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Abiti Copti
Si tratta di una rassegna dedicata ai temi della moda, del costume e della bellezza nell’antichità, condivisa con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, dove è contemporaneamente allestita una mostra dedicata all’argomento, di cui i reperti copti esposti alla Galleria del Costume costituiscono una sezione.
Comunicato stampa
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L’esposizione fa parte di una iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per i Beni Archeologici. Si tratta di una rassegna dedicata ai temi della moda, del costume e della bellezza nell’antichità, condivisa con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, dove è contemporaneamente allestita una mostra dedicata all’argomento, di cui i reperti copti esposti alla Galleria del Costume costituiscono una sezione.
Quest’ultima riguarda la produzione tessile egiziana risalente al periodo tra il III e il VII sec. d.C., che si è conservata in Egitto soprattutto per le favorevoli condizioni climatiche.
Il termine “copto” sta ad indicare i cristiani egiziani e deriva dal greco Aigyptos, a sua volta derivato dall’antico nome del santuario della città di Menfi dedicato al dio Ptah: Het ka Ptah, “casa dell’anima di Ptah”.
I capi di abbigliamento esposti provengono dagli scavi archeologici eseguiti fra il 1935 e il 1939 dall’Istituto Papirologico “G. Vitelli” di Firenze nella città di Antinoe, e sono attualmente conservati presso il Museo Egizio di Firenze, sezione del Museo Archeologico Nazionale. Antinoe, città del Medio Egitto fondata dall’imperatore Adriano nel 130 d.C. in memoria del suo favorito Antinoo, divenne ben presto un centro amministrativo molto importante. In epoca copta la città fu una delle principali sedi episcopali dell’Egitto, nonché famoso centro di produzione di ceramica e di tessuti.
Per l’esposizione alla Galleria del Costume sono stati scelti: una tunica da bambino, una pantofola, un paio di calze, una cuffia e un rarissimo mantello di seta del VI sec. d.C., uno dei due esemplari di questo tipo esistenti al mondo. A tal proposito è opportuno sottolineare che il Museo Egizio di Firenze conserva una delle più ricche e importanti collezioni di tessuti copti d’Europa.
L’esposizione è stata promossa da Caterina Chiarelli e curata da Maria Cristina Guidotti, autrice del catalogo.
Quest’ultima riguarda la produzione tessile egiziana risalente al periodo tra il III e il VII sec. d.C., che si è conservata in Egitto soprattutto per le favorevoli condizioni climatiche.
Il termine “copto” sta ad indicare i cristiani egiziani e deriva dal greco Aigyptos, a sua volta derivato dall’antico nome del santuario della città di Menfi dedicato al dio Ptah: Het ka Ptah, “casa dell’anima di Ptah”.
I capi di abbigliamento esposti provengono dagli scavi archeologici eseguiti fra il 1935 e il 1939 dall’Istituto Papirologico “G. Vitelli” di Firenze nella città di Antinoe, e sono attualmente conservati presso il Museo Egizio di Firenze, sezione del Museo Archeologico Nazionale. Antinoe, città del Medio Egitto fondata dall’imperatore Adriano nel 130 d.C. in memoria del suo favorito Antinoo, divenne ben presto un centro amministrativo molto importante. In epoca copta la città fu una delle principali sedi episcopali dell’Egitto, nonché famoso centro di produzione di ceramica e di tessuti.
Per l’esposizione alla Galleria del Costume sono stati scelti: una tunica da bambino, una pantofola, un paio di calze, una cuffia e un rarissimo mantello di seta del VI sec. d.C., uno dei due esemplari di questo tipo esistenti al mondo. A tal proposito è opportuno sottolineare che il Museo Egizio di Firenze conserva una delle più ricche e importanti collezioni di tessuti copti d’Europa.
L’esposizione è stata promossa da Caterina Chiarelli e curata da Maria Cristina Guidotti, autrice del catalogo.
30
gennaio 2004
Abiti Copti
Dal 30 gennaio al 30 aprile 2004
Location
PALAZZO PITTI – GALLERIA D’ARTE MODERNA E GALLERIA DEL COSTUME
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Orario di apertura
orario: 8.15 – 13.50
chiuso il 1°, 3°, 5° lunedì e la 2°, 4° domenica del mese