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Mirò – Le meraviglie
Cento opere tra litografie e acqueforti realizzate dall’artista dal 1928 agli anni Settanta. L’esposizione è dedicata all’intento del grande maestro catalano di rappresentare poemi e poetica attraverso segni e colori.
Comunicato stampa
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Sono quindi presenti quattro serie complete di litografie e acqueforti ritoccate a mano che vanno dal 1928 agli anni Settanta e che sono poi state realizzate su carta e altri materiali dal 1960 al 1981. La serie che dà il titolo alla mostra “Le Meraviglie” vuole essere un omaggio alla visione della vita che Mirò percepiva come un “giardino” nel quale scorgere e godere delle meraviglie offerte dalla natura ma anche dalla capacità dell’Uomo di vivere in un sogno.
La mostra ripercorre, attraverso queste cento opere, le trasformazioni della straordinaria forza creativa di uno dei più grandi protagonisti dell’arte del Novecento. Si comincia il percorso con la serie completa di “Ubu Roi”, un “Uccello Re” che va in vacanza alle Baleari, nella quale un Mirò ancora surrealista incanta con i suoi giochi di colore e segno, profondità e forma.
Segue la serie dei poemi chiamati “Les marteau sans maitre” dove Mirò supera il surrealismo in una sorta di sintesi tra astrattismo geometrico e cromatismo lirico che poi si trasforma ulteriormente, nella terza serie, quella appunto delle “Meraviglie con variazioni”. Si può parlare in questo caso di un surrealismo maturo dove poema e opera si confondono, dove l’osservatore non percepisce più chiaramente quale sia l’opera e quale il poema; la matita litografica traccia figure di cui si comprendono la gioiosità e la voglia di evadere, mentre l’occhio incontra nello stesso momento uccelli e donne, libellule e volti, formiche e bambini.
La quarta serie, “Les penalites de l’Enfer”, anch’essa affiancata e dedicata all’opera di un poeta, Robert Desnou, chiude il percorso.
La mostra ripercorre, attraverso queste cento opere, le trasformazioni della straordinaria forza creativa di uno dei più grandi protagonisti dell’arte del Novecento. Si comincia il percorso con la serie completa di “Ubu Roi”, un “Uccello Re” che va in vacanza alle Baleari, nella quale un Mirò ancora surrealista incanta con i suoi giochi di colore e segno, profondità e forma.
Segue la serie dei poemi chiamati “Les marteau sans maitre” dove Mirò supera il surrealismo in una sorta di sintesi tra astrattismo geometrico e cromatismo lirico che poi si trasforma ulteriormente, nella terza serie, quella appunto delle “Meraviglie con variazioni”. Si può parlare in questo caso di un surrealismo maturo dove poema e opera si confondono, dove l’osservatore non percepisce più chiaramente quale sia l’opera e quale il poema; la matita litografica traccia figure di cui si comprendono la gioiosità e la voglia di evadere, mentre l’occhio incontra nello stesso momento uccelli e donne, libellule e volti, formiche e bambini.
La quarta serie, “Les penalites de l’Enfer”, anch’essa affiancata e dedicata all’opera di un poeta, Robert Desnou, chiude il percorso.
12
dicembre 2003
Mirò – Le meraviglie
Dal 12 dicembre 2003 al 14 febbraio 2004
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE COSTANTINO BARBELLA
Chieti, Via Cesare De Lollis, 10, (Chieti)
Chieti, Via Cesare De Lollis, 10, (Chieti)
Orario di apertura
dal martedì al sabato: 9:00 – 13:00
martedì e giovedì: 9:00 – 13:00 , 16:00 – 19:00
1° domenica del mese: 9:00 – 12:00