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Lawrence Carroll – Luca Giordano / Deposizione
All’opera di Lawrence Carroll è stata accostata la Deposizione di Sant’Andrea Apostolo attribuita recentemente a Luca Giordano dalla Dott.ssa Valentina Maderna, della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Milano
Comunicato stampa
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Lawrence Carroll: artista americano che s¹immerge nella realtà urbana di New York, per coglierla in tutte le sue drammatiche contraddizioni di violenza, miseria e indigenza. Condizioni tragicamente consuete in molte città americane ed europee. La riflessione di Carroll assume come punto di partenza la drammaticità dell¹esistenza umana colta nei ghetti, nelle periferie popolate di emarginati, di diseredati. L¹artista raccoglie materiali abbandonati lungo le strade, per poi assemblarli in modo approssimativo, ricoprendoli in seguito con tele dipinte da colori smunti, pallidi, giallastri.
Poetica del riutilizzo di materiali, dunque. Raccogliere materiali già utilizzati e abbandonati, per poi manipolarli attraverso l¹atto poietico della creazione artistica, significa farli rinascere, dar loro nuova vita, sottraendoli all¹oblio, alla corruzione della materia. All¹inevitabilità della morte. Significa guardare con fiducia le cose che ci circondano, perché si aprano al futuro. È un atto di gratuità.
Ciò che appare inutile, tragicamente votato alla decomposizione, un rifiuto, uno scarto, sembra mostrare Carroll, può essere trasformato, riportato a nuova vita, acquisire nuova dignità. L¹oggetto può risorgere, rinascere. Può diventare testimone di un riscatto, di un¹inaspettata apertura alla vita. Un oggetto, sottratto al proprio mondo e re-intepretato dall¹artista, si fa simbolo, in qualche modo, dell¹attesa di riscatto di tutti coloro che attendono una rinascita concreta, reale, in questo mondo. Un¹attesa di redenzione, di resurrezione.
All¹opera di Lawrence Carroll è stata accostata la Deposizione di Sant¹Andrea Apostolo attribuita recentemente a Luca Giordano dalla Dott.ssa Valentina Maderna, della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoloantropologico di Milano. Uno splendido quadro inedito del celebre pittore napoletano del XVII secolo, dunque.
Il tema dell¹opera s¹incentra sulla deposizione dalla Croce di un uomo morto per la testimonianza della propria fede. Andrea segue il Cristo, sin dagli inizi della sua predicazione e, come lui, muore sulla Croce, attraversando la sofferenza, il dolore, l¹umiliazione.
I toni del quadro sono terrei, opachi, come se parlassero della disperazione della morte. Tuttavia, dare la vita per il Cristo significa testimoniare che la morte non si dischiude su di un baratro senza uscita, su di un cammino senza ritorno, ma alla resurrezione. La vita del credente si apre su di un orizzonte che non si esaurisce in un semplice "al di qua".
Il corpo di Sant¹Andrea è deposto dalla Croce. Sta per essere sepolto, interrato, abbandonato nell¹oscurità della notte. Tuttavia, non sarà dimenticato. Certo, è un corpo che dopo avere annunciato la vita dopo la morte si trova ora sul punto di essere gettato nella fossa, ma per rivivere, per rinascere accanto a Dio, nella memoria e nell¹affetto dei credenti che ne proseguiranno l¹annuncio e la testimonianza. Il martirio. È dunque un corpo inafferrabile, che si sottrae a qualunque conclusione definitiva sul mondo che vediamo e che abitiamo. Il seme non porta frutto se non muore, dice il Vangelo. Il corpo di Andrea è un corpo crocifisso: corpo morto, ma in attesa di risorgere. Corpo senza vita, ma non semplice cadavere. È un corpo deposto dalla Croce, ma che paradossalmente si rivolge al futuro. Un corpo che si apre alla verità di un incontro, alla vita di resurrezione di ogni uomo.
Poetica del riutilizzo di materiali, dunque. Raccogliere materiali già utilizzati e abbandonati, per poi manipolarli attraverso l¹atto poietico della creazione artistica, significa farli rinascere, dar loro nuova vita, sottraendoli all¹oblio, alla corruzione della materia. All¹inevitabilità della morte. Significa guardare con fiducia le cose che ci circondano, perché si aprano al futuro. È un atto di gratuità.
Ciò che appare inutile, tragicamente votato alla decomposizione, un rifiuto, uno scarto, sembra mostrare Carroll, può essere trasformato, riportato a nuova vita, acquisire nuova dignità. L¹oggetto può risorgere, rinascere. Può diventare testimone di un riscatto, di un¹inaspettata apertura alla vita. Un oggetto, sottratto al proprio mondo e re-intepretato dall¹artista, si fa simbolo, in qualche modo, dell¹attesa di riscatto di tutti coloro che attendono una rinascita concreta, reale, in questo mondo. Un¹attesa di redenzione, di resurrezione.
All¹opera di Lawrence Carroll è stata accostata la Deposizione di Sant¹Andrea Apostolo attribuita recentemente a Luca Giordano dalla Dott.ssa Valentina Maderna, della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoloantropologico di Milano. Uno splendido quadro inedito del celebre pittore napoletano del XVII secolo, dunque.
Il tema dell¹opera s¹incentra sulla deposizione dalla Croce di un uomo morto per la testimonianza della propria fede. Andrea segue il Cristo, sin dagli inizi della sua predicazione e, come lui, muore sulla Croce, attraversando la sofferenza, il dolore, l¹umiliazione.
I toni del quadro sono terrei, opachi, come se parlassero della disperazione della morte. Tuttavia, dare la vita per il Cristo significa testimoniare che la morte non si dischiude su di un baratro senza uscita, su di un cammino senza ritorno, ma alla resurrezione. La vita del credente si apre su di un orizzonte che non si esaurisce in un semplice "al di qua".
Il corpo di Sant¹Andrea è deposto dalla Croce. Sta per essere sepolto, interrato, abbandonato nell¹oscurità della notte. Tuttavia, non sarà dimenticato. Certo, è un corpo che dopo avere annunciato la vita dopo la morte si trova ora sul punto di essere gettato nella fossa, ma per rivivere, per rinascere accanto a Dio, nella memoria e nell¹affetto dei credenti che ne proseguiranno l¹annuncio e la testimonianza. Il martirio. È dunque un corpo inafferrabile, che si sottrae a qualunque conclusione definitiva sul mondo che vediamo e che abitiamo. Il seme non porta frutto se non muore, dice il Vangelo. Il corpo di Andrea è un corpo crocifisso: corpo morto, ma in attesa di risorgere. Corpo senza vita, ma non semplice cadavere. È un corpo deposto dalla Croce, ma che paradossalmente si rivolge al futuro. Un corpo che si apre alla verità di un incontro, alla vita di resurrezione di ogni uomo.
21
gennaio 2004
Lawrence Carroll – Luca Giordano / Deposizione
Dal 21 gennaio al 21 febbraio 2004
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA SAN FEDELE
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Milano, Via Ulrico Hoepli, 3A-B, (Milano)
Orario di apertura
16 - 19, chiuso lunedì e festivi
Vernissage
21 Gennaio 2004, ore 18
Autore
Curatore