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Marco Dalbosco – Scala 1:18
Scala 1:18 è per Marco Dalbosco il recupero o la “ricerca del tempo perduto”. La fabbrica tessile, un ambiente di lavoro basato sulla produzione a catena, ripetitiva e spersonalizzante, diventa per l’artista il “luogo” dove la creatività personale trova il suo spazio espressivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione dell’inaugurazione della sua personale, Marco Dalbosco terrà una performance
con la partecipazione delle danzatrici NATASHA BELSITO,
ERICA CAPPELLETTI,
SARA PALLA, e con la partecipazione coreografica di GLORIA POTRICH.
Scala 1:18 è per Marco Dalbosco il recupero o la “ricerca del tempo perduto”.
La fabbrica tessile, un ambiente di lavoro basato sulla produzione a catena, ripetitiva e spersonalizzante, diventa per l’artista il “luogo” dove la creatività personale trova il suo spazio espressivo. Dalbosco ricostruisce in modo quasi ossessivo una fabbrica nuova, una sua fabbrica, dove alla freddezza e alla pesantezza del metallo si sostituisce la fragilità e la leggerezza della carta. Nascono così i modellini in scala, macchinari di carta, che si moltiplicano, si espandono sino a ricreare un ambiente nuovo, un paesaggio onirico dove la sala/ambiente di lavoro assume una valenza umana e positiva. La macchina è poi dotata di un libretto delle istruzioni: istruzioni per l’utilizzo di una macchina di carta! Infatti l’artista, dopo il recupero di questa nuova dimensione del suo vecchio ambiente di lavoro, inizia a giocare e ci propone un oggetto, il
libretto delle istruzioni, totalmente privato della sua funzione. Ma qualche volta il ritmo ossessivo della macchina/fabbrica torna a farsi sentire! Nel video l’immagine della macchina reale, ingombrante più che mai, riprende i suoi ritmi “produttivi” e sembra procedere nella sua “attività celibe” ed estenuante all’infinito.
Questa immagine video, totalmente spersonalizzata, ritorna anche nella performance, dove le danzatrici attraverso traiettorie riproducono il tessere della macchina. L’alienazione viene interrotta da tentativi di “fuga creativa”.
La Rete BOART
BO.ART è un progetto che mira alla realizzazione di interventi artistico-culturali per e nella città di Bologna.
BO.ART nasce dalla necessità di rafforzare e rilanciare il ruolo e l’immagine di Bologna nel settore artistico e culturale. Questo progetto prende il via da Bologna, e punta a inserire la città in un circuito artistico internazionale.
BO.ART mira a mettere in rete le straordinarie potenzialità che Bologna da sempre ha nel campo dell’arte e della cultura in generale, per creare maggiori opportunità per i singoli operatori, le associazioni, le cooperative, le piccole e medie attività imprenditoriali coinvolte nel settore artistico.
Si punta a un collegamento diretto tra strutture private, composte di singoli o gruppi, con Istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’Università degli Studi di Bologna (con particolare riferimento al Dipartimento delle Arti Visive ) , i Comuni (Bologna e provincia), gli Enti locali (Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna), le Associazioni di categoria .
L’obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra giovani artisti, critici, curatori e galleristi o gestori di spazi non profit , per stabilire un dialogo diretto con le Istituzioni .
La collaborazione di più operatori, già pienamente integrati nel settore artistico, e di una più vasta gamma di spazi espositivi offrirà la possibilità di organizzare e ospitare grandi manifestazioni, anche di respiro internazionale, dislocate nelle varie sedi e spazi coinvolti.
BO.ART mira infatti specificatamente a una apertura internazionale e alla realizzazione di scambi che coinvolgano sia singoli operatori e operazioni artistiche, sia grandi eventi espositivi.
Per ora a BO.ART aderiscono Lega Coop Bologna, il Dipartimemento delle Arti Visive dell’Università di Bologna, l’Istituto di Progettazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Istituto Gramsci, il Consorzio Bologna Multimediale, Villa Serena, Le Macchine Celibi, la galleria Neon, MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea) della Sapienza di Roma, Care/of (Milano), Undo.net (Milano), Link, LADIS, , Pop Lab, Coop Not Available (Radio Città del Capo), Coop Agenzia Millennia, Coop Teatro D’Obici, ASSPI (Associazione piccoli proprietari di case) e molti privati.
con la partecipazione delle danzatrici NATASHA BELSITO,
ERICA CAPPELLETTI,
SARA PALLA, e con la partecipazione coreografica di GLORIA POTRICH.
