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Franz Jenull – Nel reale la forma
Franz Jenull, è nato in Austria nel 1949. Ha vissuto a Venezia, dove ha frequentato all’Accademia di Belle Arti i corsi di Emilio Vedova. La sua pittura si orienta su una ricerca astratta dai complicati intarsi policromatici dove talvolta affiorano imponenti figure umane. Vive e lavora a Firenze
Comunicato stampa
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Con
una cinquantina di capolavori tra dipinti e incisioni , caratterizzati da
nuove e splendide cromie, Jenull presenta al pubblico milanese i frutti più importanti di una lunga ricerca artistica, costante e tenace, condotta in completa solitudine nella casa-studio affacciata su Santa Maria del Fiore a Firenze. Un significativo e fecondo intervallo di tempo che va dal 1996 all’agosto del 2003.
Austriaco di nascita e fiorentino d’elezione, Jenull si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Da Emilio Vedova , suo indiscusso maestro, assorbe quell’ impeto creativo che è uno dei tratti più distintivi della sua pittura.
Le
opere aniconiche esposte in mostra vivono di intarsi policromatici, quasi giganteschi arabeschi che racchiudono un’enorme quantità di segni e colori. Ogni tela possiede un proprio carattere, con un tono dominante che si orchestra armonicamente con gli altri in preziose cromie, come vetrate colorate di antiche cattedrali gotiche.
Luminose sfumature ottenute attraverso un lavoro meticoloso e paziente, in cui i colori acrilici sono stesi sullo stesso quadro anche
a distanza
di anni , in modo da poter continuare a “lavorare e muoversi” liberamente sulla tela.
Accanto a queste opere completamente astratte, ispirate alla lezione di Emilio Vedova e a un’accurata conoscenza del tachisme di
Jan Paul Riopelle , sta la grande pittura figurativa di
Jenull , profondamente rossa, che scaturisce dalla tradizione mitteleuropea, da Egon Schiele ad
Alberto
Giacometti .
Reiterando con paziente insistenza la stessa modella, Jenull scopre la forma e la affronta senza alcuna analisi aprioristica, attraverso una rara maestria nel disegno che lascia davvero stupefatti.
In altre grandi tele, all’interno di strutture astratte, emergono
figure umane dalle forme imponenti e perfettamente riconoscibili, accese di pigmenti gialli, verdi, rossi, azzurri e blu. L’uomo compare in mezzo
a un cifrario astratto, a un magma di pennellate, e inconfondibile emerge dai complicati arabeschi.
“Quando ho visto per la prima volta i quadri Franz Jenull – afferma Vladek Cwalinski , curatore della mostra - sono rimasto profondamente affascinato dalla vivacità dei colori e dalle forme sapientemente disposte. Gli ho proposto dunque di sottoporre all’attenzione del pubblico milanese i suoi intarsi policromi, e quella sorprendente coesistenza tra pittura astratta e figurativa che supera l’eterno dilemma della loro opposizione.
“Un’affermazione artistica quella di Franz Jenull –- continua
Cwalinski - di notevole importanza dal punto di vista strettamente storico e che non è assolutamente nata per caso perché ripercorre coscientemente nel proprio itinerario tutto il cammino intrapreso dalle avanguardie europee, dal cubismo e dall’astrattismo in poi, arrivando ad una soluzione profondamente originale, libera e vivace che provoca un grande stupore in chi osserva”.
una cinquantina di capolavori tra dipinti e incisioni , caratterizzati da
nuove e splendide cromie, Jenull presenta al pubblico milanese i frutti più importanti di una lunga ricerca artistica, costante e tenace, condotta in completa solitudine nella casa-studio affacciata su Santa Maria del Fiore a Firenze. Un significativo e fecondo intervallo di tempo che va dal 1996 all’agosto del 2003.
Austriaco di nascita e fiorentino d’elezione, Jenull si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Da Emilio Vedova , suo indiscusso maestro, assorbe quell’ impeto creativo che è uno dei tratti più distintivi della sua pittura.
Le
opere aniconiche esposte in mostra vivono di intarsi policromatici, quasi giganteschi arabeschi che racchiudono un’enorme quantità di segni e colori. Ogni tela possiede un proprio carattere, con un tono dominante che si orchestra armonicamente con gli altri in preziose cromie, come vetrate colorate di antiche cattedrali gotiche.
Luminose sfumature ottenute attraverso un lavoro meticoloso e paziente, in cui i colori acrilici sono stesi sullo stesso quadro anche
a distanza
di anni , in modo da poter continuare a “lavorare e muoversi” liberamente sulla tela.
Accanto a queste opere completamente astratte, ispirate alla lezione di Emilio Vedova e a un’accurata conoscenza del tachisme di
Jan Paul Riopelle , sta la grande pittura figurativa di
Jenull , profondamente rossa, che scaturisce dalla tradizione mitteleuropea, da Egon Schiele ad
Alberto
Giacometti .
Reiterando con paziente insistenza la stessa modella, Jenull scopre la forma e la affronta senza alcuna analisi aprioristica, attraverso una rara maestria nel disegno che lascia davvero stupefatti.
In altre grandi tele, all’interno di strutture astratte, emergono
figure umane dalle forme imponenti e perfettamente riconoscibili, accese di pigmenti gialli, verdi, rossi, azzurri e blu. L’uomo compare in mezzo
a un cifrario astratto, a un magma di pennellate, e inconfondibile emerge dai complicati arabeschi.
“Quando ho visto per la prima volta i quadri Franz Jenull – afferma Vladek Cwalinski , curatore della mostra - sono rimasto profondamente affascinato dalla vivacità dei colori e dalle forme sapientemente disposte. Gli ho proposto dunque di sottoporre all’attenzione del pubblico milanese i suoi intarsi policromi, e quella sorprendente coesistenza tra pittura astratta e figurativa che supera l’eterno dilemma della loro opposizione.
“Un’affermazione artistica quella di Franz Jenull –- continua
Cwalinski - di notevole importanza dal punto di vista strettamente storico e che non è assolutamente nata per caso perché ripercorre coscientemente nel proprio itinerario tutto il cammino intrapreso dalle avanguardie europee, dal cubismo e dall’astrattismo in poi, arrivando ad una soluzione profondamente originale, libera e vivace che provoca un grande stupore in chi osserva”.
15
gennaio 2004
Franz Jenull – Nel reale la forma
Dal 15 al 27 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
LIBRERIA BOCCA – SPAZIO BOCCA IN GALLERIA
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Vernissage
15 Gennaio 2004, ore 18.30