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Cesare Tubino – Ritratto di un artista ritrovato
La retrospettiva chivassese vuole essere un omaggio all’artista ripercorrendo le sue scelte. Queste non hanno mai seguito le mode o si sono lasciate tentare da correnti e scuole, in un percorso che farà scoprire al visitatore l’aspetto più intimo e nascosto di un pittore che mai in vita volle vantarsi di aver sfidato Leonardo, continuando ad alternare a cavalli in libertà e splendide figure, scene di vita quotidiana e nature morte, custodendo il segreto di uno scherzo d’autore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ritratto di un artista ritrovato
Riscoprire un pittore attraverso la storia dei suoi dipinti è sempre un fatto emozionante.
Il caso di Cesare Tubino è particolarmente delicato perché la fama per le sue opere è giunta purtroppo dopo la sua scomparsa nel 1990 e grazie ad un episodio per lo più singolare della sua produzione artistica.
Questo pittore torinese d’adozione, con una produzione molto ricca e una facilità innata al disegno e al colore, è stato portato agli onori della cronaca per aver scherzato con Leonardo da Vinci. La Madonna del gatto, esposta al Castello Sforzesco nel 1939 ed attribuita al maestro rinascimentale, pubblicata su cataloghi ed edizioni artistiche, si era rivelata essere una sua sfida ai propri limiti, un voler provare il proprio valore. Questo evento che fece scalpore quando emerse nell’anno della sua
scomparsa, con la bufera sollevata anche dai giornali internazionali, ha spostato l’attenzione dalla vera produzione del maestro per guardare maggiormente all’aspetto scandalistico o per puntare il dito sull’aspetto del falso. E anche se falso non fu, visto che mai Tubino, con tutti gli expertise in mano, provò ad arricchirsi, vendendo un “Leonardo” pubblicato, nessuno si soffermò in quegli anni ad esplorare il resto della sua produzione pittorica.
Fu l’evento il protagonista della cronaca, e neppure una foto di qualche altra opera apparve sui giornali ad affiancare il pur sublime dipinto “alla maniera di”.
Arma a doppio taglio è stato quindi questo “scherzo” che ha presto eclissato anni di duro lavoro al cavalletto con esiti di notevole interesse ma ancora trascurati.
La retrospettiva chivassese vuole essere un omaggio all’artista ripercorrendo le sue scelte. Queste non hanno mai seguito le mode o si sono lasciate tentare da correnti e scuole, in un percorso che farà scoprire al visitatore l’aspetto più intimo e nascosto di un pittore che mai in vita volle vantarsi di aver sfidato Leonardo, continuando ad alternare a cavalli in libertà e splendide figure, scene di vita quotidiana e nature morte, custodendo il segreto di uno scherzo d’autore.
Cesare Tubino
Nasce a Genova il 4 maggio 1899.
Frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Genova, dalla quale viene poi nominato Accademico di Merito. Trasferitosi a Torino, completa la propria formazione artistica frequentando lo studio del pittore Vittorio Cavalleri.
A Torino forma la sua famiglia. Dalla moglie Ebe ha tre figli: Libero, Agostino e Febo.
Nel 1943 il figlio Libero, partigiano combattente, cade e viene decorato dal Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti d’America con la “Medal of Freedom” (Medaglia della Libertà).
Muore a Torino il 3 ottobre 1990.
All’apertura del testamento, la sorpresa della confessione di essere l’autore della tanto inseguita Madonna del gatto e che la stessa si trovava alle pareti della sua camera da letto da almeno cinquant’anni.
Riscoprire un pittore attraverso la storia dei suoi dipinti è sempre un fatto emozionante.
Il caso di Cesare Tubino è particolarmente delicato perché la fama per le sue opere è giunta purtroppo dopo la sua scomparsa nel 1990 e grazie ad un episodio per lo più singolare della sua produzione artistica.
Questo pittore torinese d’adozione, con una produzione molto ricca e una facilità innata al disegno e al colore, è stato portato agli onori della cronaca per aver scherzato con Leonardo da Vinci. La Madonna del gatto, esposta al Castello Sforzesco nel 1939 ed attribuita al maestro rinascimentale, pubblicata su cataloghi ed edizioni artistiche, si era rivelata essere una sua sfida ai propri limiti, un voler provare il proprio valore. Questo evento che fece scalpore quando emerse nell’anno della sua
scomparsa, con la bufera sollevata anche dai giornali internazionali, ha spostato l’attenzione dalla vera produzione del maestro per guardare maggiormente all’aspetto scandalistico o per puntare il dito sull’aspetto del falso. E anche se falso non fu, visto che mai Tubino, con tutti gli expertise in mano, provò ad arricchirsi, vendendo un “Leonardo” pubblicato, nessuno si soffermò in quegli anni ad esplorare il resto della sua produzione pittorica.
Fu l’evento il protagonista della cronaca, e neppure una foto di qualche altra opera apparve sui giornali ad affiancare il pur sublime dipinto “alla maniera di”.
Arma a doppio taglio è stato quindi questo “scherzo” che ha presto eclissato anni di duro lavoro al cavalletto con esiti di notevole interesse ma ancora trascurati.
La retrospettiva chivassese vuole essere un omaggio all’artista ripercorrendo le sue scelte. Queste non hanno mai seguito le mode o si sono lasciate tentare da correnti e scuole, in un percorso che farà scoprire al visitatore l’aspetto più intimo e nascosto di un pittore che mai in vita volle vantarsi di aver sfidato Leonardo, continuando ad alternare a cavalli in libertà e splendide figure, scene di vita quotidiana e nature morte, custodendo il segreto di uno scherzo d’autore.
Cesare Tubino
Nasce a Genova il 4 maggio 1899.
Frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Genova, dalla quale viene poi nominato Accademico di Merito. Trasferitosi a Torino, completa la propria formazione artistica frequentando lo studio del pittore Vittorio Cavalleri.
A Torino forma la sua famiglia. Dalla moglie Ebe ha tre figli: Libero, Agostino e Febo.
Nel 1943 il figlio Libero, partigiano combattente, cade e viene decorato dal Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti d’America con la “Medal of Freedom” (Medaglia della Libertà).
Muore a Torino il 3 ottobre 1990.
All’apertura del testamento, la sorpresa della confessione di essere l’autore della tanto inseguita Madonna del gatto e che la stessa si trovava alle pareti della sua camera da letto da almeno cinquant’anni.
30
gennaio 2004
Cesare Tubino – Ritratto di un artista ritrovato
Dal 30 gennaio al 07 marzo 2004
arte moderna e contemporanea
Location
PALAZZO LUIGI EINAUDI
Chivasso, Piazza D'armi, 6, (Torino)
Chivasso, Piazza D'armi, 6, (Torino)
Orario di apertura
martedì-sabato: 16-20__domenica: 10-12.30 / 15-20