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Saso Vrabic – Andiamo via per un po’ di tempo
Alle ore 18.00 di lunedì 9 febbraio verrà inaugurata alla Galleria A+A di Venezia l’esposizione dedicata all’artista Saso Vrabic. Una serie di lavori, prevalentemente inediti ed esposti nella sede veneziana per la prima volta a formare un corpus esemplificato dell’evoluzione di questo giovane artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In questo percorso Vrabic si racconta, ci fa partecipi delle sue emozioni, dei suoi viaggi, delle sue sensazioni e delle scoperte. I suoi ricordi, il suo passato e presente, sono tutti lì, presentati in un insieme di pittura, video, fotografia, senza dimenticare la musica d'autore. Un realismo veloce, spiega l'artista, questo suo modo di assemblare attraverso la storia dell'"escapismo". Un realismo che è frutto di un costante lavoro di ricerca, di elaborazione di tematiche, di idee e di concetti, legati sia al pubblico che al privato. Un realismo che, attraverso il visuale e il sonoro, indaga e analizza la visione sociale del mondo.
Quell'impercettibile filo rosso già rintracciabile nei lavori iniziali intitolati 'Quadri come schermi', che il critico Peter Weibel ha scelto per la seconda edizione della mostra U3 allestita presso la Galleria d'arte Moderna di Lubiana nel 1997.
Lo sviluppo del tema dell'escapismo, nella sua essenza, si presenta come la storia di un progetto espositivo, concetto di fondamentale importanza per l'artista, in quanto tra l'artista stesso e lo spazio si sviluppa una simbiosi necessaria per la coabitazione. Lo spazio diviene luogo dove si dimentica, dove in contrasto con la vita sociale attiva del fuori, si vive una vita passiva nella grotta dell'oblio, come una fuga dal quotidiano per ritrovarsi nell'intimismo dell'introverso mondo creativo.
Il punto centrale del concetto non è pensato come un'analisi dell'ambiente o come una semplice fascinazione visuale sull'intimo, ma piuttosto si collega a quel fuggire dalla vita contemporanea dei giovani in generale, che trascorrono i propri giorni, isolandosi davanti al computer, per giocare a giochi virtuali che, in maniera irreale, riportano agli accadimenti contemporanei mondiali attraverso tutti i loro aspetti.
La generazione che Saso Vrabic ha denominato ZX, nati agli inizi degli anni 70, ha trascorso la maggior parte dei giorni di scuola davanti agli schermi, per questa ragione il commento visuale della realtà di una specifica parte della nostra generazione di impressionisti digitali resta simile ad una configurazione che permetta una fuga in una diversa forma di creatività, che possa strutturare i media per raccontare storie e non esclusivamente per raccogliere dati o per una ricerca formale dei mezzi di comunicazione.
Quell'impercettibile filo rosso già rintracciabile nei lavori iniziali intitolati 'Quadri come schermi', che il critico Peter Weibel ha scelto per la seconda edizione della mostra U3 allestita presso la Galleria d'arte Moderna di Lubiana nel 1997.
Lo sviluppo del tema dell'escapismo, nella sua essenza, si presenta come la storia di un progetto espositivo, concetto di fondamentale importanza per l'artista, in quanto tra l'artista stesso e lo spazio si sviluppa una simbiosi necessaria per la coabitazione. Lo spazio diviene luogo dove si dimentica, dove in contrasto con la vita sociale attiva del fuori, si vive una vita passiva nella grotta dell'oblio, come una fuga dal quotidiano per ritrovarsi nell'intimismo dell'introverso mondo creativo.
Il punto centrale del concetto non è pensato come un'analisi dell'ambiente o come una semplice fascinazione visuale sull'intimo, ma piuttosto si collega a quel fuggire dalla vita contemporanea dei giovani in generale, che trascorrono i propri giorni, isolandosi davanti al computer, per giocare a giochi virtuali che, in maniera irreale, riportano agli accadimenti contemporanei mondiali attraverso tutti i loro aspetti.
La generazione che Saso Vrabic ha denominato ZX, nati agli inizi degli anni 70, ha trascorso la maggior parte dei giorni di scuola davanti agli schermi, per questa ragione il commento visuale della realtà di una specifica parte della nostra generazione di impressionisti digitali resta simile ad una configurazione che permetta una fuga in una diversa forma di creatività, che possa strutturare i media per raccontare storie e non esclusivamente per raccogliere dati o per una ricerca formale dei mezzi di comunicazione.
09
febbraio 2004
Saso Vrabic – Andiamo via per un po’ di tempo
Dal 09 febbraio al 20 marzo 2004
arte contemporanea
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 (domenica e lunedì chiuso)
Vernissage
9 Febbraio 2004, ore 18.00