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Margot Quan Knight / Luisa Raffaelli
La giovane artista statunitense Margot Quan Knight presenta, nella sua prima importante personale in Italia, un “universo parallelo” in cui, grazie ad un attento uso dello strumento fotografico e digitale, il possibile diventa reale, o quanto meno verosimile. Luisa Raffaelli presenta, in un interessante dialogo, fotografie e pitture fotografiche digitali.
Comunicato stampa
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La giovane artista statunitense Margot Quan Knight presenta, nella sua prima importante personale in Italia, un “universo parallelo” in cui, grazie ad un attento uso dello strumento fotografico e digitale, il possibile diventa reale, o quanto meno verosimile.
Partendo da oggetti e situazioni della quotidianità, l’artista traduce pensieri, sentimenti e sensazioni astratte in espressioni “fisiche”, come se gioia, solitudine e sofferenza potessero concretizzarsi in immagini “vere più del vero”.
Nella serie “If”, creata in collaborazione con Fabrica, oggetti e corpi assumono una nuova vita in soluzioni ardite e fantastiche, volutamente scioccanti e ironiche, senza perdere quella credibilità che nasce da associazioni mentali proprie del nostro immaginario e possibili solo nella nostra mente, o nella dimensione onirica: la solitudine è una mancanza tangibile, la strada diventa letto per un senza tetto, le “spine” di un rapporto non sono solo metafora.
Nella serie “The Garden” ci si addentra in un surreale giardino d’inverno: una coppia di pattinatori danza sulla terra ancora da arare, un ragazzo cerca le proprie “radici”, un albero diventa un manichino per sarti, polli già cucinati reclamano il loro cibo. Di nuovo un universo fantastico, dove uomo e natura interagiscono con codici e modalità non convenzionali, in una nuova dimensione dal grande impatto poetico ed evocativo.
La tecnica di ridurre il corpo umano “in pezzi”, snaturandoli e riassemblandoli, ispirata dai temi cari a Fernand Leger, e non priva di certe suggestioni surrealiste, è al centro della serie “Taking Care”, e ben traduce la simbologia della frammentazione dell’io e della sua parallela unicità in un’associazione corpo / sfera emotiva, solo apparentemente indissolubile.
Da un punto di vista tecnico la novità del lavoro di Margot nasce dalla reale capacità non solo di immaginare, ma di realizzare davvero le immagini suggerite in veri e propri set fotografici.
Da un punto di vista meramente tematico, alla politezza dell’immagine e all’eleganza della composizione formale si propone, per contrasto, una straordinaria capacità di provocare inquietudini e spiazzamenti nello spettatore, senza ricorrere alla drammaticità, ma inducendo, piuttosto, alla riflessione.
Luisa Raffaelli presenta, in un interessante dialogo, fotografie e pitture fotografiche digitali.
Si tratta di una nuova serie di lavori in cui ad un’attenta ricerca fotografica, l’artista affianca, in una sperimentazione e frammentazione dell’immagine, pixel e pennellate di colore, spalmati ed assemblati a creare nuove forme e superfici.
L’uso del mezzo digitale diventa prioritario: resta costante il carattere performativo dell’immagine, in cui soggetti femminili sono sospesi in azioni minime, che danno l’incipit alla narrazione di realtà intime e quotidiane in luoghi non-luoghi, che spesso assumono l’artificiosità di set teatrali: le figure femminili sono inserite in luoghi della mente, come avviene per la protagonista di Concerning her life.
È la donna, che nella sua interiorità, vive diverse realtà, una e tante vite, in contesti reali snaturati e riproposti dalla forza dell’immaginazione, dalla creatività della memoria: strade, locali notturni, stanze sovrarredate, sottopassaggi.
Il volto di donna è spesso nascosto: la protagonista si perde nella ricerca di sè, curva sulla sua borsetta, rapita dalla velocità di un attimo o assorta nei suoi silenzi.
È come se un autoscatto possa fermare un breve frammento di esistenza, fatto di realtà, memoria e continuo fermento.
La fotografia classica, pur continuando un proprio percorso autonomo, si affianca e si lascia contaminare dalla pittura vivida e liquida della nuova sperimentazione: il set è abitato di oggetti, luci, ambienti d’interni. La realtà risulta sospesa in una nuova dimensione che potrebbe d’improvviso evolvere: “…forse stiamo solo dietro un leggero diaframma da premere con un dito…” dice l’artista.
Con forza e delicatezza, i lavori di Luisa Raffaelli invitano a riflettere sulle mutevoli dinamiche dell’universo femminile: energico, malinconico, riflessivo ed emozionale.
Margot Quan Knight (1977, Seattle) vive e lavora tra S. Francisco e Seattle.
