un colore intrinseco, proiettandolo poi in un filo con una pallina in fondo.
La pallina è un punto, e da questo punto ricomincia a girare in tondo ogni direzione.
G.S.
18
febbraio 2004
Gaspare Sicula – Brocchiglie
Dal 18 febbraio al 18 marzo 2004
arte contemporanea
Location
FERPACK
Milano, Via Del Torchio, 10, (Milano)
Milano, Via Del Torchio, 10, (Milano)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì ore 9/13 – 15/19. Sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
18 Febbraio 2004, ore 17.30
Sito web
www.sicula.com