Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Carlo Levi – Dipinti restaurati
La mostra presenta sei dipinti di Carlo Levi (di proprietà della Fondazione Carlo Levi di Roma), datati tra 1922 e 1960 e recentemente restaurati dall’Istituto Centrale per il Restauro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carlo Levi. Dipinti restaurati
La sperimentazione didattica di una mostra
Pia Vivarelli
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Questa mostra è il risultato di una sperimentazione didattica che ha coinvolto oltre cinquanta studenti della Facoltà di Lettere del nostro Ateneo.
Nell’ambito del corso di laurea “Lingue, culture e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo” e dell’insegnamento di Storia dell’arte contemporanea, è stato proposto agli studenti un “Seminario introduttivo all’organizzazione di una mostra di arte contemporanea”. Tale seminario si è concretizzato in una serie di lezioni teoriche sulle varie fasi organizzative di un evento espositivo relativo all’arte figurativa del XX secolo, cui si è pensato di collegare l’organizzazione effettiva di una mostra ospitata in una sede dell’Orientale e realizzata dagli stessi studenti, affinché essi potessero affrontare, sin dagli anni universitari e nella loro concretezza, alcuni problemi di gestione dei beni culturali.
La scelta di una mostra con opere di Carlo Levi è stata motivata dalla concomitanza con una serie di manifestazioni dedicate all’artista per ricordarne il centenario della nascita e che si sono svolte tra il 2002 e il 2003 in Italia e all’estero, così da inserire anche Napoli in un circuito di mostre leviane che sono state ospitate in luoghi legati alla biografia di Levi, come Alassio, Matera, Torino e Firenze, ma anche in importanti musei stranieri come il Museo Ebraico di Berlino e quello di Francoforte.
La decisione di proporre nella sede napoletana una mostra di opere leviane restaurate a cura del prestigioso Istituto Centrale per il Restauro di Roma è nata da una serie di ragioni concomitanti.
Si è voluto prima di tutto proporre la novità di una mostra, sia pur composta da pochi dipinti, dedicata al difficile problema del restauro di opere d’arte contemporanea, affinché gli studenti del seminario - ma naturalmente anche tutto il pubblico che visiterà la mostra - siano informati dei problemi di conservazione che riguardano non solo l’arte antica, ma anche dipinti così vicini a noi come data di esecuzione.
Inoltre, dal momento che il restauro delle opere di Levi è stato realizzato - sotto la direzione di Laura D’Agostino con Maria Grazia Castellano (per le opere su tela e su tavola) e con Maria Vera Quattrini (per le opere su cartone) - dagli studenti dell’ultimo anno del Corso di restauro dei dipinti organizzato dall’Istituto romano, la mostra attuale ha voluto creare un’ideale consonanza tra esperienze didattiche svolte in sedi diverse, ma ugualmente caratterizzate dall’essere istituzioni con un nesso imprescindibile tra attività di ricerca e attività didattica.
Questo progetto incentrato quindi sulla centralità del momento didattico si è potuto poi realizzare per il favore che il progetto ha incontrato da parte della direzione dell’Istituto Centrale per il Restauro e da parte del Rettore del nostro Ateneo e per il sostegno finanziario dato all’iniziativa anche dal Progetto Campusone e dal Dipartimento di “Filosofia e Politica” dell’Orientale.
Gli studenti dell’Orientale si sono divisi, quindi, in gruppi numericamente omogenei e ciascun gruppo ha affrontato un aspetto specifico dell’organizzazione della mostra: formulazione della lettera e della scheda di prestito delle opere qui esposte, stipula del contratto di assicurazione dei dipinti, elaborazione di un progetto di allestimento, il concreto allestimento - in collaborazione con il personale dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma - contatti con il Torcoliere per la stampa di questo catalogo, elaborazione della biografia dell’artista contenuta in catalogo, cura dell’Ufficio Stampa, preparazione e conduzione delle visite guidate proposte alle scuole napoletane.
Quanto alla mostra, essa propone una campionatura significativa delle ricerche iniziali e della fase conclusiva della produzione artistica di Carlo Levi, a partire dai momenti di apprendistato, caratterizzati dalla volumetria compressa e appesantita del dipinto Due donne del 1923 o dall’enfasi allegorica della Natura morta con teschio dell’anno precedente
Ma già i cartoni Manichino, dello stesso 1923, e Ritratto del padre del 1925 rivelano maggiore consapevolezza nell’uso ora modulato del colore e un accostamento - sia nella scelta del tema del manichino, sia nelle forme geometricamente costruite del Ritratto - agli esempi della pittura di Felice Casorati, maestro di modernità e insieme di alta ricerca formale per i giovani artisti torinesi dei primi anni Venti.
Il raffinato Nudo databile 1926 completa la documentazione di questa fase iniziale del percorso di Levi e rimanda al completamento a Parigi del processo di formazione dell’artista, compiuto attraverso la lezione della pittura francese ottocentesca e degli sviluppi novecenteschi dell’impressionismo.
La tela con Il poeta Palacios del 1960 è una testimonianza, invece, dell’ultima pittura leviana, quando il colore si condensa in tocchi così materici da presentarsi come tasselli, che caratterizzano, con i loro rilievi marcati e gli andamenti irregolari, tutta la superficie pittorica.
