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Kuba Bakowski – Polacco e per giunta più pesante dell’aria
Kuba Bakowski utilizza la fotografia e il video, crea instalazioni ed oggetti. Mette insieme i diversi mezzi, creando situazioni sorprendenti. Spesso lo stesso artista è protagonista delle proprie opere, sottolineando così il carattere personale delle riflessioni che esse suggeriscono
Comunicato stampa
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Convinto della verificabilità dell’apparentemente non verificabile, Kuba Bąkowski usa metodi propri per esplorare a fondo la realtà. Nella sua breve vita ha già svolto una serie di esperimenti, in conseguenza dei quali dichiara la propria simpatia per il nostro pianeta. Kuba non sarebbe mai giunto a queste conclusioni, se non fosse dotato di caparbietà, inventiva e precisione.
Alla mostra romana verranno presentati i lavori che tradiscono la tendenza di Kuba Bąkowski a compiere ricerche su questioni al confine tra la realtà terrestre ed extraterrestre. Ai sogni ad occhi aperti e alle sue intuizioni, l’artista infonde una forma reale, presentadoli come attraenti esperienze. La sua determinazione ha reso possibile la creazione dei Test di Aeronautica. Due video mostrano il tentativo di vincere la forza di gravità. Kuba e la sua assistente tentano di librarsi in aria con l’ausilio di oggetti di comune impiego quali un aspirapolvere e un asciugacapelli. Anche l’installazione
Leggero nell’etere del 2000 esprime, atraverso una semplice costruzione che gli permette di viaggiare nello spazio, la fascinazione dell’autore per il volo e i viaggi interplanetari. Nei
Lavori pittorici (2002), presentati a Roma, Kuba Bąkowski si misura con l’enorme superficie di una parete bianca. Nel giro di una decina di minuti la trasforma nella bandiera polacca. Ogni tanto mette da parte il pennello e compie una serie di azioni astratte. Ogni volta torna a dipingere, fino a terminare la bandiera bianca e rossa. Qui traspare, oltre all’interesse verso l’uomo in quanto abitante del pianeta Terra, quello verso l’uomo condizionato dall’appartenenza a uno stato. Il “polacco” e tutto ciò che sta dietro a tale termine è anche il tema di un precedente lavoro video, La Bandiera (2002). Il film presenta un uomo mezzo nudo che solleva pesi sullo sfondo della bandiera bianca e rossa. Il sollevatore di pesi emette suoni che indicano un enorme sforzo. In ambedue i lavori i mezzi impiegati per convincersi del senso dell’idea dello stato sono assurdi.
Nei
Test di Aeronautica e nei
Lavori Pittorici va rivolta particolare attenzione al momento del distacco da terra, della perdita di equilibrio. Grazie a ciò l’artista rientra nella realtà con un nuovo bagaglio di esperienze, con la convinzione di essere legato al pianeta Terra. Il risultato finale della serie di esperimenti è l’assoluta consapevolezza dell’artista di essere un polacco, per giunta più pesante dell’aria.
Un altro lavoro di Kuba Bąkowski presentato alla mostra romana sarà
Colombi di città . L’installazione video impiega cinque schermi televisivi dove appare la familiare immagine di un piccione che passeggia nervosamente. Gli uccelli trasportati nello spazio del video vengono sottoposti a un semplice intervento che fa sì che i loro movimenti siano stimolati dall’artificiale realtà elettronica. Nella misura in cui progredisce l’incapacità del sistema elettronico, diminuisce la capacità degli uccelli di muoversi. Se i video di cui si è accennato prima registravano le esperienze dell’artista in quanto appartenente al genere umano, nei
Colombi di città egli si pone nel ruolo del Kreatore di una realtà coesistente, del tipo dell’Architetto di “Matrix”.
