E’ l’anima arcaica e meditativa di New York la protagonista delle opere del nuovo Degas. Siamo lontani dalla scintillante Pop Art, dal consumismo, dalla logica della tecnologia, dall’abbagliante luce del vetro e dell’acciao.

"I mille collage nascono da precisi modelli e da materiali brillanti, inizio poi a dipingerci sopra, usando grigi caldi e freddi, e coprendo parte del colore. Attraverso queste sovrapposizioni è percepibile una storia”, così commenta la sua opera l’artista in un’intervista con Giuliana Mazzola sulla Rivista Stile (numero 67). Sì, perché quella di Josh George non è semplice pittura. Nei suoi quadri egli utilizza molti tipi di materiali, carte, stoffe incollate, olio e acrilici, in un impianto prospettico che sente il magistero di Paolo Uccello, con un occhio ai contemporanei (Wayne Thiebaud, Stanley Spencer) riecheggiando le atmosfere parigine di Degas con una vena di critica sociale.

Catalogo a cura di M. Bernardelli Curuz.

BIOGRAFIA







JOSH GEORGE

Josh George nato nel 1973 a Kansas City, dopo aver frequentato il Kansas City Art Institute e gli studi accademici presso l’università del Missouri si è trasferito a Brooklyn.


Utilizza una sua particolarissima tecnica mista usando carta, stoffe incollate, olio ed acrilici.

La sua attenzione si incentra soprattutto su un magistrale gioco di composizione della scena a della prospettiva, che rimanda sia ai grandi maestri del passato (Paolo Uccello) sia ai contemporanei (Wayne Thiebaud, Stanley Spencer).

Le sue opere sono presenti in importanti gallerie americane, in spazi prestigiosi come la catena degli Hotel Sheraton ed in altre collezioni di importanti compagnie.