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Collezione #1
Collezione #1 presenta il lavoro di quattro giovani artisti inglesi che espongono per la prima volta in Italia. Ciascuno di loro esplora le possibilità della pittura e dei vari materiali usati, condividendo con gli altri un senso di teatralità barocca
Comunicato stampa
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Neal Rock crea sculture con silicone colorato densamente stratificato. Si tratta di costruzioni dalle forme molto barocche nel loro eccesso decorativo, dalle ricche superfici tempestate di fiori sintetici che si estendono attraverso il muro come satelliti fioriti. Rock dirige la reazione dello spettatore verso l’opera oscillando tra fascino e gentile repulsione. Il suo linguaggio è un’ esplorazione degli estremi del medium, in tutte le sue definizioni e possibilità materiali.
DJ Simpson lavora il legno con un incisore elettrico per creare dipinti che combinano la violenza con la bellezza cruda. Larghi pannelli di legno con colorate superfici laminate sono incisi con lame varie, creando diversi spessori che liberano la complessità degli strati tonali nascosti, e qualche volta tagliati giusto per mostrare il muro sotto. Questa attività tecnica ha associazioni pratiche con il fai da te, l’artigianato e la scultura, ma dialoga in una maniera formale anche con le tradizioni pittoriche, con il loro primitivo eco di griglie e scarabocchi complessi.
I vibranti dipinti di Michael Stubbs sono costruiti da più strati di vernice colorata, applicata con gesti astratti, fluidi ma allo stesso tempo controllati. Questi passaggi sono contrastati da richiami alla grafica anni 70 e da lettere applicate con vinile adesivo, usato per marcare zone del dipinto “in progress” prima che altri strati siano applicati. Dopo questo lungo processo i logo sono rimossi per rivelare segni assenti nella traslucida superficie multicolorata. A questo punto altre colate di vernice si fondono con il disegno nella totalità finale, celebrando il nuovo legame nato dalla collisione tra astrazione e pop.
Toby Zeigler dipinge su “Scotch Brite”, un materiale molto riflettente usato nella lavorazione delle uniformi da lavoro. Su questo materiale stiratissimo, dipinge digitalizzate versioni di spazi interni ed estensioni urbane di parchi. I segni opachi lasciati dal pennello contrastano fortemente con la superficie bianca, abbagliante. Si crea quindi un gioco ottico di “vedi e non vedi” tra le forme dipinte e lo spazio negativo in mezzo. Questi mutamenti sono inoltre orchestrati dal movimento dello spettatore stesso quando si muove davanti alla tela. Il gioco rimanda subito all’esperienza vissuta di fronte ai primi giochi dei computer, con gli spazi piatti che diventano forme tridimensionali per poi disintegrarsi subito dopo. Nella serie di paralumi stampati con gli stessi disegni dei dipinti, la luce diventa incandescente e esplora la dicotomia tra figura e sfondo.
Le prossime mostre personali di Neal Rock includono FA Projects, Londra e Henry Urbach Architecture, New York; la più recente mostra personale di DJ Simpson era alla Sies + Höke Galerie, Düsseldorf e lui è stato incluso in New Labour, The Saatchi Gallery, Londra; la più recente mostra personale di Michael Stubbs era alla Entwistle, Londra . E stato inoltre incluso in New Abstract Painting, Painting Abstract Now, Museum Morsbroich, Leverkusen, Germania; Toby Zeigler partecipa in Civilia, Bluecoat Gallery, Liverpool and Artkliasma, Mosca.
DJ Simpson lavora il legno con un incisore elettrico per creare dipinti che combinano la violenza con la bellezza cruda. Larghi pannelli di legno con colorate superfici laminate sono incisi con lame varie, creando diversi spessori che liberano la complessità degli strati tonali nascosti, e qualche volta tagliati giusto per mostrare il muro sotto. Questa attività tecnica ha associazioni pratiche con il fai da te, l’artigianato e la scultura, ma dialoga in una maniera formale anche con le tradizioni pittoriche, con il loro primitivo eco di griglie e scarabocchi complessi.
I vibranti dipinti di Michael Stubbs sono costruiti da più strati di vernice colorata, applicata con gesti astratti, fluidi ma allo stesso tempo controllati. Questi passaggi sono contrastati da richiami alla grafica anni 70 e da lettere applicate con vinile adesivo, usato per marcare zone del dipinto “in progress” prima che altri strati siano applicati. Dopo questo lungo processo i logo sono rimossi per rivelare segni assenti nella traslucida superficie multicolorata. A questo punto altre colate di vernice si fondono con il disegno nella totalità finale, celebrando il nuovo legame nato dalla collisione tra astrazione e pop.
Toby Zeigler dipinge su “Scotch Brite”, un materiale molto riflettente usato nella lavorazione delle uniformi da lavoro. Su questo materiale stiratissimo, dipinge digitalizzate versioni di spazi interni ed estensioni urbane di parchi. I segni opachi lasciati dal pennello contrastano fortemente con la superficie bianca, abbagliante. Si crea quindi un gioco ottico di “vedi e non vedi” tra le forme dipinte e lo spazio negativo in mezzo. Questi mutamenti sono inoltre orchestrati dal movimento dello spettatore stesso quando si muove davanti alla tela. Il gioco rimanda subito all’esperienza vissuta di fronte ai primi giochi dei computer, con gli spazi piatti che diventano forme tridimensionali per poi disintegrarsi subito dopo. Nella serie di paralumi stampati con gli stessi disegni dei dipinti, la luce diventa incandescente e esplora la dicotomia tra figura e sfondo.
Le prossime mostre personali di Neal Rock includono FA Projects, Londra e Henry Urbach Architecture, New York; la più recente mostra personale di DJ Simpson era alla Sies + Höke Galerie, Düsseldorf e lui è stato incluso in New Labour, The Saatchi Gallery, Londra; la più recente mostra personale di Michael Stubbs era alla Entwistle, Londra . E stato inoltre incluso in New Abstract Painting, Painting Abstract Now, Museum Morsbroich, Leverkusen, Germania; Toby Zeigler partecipa in Civilia, Bluecoat Gallery, Liverpool and Artkliasma, Mosca.
30
gennaio 2004
Collezione #1
Dal 30 gennaio al 31 marzo 2004
giovane arte
Location
BRANCOLINIGRIMALDI ARTECONTEMPORANEA
Firenze, Vicolo Dell'Oro, 12r, (Firenze)
Firenze, Vicolo Dell'Oro, 12r, (Firenze)
Vernissage
30 Gennaio 2004, ore 18.30