La sperimentazione didattica di una mostra
Pia Vivarelli
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Questa mostra è il risultato di una sperimentazione didattica che ha coinvolto oltre cinquanta studenti della Facoltà di Lettere del nostro Ateneo.
Nell’ambito del corso di laurea “Lingue, culture e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo” e dell’insegnamento di Storia dell’arte contemporanea, è stato proposto agli studenti un “Seminario introduttivo all’organizzazione di una mostra di arte contemporanea”. Tale seminario si è concretizzato in una serie di lezioni teoriche sulle varie fasi organizzative di un evento espositivo relativo all’arte figurativa del XX secolo, cui si è pensato di collegare l’organizzazione effettiva di una mostra ospitata in una sede dell’Orientale e realizzata dagli stessi studenti, affinché essi potessero affrontare, sin dagli anni universitari e nella loro concretezza, alcuni problemi di gestione dei beni culturali.
La scelta di una mostra con opere di Carlo Levi è stata motivata dalla concomitanza con una serie di manifestazioni dedicate all’artista per ricordarne il centenario della nascita e che si sono svolte tra il 2002 e il 2003 in Italia e all’estero, così da inserire anche Napoli in un circuito di mostre leviane che sono state ospitate in luoghi legati alla biografia di Levi, come Alassio, Matera, Torino e Firenze, ma anche in importanti musei stranieri come il Museo Ebraico di Berlino e quello di Francoforte.
La decisione di proporre nella sede napoletana una mostra di opere leviane restaurate a cura del prestigioso Istituto Centrale per il Restauro di Roma è nata da una serie di ragioni concomitanti.
Si è voluto prima di tutto proporre la novità di una mostra, sia pur composta da pochi dipinti, dedicata al difficile problema del restauro di opere d’arte contemporanea, affinché gli studenti del seminario - ma naturalmente anche tutto il pubblico che visiterà la mostra - siano informati dei problemi di conservazione che riguardano non solo l’arte antica, ma anche dipinti così vicini a noi come data di esecuzione.
Inoltre, dal momento che il restauro delle opere di Levi è stato realizzato - sotto la direzione di Laura D’Agostino con Maria Grazia Castellano (per le opere su tela e su tavola) e con Maria Vera Quattrini (per le opere su cartone) - dagli studenti dell’ultimo anno del Corso di restauro dei dipinti organizzato dall’Istituto romano, la mostra attuale ha voluto creare un’ideale consonanza tra esperienze didattiche svolte in sedi diverse, ma ugualmente caratterizzate dall’essere istituzioni con un nesso imprescindibile tra attività di ricerca e attività didattica.
Questo progetto incentrato quindi sulla centralità del momento didattico si è potuto poi realizzare per il favore che il progetto ha incontrato da parte della direzione dell’Istituto Centrale per il Restauro e da parte del Rettore del nostro Ateneo e per il sostegno finanziario dato all’iniziativa anche dal Progetto Campusone e dal Dipartimento di “Filosofia e Politica” dell’Orientale.
Gli studenti dell’Orientale si sono divisi, quindi, in gruppi numericamente omogenei e ciascun gruppo ha affrontato un aspetto specifico dell’organizzazione della mostra: formulazione della lettera e della scheda di prestito delle opere qui esposte, stipula del contratto di assicurazione dei dipinti, elaborazione di un progetto di allestimento, il concreto allestimento - in collaborazione con il personale dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma - contatti con il Torcoliere per la stampa di questo catalogo, elaborazione della biografia dell’artista contenuta in catalogo, cura dell’Ufficio Stampa, preparazione e conduzione delle visite guidate proposte alle scuole napoletane.
Quanto alla mostra, essa propone una campionatura significativa delle ricerche iniziali e della fase conclusiva della produzione artistica di Carlo Levi, a partire dai momenti di apprendistato, caratterizzati dalla volumetria compressa e appesantita del dipinto Due donne del 1923 o dall’enfasi allegorica della Natura morta con teschio dell’anno precedente
Ma già i cartoni Manichino, dello stesso 1923, e Ritratto del padre del 1925 rivelano maggiore consapevolezza nell’uso ora modulato del colore e un accostamento - sia nella scelta del tema del manichino, sia nelle forme geometricamente costruite del Ritratto - agli esempi della pittura di Felice Casorati, maestro di modernità e insieme di alta ricerca formale per i giovani artisti torinesi dei primi anni Venti.
Il raffinato Nudo databile 1926 completa la documentazione di questa fase iniziale del percorso di Levi e rimanda al completamento a Parigi del processo di formazione dell’artista, compiuto attraverso la lezione della pittura francese ottocentesca e degli sviluppi novecenteschi dell’impressionismo.
La tela con Il poeta Palacios del 1960 è una testimonianza, invece, dell’ultima pittura leviana, quando il colore si condensa in tocchi così materici da presentarsi come tasselli, che caratterizzano, con i loro rilievi marcati e gli andamenti irregolari, tutta la superficie pittorica.
14
gennaio 2004
Carlo Levi – Dipinti restaurati
Dal 14 al 29 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
CAPPELLA PAPPACODA
Napoli, Largo San Giovanni Maggiore, (Napoli)
Napoli, Largo San Giovanni Maggiore, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 10-13; 15,30-17,30
Vernissage
14 Gennaio 2004, ore 16,30
Ufficio stampa
MARIA BONMASSAR
Autore