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Raniero Berardinelli – Alieni a Venezia – Time to eat
Saranno esposti, fino al 7 marzo, gli ultimi lavori ad acrilico e pennarello su tela. E’ un percorso che certi artisti hanno fatto, quello di iniziare nelle tenebre ed uscire progressivamente alla luce: la conquista della levità dopo una cupa e corporea adolescenza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
E' un percorso che certi artisti hanno fatto, quello di iniziare nelle
tenebre ed uscire progressivamente alla luce: la conquista della levità
dopo una cupa e corporea adolescenza, raggiungere quella fase in cui il
peso - prima motore necessario della creazione - si relativizza e
lascia spazio ad un altro tipo di "necessità", più aleatoria forse, ma
più elevata perché è cosciente di non aver nulla da perdere.
Allo stesso modo, i soggetti di Raniero Berardinelli procedono dalle
oscurità del primo Bacon e dalle concrezioni dei surrealisti Matta ed
Ernst per affiorare alla luce in uno spazio argentato e limpido sotto
forma di esseri tondeggianti fatti di colore e linee tracciate
semplicemente.
Chi sono?, si chiede lo stesso artista, che li vede guizzare come se
fossero usciti direttamente dalla mente. "Sono animali e sono umani,
sono l'animale umano, sono l'immagine di un altro mondo che non
sapevamo dove fosse".
Presentati da fuori e da dentro, talvolta in radiografia, risultano
simpatici e un po' goffi, come immersi in un'infanzia dell'essere,
chiusi in una sola dimensione. Eppure, una dentatura troppo evidente,
una cicatrice, un coltellino gettato con noncuranza rivelano una
durezza non proprio innocente.
Non è una mano distesa che li ha creati ma un pensiero lasciato al suo
automatismo, e quella luce che li illumina è un bagliore di elettricità
incontrollabile. Sono l'immagine di un "altro mondo" che ci assomiglia
e che potrebbe essere il nostro.
tenebre ed uscire progressivamente alla luce: la conquista della levità
dopo una cupa e corporea adolescenza, raggiungere quella fase in cui il
peso - prima motore necessario della creazione - si relativizza e
lascia spazio ad un altro tipo di "necessità", più aleatoria forse, ma
più elevata perché è cosciente di non aver nulla da perdere.
Allo stesso modo, i soggetti di Raniero Berardinelli procedono dalle
oscurità del primo Bacon e dalle concrezioni dei surrealisti Matta ed
Ernst per affiorare alla luce in uno spazio argentato e limpido sotto
forma di esseri tondeggianti fatti di colore e linee tracciate
semplicemente.
Chi sono?, si chiede lo stesso artista, che li vede guizzare come se
fossero usciti direttamente dalla mente. "Sono animali e sono umani,
sono l'animale umano, sono l'immagine di un altro mondo che non
sapevamo dove fosse".
Presentati da fuori e da dentro, talvolta in radiografia, risultano
simpatici e un po' goffi, come immersi in un'infanzia dell'essere,
chiusi in una sola dimensione. Eppure, una dentatura troppo evidente,
una cicatrice, un coltellino gettato con noncuranza rivelano una
durezza non proprio innocente.
Non è una mano distesa che li ha creati ma un pensiero lasciato al suo
automatismo, e quella luce che li illumina è un bagliore di elettricità
incontrollabile. Sono l'immagine di un "altro mondo" che ci assomiglia
e che potrebbe essere il nostro.
11
febbraio 2004
Raniero Berardinelli – Alieni a Venezia – Time to eat
Dall'undici febbraio al 07 marzo 2004
arte contemporanea
Location
CLUB MALVASIA VECCHIA
Venezia, San Marco, 2586, (Venezia)
Venezia, San Marco, 2586, (Venezia)
Vernissage
11 Febbraio 2004, ore 18.30