Effetto collaterale degli esperimenti di Kuba Bąkowski è lo smascheramento del sistema in cui viviamo. I principali strumenti dell’artista sono l’ironia e il senso dell’assurdo, completamente privi di qualsiasi elemento moralistico. Per questo è possibile seguire di buon grado la sua voce, affidarsi alla sua capacità di vigilanza e rendersi immuni al sistema.
Anna Jagiello
Alla mostra romana verranno presentati i lavori che tradiscono la tendenza di Kuba Bąkowski a compiere ricerche su questioni al confine tra la realtà terrestre ed extraterrestre. Ai sogni ad occhi aperti e alle sue intuizioni, l’artista infonde una forma reale, presentadoli come attraenti esperienze. La sua determinazione ha reso possibile la creazione dei Test di Aeronautica. Due video mostrano il tentativo di vincere la forza di gravità. Kuba e la sua assistente tentano di librarsi in aria con l’ausilio di oggetti di comune impiego quali un aspirapolvere e un asciugacapelli. Anche l’installazione
Leggero nell’etere del 2000 esprime, atraverso una semplice costruzione che gli permette di viaggiare nello spazio, la fascinazione dell’autore per il volo e i viaggi interplanetari. Nei
Lavori pittorici (2002), presentati a Roma, Kuba Bąkowski si misura con l’enorme superficie di una parete bianca. Nel giro di una decina di minuti la trasforma nella bandiera polacca. Ogni tanto mette da parte il pennello e compie una serie di azioni astratte. Ogni volta torna a dipingere, fino a terminare la bandiera bianca e rossa. Qui traspare, oltre all’interesse verso l’uomo in quanto abitante del pianeta Terra, quello verso l’uomo condizionato dall’appartenenza a uno stato. Il “polacco” e tutto ciò che sta dietro a tale termine è anche il tema di un precedente lavoro video, La Bandiera (2002). Il film presenta un uomo mezzo nudo che solleva pesi sullo sfondo della bandiera bianca e rossa. Il sollevatore di pesi emette suoni che indicano un enorme sforzo. In ambedue i lavori i mezzi impiegati per convincersi del senso dell’idea dello stato sono assurdi.
Nei
Test di Aeronautica e nei
Lavori Pittorici va rivolta particolare attenzione al momento del distacco da terra, della perdita di equilibrio. Grazie a ciò l’artista rientra nella realtà con un nuovo bagaglio di esperienze, con la convinzione di essere legato al pianeta Terra. Il risultato finale della serie di esperimenti è l’assoluta consapevolezza dell’artista di essere un polacco, per giunta più pesante dell’aria.
Un altro lavoro di Kuba Bąkowski presentato alla mostra romana sarà
Colombi di città . L’installazione video impiega cinque schermi televisivi dove appare la familiare immagine di un piccione che passeggia nervosamente. Gli uccelli trasportati nello spazio del video vengono sottoposti a un semplice intervento che fa sì che i loro movimenti siano stimolati dall’artificiale realtà elettronica. Nella misura in cui progredisce l’incapacità del sistema elettronico, diminuisce la capacità degli uccelli di muoversi. Se i video di cui si è accennato prima registravano le esperienze dell’artista in quanto appartenente al genere umano, nei
Colombi di città egli si pone nel ruolo del Kreatore di una realtà coesistente, del tipo dell’Architetto di “Matrix”.
Effetto collaterale degli esperimenti di Kuba Bąkowski è lo smascheramento del sistema in cui viviamo. I principali strumenti dell’artista sono l’ironia e il senso dell’assurdo, completamente privi di qualsiasi elemento moralistico. Per questo è possibile seguire di buon grado la sua voce, affidarsi alla sua capacità di vigilanza e rendersi immuni al sistema.
Anna Jagiello
06
febbraio 2004
Kuba Bakowski – Polacco e per giunta più pesante dell’aria
Dal 06 al 27 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO BLUMENSTHIL – ISTITUTO POLACCO DI CULTURA
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Roma, Via Vittoria Colonna, 1, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, ore 10 – 18
Vernissage
6 Febbraio 2004, ore 19