Scala 1:18 è per Marco Dalbosco il recupero o la “ricerca del tempo perduto”.
La fabbrica tessile, un ambiente di lavoro basato sulla produzione a catena, ripetitiva e spersonalizzante, diventa per l’artista il “luogo” dove la creatività personale trova il suo spazio espressivo. Dalbosco ricostruisce in modo quasi ossessivo una fabbrica nuova, una sua fabbrica, dove alla freddezza e alla pesantezza del metallo si sostituisce la fragilità e la leggerezza della carta. Nascono così i modellini in scala, macchinari di carta, che si moltiplicano, si espandono sino a ricreare un ambiente nuovo, un paesaggio onirico dove la sala/ambiente di lavoro assume una valenza umana e positiva. La macchina è poi dotata di un libretto delle istruzioni: istruzioni per l’utilizzo di una macchina di carta! Infatti l’artista, dopo il recupero di questa nuova dimensione del suo vecchio ambiente di lavoro, inizia a giocare e ci propone un oggetto, il
libretto delle istruzioni, totalmente privato della sua funzione. Ma qualche volta il ritmo ossessivo della macchina/fabbrica torna a farsi sentire! Nel video l’immagine della macchina reale, ingombrante più che mai, riprende i suoi ritmi “produttivi” e sembra procedere nella sua “attività celibe” ed estenuante all’infinito.
Questa immagine video, totalmente spersonalizzata, ritorna anche nella performance, dove le danzatrici attraverso traiettorie riproducono il tessere della macchina. L’alienazione viene interrotta da tentativi di “fuga creativa”.
La Rete BOART
BO.ART è un progetto che mira alla realizzazione di interventi artistico-culturali per e nella città di Bologna.
BO.ART nasce dalla necessità di rafforzare e rilanciare il ruolo e l’immagine di Bologna nel settore artistico e culturale. Questo progetto prende il via da Bologna, e punta a inserire la città in un circuito artistico internazionale.
BO.ART mira a mettere in rete le straordinarie potenzialità che Bologna da sempre ha nel campo dell’arte e della cultura in generale, per creare maggiori opportunità per i singoli operatori, le associazioni, le cooperative, le piccole e medie attività imprenditoriali coinvolte nel settore artistico.
Si punta a un collegamento diretto tra strutture private, composte di singoli o gruppi, con Istituzioni come l’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’Università degli Studi di Bologna (con particolare riferimento al Dipartimento delle Arti Visive ) , i Comuni (Bologna e provincia), gli Enti locali (Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna), le Associazioni di categoria .
L’obiettivo è quello di realizzare una sinergia tra giovani artisti, critici, curatori e galleristi o gestori di spazi non profit , per stabilire un dialogo diretto con le Istituzioni .
La collaborazione di più operatori, già pienamente integrati nel settore artistico, e di una più vasta gamma di spazi espositivi offrirà la possibilità di organizzare e ospitare grandi manifestazioni, anche di respiro internazionale, dislocate nelle varie sedi e spazi coinvolti.
BO.ART mira infatti specificatamente a una apertura internazionale e alla realizzazione di scambi che coinvolgano sia singoli operatori e operazioni artistiche, sia grandi eventi espositivi.
Per ora a BO.ART aderiscono Lega Coop Bologna, il Dipartimemento delle Arti Visive dell’Università di Bologna, l’Istituto di Progettazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Istituto Gramsci, il Consorzio Bologna Multimediale, Villa Serena, Le Macchine Celibi, la galleria Neon, MLAC (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea) della Sapienza di Roma, Care/of (Milano), Undo.net (Milano), Link, LADIS, , Pop Lab, Coop Not Available (Radio Città del Capo), Coop Agenzia Millennia, Coop Teatro D’Obici, ASSPI (Associazione piccoli proprietari di case) e molti privati.
23
gennaio 2004
Marco Dalbosco – Scala 1:18
Dal 23 gennaio al 21 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
VILLA SERENA
Bologna, Via Della Barca, 1, (Bologna)
Bologna, Via Della Barca, 1, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i venerdì e i sabati dalle ore 21.00 alle ore24.00 o su prenotazione
Vernissage
23 Gennaio 2004, ore 20.00