Mostre personali selezionate: 2003: IF, Fabrica Features, Lisbona, Artazart, Parigi; 2002: IF, Fabrica Features, Bologna, Club 360, Milano.
Mostre collettive selezionate: 2003: Figuratively Speaking, Fulton Street Gallery, Troy, NY; Shot on film, 66 Balmy Gallery, San Francisco, CA; Fabrica 1994/03: From Chaos to Order and Back,
Ginza Graphic Gallery, Tokyo, DDD Gallery, Osaka; Propaganda, Start Soma Gallery, San Francisco, CA; 2002: Visions of Change, Fabrica London Festival 02, Italian Cultural Institute, Londra; 1999: Dartmouth College Senior Show, Jaffe-Friede & Strauss Galleries, Hanover, NH, USA.
Luisa Raffaelli vive e lavora a Torino.
Mostre personali selezionate: 2002: Where, Galleria La Giarina, Verona; 2001: Flighties,Teatro Miela, Trieste; 2000: Titoli di coda, Galleria La Giarina, Verona; 1999: The Fall, Silvy Bassanese, Biella; Plurabelle, Galleria Recalcati, Torino; 1998: Worlds riverrun words, Galleria En Plein Air, Pinerolo (To).
Mostre collettive selezionate: 2003: Aqua vita et mors, Arengo del Broletto, Novara; Imagerie artfashion, Galleria Planetario, Trieste; Imago Mentis, Romberg arte contemporanea, Latina, Galleria La Giarina, Verona; Premio Internazionale Ermanno Casoli, Galleria Spazia, Modena; 2002 Lavori domestici, Casa Bonomi, Varese; Other Fashion, Palazzo Esposizioni, Gorizia; The Mask, Galleria La Giarina, Verona; 2001: Generazionale, Basilica Palladiana, Vicenza; 2000: Details, Galleria La Giarina, Verona; Campi di oscillazione, Museo Marcovaldo, Caraglio (Cn); Le ombre della Memoria, Galleria En Plein Air, Pinerolo (To), Cantico 2000, Museo della Permanente, Milano; 1999: Nuovo Nomadismo Individuale, Casa del Rigoletto, Mantova; Percezione 3000, B & D Studio, Milano; Ultrascultura, Pescheria Centro Arti Visive, Pesaro.
Il catalogo della mostra Margot Quan Knight / Luisa Raffaelli, è prodotto da GAS Art Gallery in edizione bilingue (italiano / inglese).
Partendo da oggetti e situazioni della quotidianità, l’artista traduce pensieri, sentimenti e sensazioni astratte in espressioni “fisiche”, come se gioia, solitudine e sofferenza potessero concretizzarsi in immagini “vere più del vero”.
Nella serie “If”, creata in collaborazione con Fabrica, oggetti e corpi assumono una nuova vita in soluzioni ardite e fantastiche, volutamente scioccanti e ironiche, senza perdere quella credibilità che nasce da associazioni mentali proprie del nostro immaginario e possibili solo nella nostra mente, o nella dimensione onirica: la solitudine è una mancanza tangibile, la strada diventa letto per un senza tetto, le “spine” di un rapporto non sono solo metafora.
Nella serie “The Garden” ci si addentra in un surreale giardino d’inverno: una coppia di pattinatori danza sulla terra ancora da arare, un ragazzo cerca le proprie “radici”, un albero diventa un manichino per sarti, polli già cucinati reclamano il loro cibo. Di nuovo un universo fantastico, dove uomo e natura interagiscono con codici e modalità non convenzionali, in una nuova dimensione dal grande impatto poetico ed evocativo.
La tecnica di ridurre il corpo umano “in pezzi”, snaturandoli e riassemblandoli, ispirata dai temi cari a Fernand Leger, e non priva di certe suggestioni surrealiste, è al centro della serie “Taking Care”, e ben traduce la simbologia della frammentazione dell’io e della sua parallela unicità in un’associazione corpo / sfera emotiva, solo apparentemente indissolubile.
Da un punto di vista tecnico la novità del lavoro di Margot nasce dalla reale capacità non solo di immaginare, ma di realizzare davvero le immagini suggerite in veri e propri set fotografici.
Da un punto di vista meramente tematico, alla politezza dell’immagine e all’eleganza della composizione formale si propone, per contrasto, una straordinaria capacità di provocare inquietudini e spiazzamenti nello spettatore, senza ricorrere alla drammaticità, ma inducendo, piuttosto, alla riflessione.
Luisa Raffaelli presenta, in un interessante dialogo, fotografie e pitture fotografiche digitali.
