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Alessandro Dal Pont – Poco Dopo…
una Sacra Conversazione tra paperi, attutita dalla moquette grigia su cui poggiano i loro corpi cefali. Questi corpi sono cubi, o statue-cubo, senza altre appendici se non, prima di tutto, un becco affacciato sulla superficie dell’ignoto, come da un tombino, o da una breccia su un mondo non conosciuto; in secondo luogo, dei visori che ne fanno teste di paperi pensanti e ne fissano i pensieri in un’iride dipinta.
Comunicato stampa
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…una Sacra Conversazione tra paperi, attutita dalla moquette grigia su cui poggiano i loro corpi cefali. Questi corpi sono cubi, o statue-cubo, senza altre appendici se non, prima di tutto, un becco affacciato sulla superficie dell’ignoto, come da un tombino, o da una breccia su un mondo non conosciuto; in secondo luogo, dei visori che ne fanno teste di paperi pensanti e ne fissano i pensieri in un’iride dipinta.
Nelle sculture di Alessandro Dal Pont i visori sono lo specchio dell’anima, dentro contengono immagini di paesaggi: un tramonto, il mare, un bosco, come filtrati da una sottile e trasparente membrana di carta. Paesaggi che però sembrano più degli interni muti e disabitati, scenografie abbandonate di un teatro, o semplicemente sospese nell’attesa che precede l’ingresso o il ritorno in scena degli attori-paperi.
Ciò che è interessante è che noi, alzando i visori, possiamo prendere in prestito gli occhi alla scultura, scrutare dentro ed assumere una percezione diversa e stemperata del paesaggio e così contemplarlo.
Tutto questo senza riuscire ad entrare in quella conversazione filosofica sulla loro natura di fumetto, natura da cui, approfittando di un misterioso istante, di inquietanti puntini di sospensione, essi si sono astratti; o forse da cui essi sono fuggiti, a bordo della macchina del tempo, o meglio degli avverbi di tempo…
Lucia Uni
Nelle sculture di Alessandro Dal Pont i visori sono lo specchio dell’anima, dentro contengono immagini di paesaggi: un tramonto, il mare, un bosco, come filtrati da una sottile e trasparente membrana di carta. Paesaggi che però sembrano più degli interni muti e disabitati, scenografie abbandonate di un teatro, o semplicemente sospese nell’attesa che precede l’ingresso o il ritorno in scena degli attori-paperi.
Ciò che è interessante è che noi, alzando i visori, possiamo prendere in prestito gli occhi alla scultura, scrutare dentro ed assumere una percezione diversa e stemperata del paesaggio e così contemplarlo.
Tutto questo senza riuscire ad entrare in quella conversazione filosofica sulla loro natura di fumetto, natura da cui, approfittando di un misterioso istante, di inquietanti puntini di sospensione, essi si sono astratti; o forse da cui essi sono fuggiti, a bordo della macchina del tempo, o meglio degli avverbi di tempo…
Lucia Uni
31
gennaio 2004
Alessandro Dal Pont – Poco Dopo…
Dal 31 gennaio al 15 marzo 2004
arte contemporanea
Location
PLACENTIA ARTE
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Orario di apertura
16/19 escluso festivi e lunedi
Vernissage
31 Gennaio 2004, ore 18