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Strange Messanger – The visual work of Patti Smith
La mostra dedicata all’opera grafica di Patti Smith costituisce l’occasione rara di conoscere un aspetto poco noto ma assolutamente affascinante della produzione di questa straordinaria e versatile artista che, da oltre trent’anni, si cimenta con eguale tensione creativa con la musica, la poesia e le arti visive.
Comunicato stampa
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Questa parte del suo lavoro infatti, benché indissolubilmente legata al resto della sua arte, non ha ancora ricevuto la visibilità che merita. Strange Messanger, rassegna curata dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, e presentata al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara, si propone di colmare tale lacuna mostrando la sua intera produzione, dai primi esperimenti della fine degli anni Sessanta, di natura intima e confessionale, alla serie più recente, incentrata sugli attentati dell’11 settembre e sui loro effetti fisici e psicologici.
Le prime prove nascono dal confronto con scrittori – primo fra tutti il grande poeta simbolista Arthur Rimbaud – e artisti, tra cui Picasso, de Kooning, Brancusi, Dubuffet, che con la loro arte visionaria accendono l’immaginazione della Smith. Le diverse suggestioni, rielaborate in maniera assolutamente personale, si intrecciano in queste creazioni giovanili, che sono caratterizzate da un’elaborazione quasi maniacale delle superfici e da un ampio utilizzo di frammenti di testo, suoi e altrui, che pongono il linguaggio al centro del processo creativo.
L’opera più recente segna il passaggio a forme e soggetti nuovi. Nella serie dedicata alla crocifissione, del 2000, in cui la Smith esplora i simboli e l’iconografia del Cristianesimo, la linea si fa più fluida ed elegante denunciando l’influsso di un grande pittore, incisore e poeta inglese dell’Ottocento, William Blake, molto amato dall’artista americana per il suo radicalismo politico intellettuale e artistico.
Nei lavori dedicati agli attentati dell’11 settembre, il punto di partenza è una fotografia delle macerie della Torre Sud. La Smith rielabora l’immagine in un consistente numero di opere con l’impiego di varie tecnologie, dalla serigrafia al digitale. Il simbolismo della “rovina”, incarnato dai resti del grattacielo, è centrale in queste opere e da esso prende le mosse una riflessione che verte sulla violenza di quegli atti e sulle conseguenze che hanno prodotto sulle coscienze.
Queste opere, intense ed espressive, rammentano come l’arte per Patti Smith sia una forma di attivismo, un mezzo per indagare le questioni politiche, spirituali e metafisiche, oltre che uno strumento di educazione, provocazione e catarsi.
Le prime prove nascono dal confronto con scrittori – primo fra tutti il grande poeta simbolista Arthur Rimbaud – e artisti, tra cui Picasso, de Kooning, Brancusi, Dubuffet, che con la loro arte visionaria accendono l’immaginazione della Smith. Le diverse suggestioni, rielaborate in maniera assolutamente personale, si intrecciano in queste creazioni giovanili, che sono caratterizzate da un’elaborazione quasi maniacale delle superfici e da un ampio utilizzo di frammenti di testo, suoi e altrui, che pongono il linguaggio al centro del processo creativo.
L’opera più recente segna il passaggio a forme e soggetti nuovi. Nella serie dedicata alla crocifissione, del 2000, in cui la Smith esplora i simboli e l’iconografia del Cristianesimo, la linea si fa più fluida ed elegante denunciando l’influsso di un grande pittore, incisore e poeta inglese dell’Ottocento, William Blake, molto amato dall’artista americana per il suo radicalismo politico intellettuale e artistico.
Nei lavori dedicati agli attentati dell’11 settembre, il punto di partenza è una fotografia delle macerie della Torre Sud. La Smith rielabora l’immagine in un consistente numero di opere con l’impiego di varie tecnologie, dalla serigrafia al digitale. Il simbolismo della “rovina”, incarnato dai resti del grattacielo, è centrale in queste opere e da esso prende le mosse una riflessione che verte sulla violenza di quegli atti e sulle conseguenze che hanno prodotto sulle coscienze.
Queste opere, intense ed espressive, rammentano come l’arte per Patti Smith sia una forma di attivismo, un mezzo per indagare le questioni politiche, spirituali e metafisiche, oltre che uno strumento di educazione, provocazione e catarsi.
20
marzo 2004
Strange Messanger – The visual work of Patti Smith
Dal 20 marzo al 16 maggio 2004
arte contemporanea
Location
PAC – PALAZZO MASSARI
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Vernissage
20 Marzo 2004, ore 17,30