Si tratta di una nuova serie di lavori in cui ad un’attenta ricerca fotografica, l’artista affianca, in una sperimentazione e frammentazione dell’immagine, pixel e pennellate di colore, spalmati ed assemblati a creare nuove forme e superfici.
L’uso del mezzo digitale diventa prioritario: resta costante il carattere performativo dell’immagine, in cui soggetti femminili sono sospesi in azioni minime, che danno l’incipit alla narrazione di realtà intime e quotidiane in luoghi non-luoghi, che spesso assumono l’artificiosità di set teatrali: le figure femminili sono inserite in luoghi della mente, come avviene per la protagonista di Concerning her life.
È la donna, che nella sua interiorità, vive diverse realtà, una e tante vite, in contesti reali snaturati e riproposti dalla forza dell’immaginazione, dalla creatività della memoria: strade, locali notturni, stanze sovrarredate, sottopassaggi.
Il volto di donna è spesso nascosto: la protagonista si perde nella ricerca di sè, curva sulla sua borsetta, rapita dalla velocità di un attimo o assorta nei suoi silenzi.
È come se un autoscatto possa fermare un breve frammento di esistenza, fatto di realtà, memoria e continuo fermento.
La fotografia classica, pur continuando un proprio percorso autonomo, si affianca e si lascia contaminare dalla pittura vivida e liquida della nuova sperimentazione: il set è abitato di oggetti, luci, ambienti d’interni. La realtà risulta sospesa in una nuova dimensione che potrebbe d’improvviso evolvere: “…forse stiamo solo dietro un leggero diaframma da premere con un dito…” dice l’artista.
Con forza e delicatezza, i lavori di Luisa Raffaelli invitano a riflettere sulle mutevoli dinamiche dell’universo femminile: energico, malinconico, riflessivo ed emozionale.
Margot Quan Knight (1977, Seattle) vive e lavora tra S. Francisco e Seattle.
Mostre personali selezionate: 2003: IF, Fabrica Features, Lisbona, Artazart, Parigi; 2002: IF, Fabrica Features, Bologna, Club 360, Milano.
Mostre collettive selezionate: 2003: Figuratively Speaking, Fulton Street Gallery, Troy, NY; Shot on film, 66 Balmy Gallery, San Francisco, CA; Fabrica 1994/03: From Chaos to Order and Back,
Ginza Graphic Gallery, Tokyo, DDD Gallery, Osaka; Propaganda, Start Soma Gallery, San Francisco, CA; 2002: Visions of Change, Fabrica London Festival 02, Italian Cultural Institute, Londra; 1999: Dartmouth College Senior Show, Jaffe-Friede & Strauss Galleries, Hanover, NH, USA.
Luisa Raffaelli vive e lavora a Torino.
Mostre personali selezionate: 2002: Where, Galleria La Giarina, Verona; 2001: Flighties,Teatro Miela, Trieste; 2000: Titoli di coda, Galleria La Giarina, Verona; 1999: The Fall, Silvy Bassanese, Biella; Plurabelle, Galleria Recalcati, Torino; 1998: Worlds riverrun words, Galleria En Plein Air, Pinerolo (To).
Mostre collettive selezionate: 2003: Aqua vita et mors, Arengo del Broletto, Novara; Imagerie artfashion, Galleria Planetario, Trieste; Imago Mentis, Romberg arte contemporanea, Latina, Galleria La Giarina, Verona; Premio Internazionale Ermanno Casoli, Galleria Spazia, Modena; 2002 Lavori domestici, Casa Bonomi, Varese; Other Fashion, Palazzo Esposizioni, Gorizia; The Mask, Galleria La Giarina, Verona; 2001: Generazionale, Basilica Palladiana, Vicenza; 2000: Details, Galleria La Giarina, Verona; Campi di oscillazione, Museo Marcovaldo, Caraglio (Cn); Le ombre della Memoria, Galleria En Plein Air, Pinerolo (To), Cantico 2000, Museo della Permanente, Milano; 1999: Nuovo Nomadismo Individuale, Casa del Rigoletto, Mantova; Percezione 3000, B & D Studio, Milano; Ultrascultura, Pescheria Centro Arti Visive, Pesaro.
Il catalogo della mostra Margot Quan Knight / Luisa Raffaelli, è prodotto da GAS Art Gallery in edizione bilingue (italiano / inglese).
29
gennaio 2004
Margot Quan Knight / Luisa Raffaelli
Dal 29 gennaio al 13 marzo 2004
arte contemporanea
Location
GAS ART GALLERY
Torino, Via Cervino, 16, (Torino)
Torino, Via Cervino, 16, (Torino)
Vernissage
29 Gennaio 2004, ore 18.00 - 21.00
Autore
Curatore