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Pier Gatti – L’altra faccia del pianeta
“L’altra faccia del pianeta” è il mio modo di osservare la natura, cambiando la prospettiva e lasciandomi trasportare dall’immaginazione verso nuove dimensioni, alla scoperta del mistero e dell’ignoto che è fuori e dentro di noi.
Comunicato stampa
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La mostra è composta da 30 immagini a colori 50x60 cm.
Sono in un luogo metafisico raggiunto a fatica da qualche parte del pianeta, dove in apparenza non c'è niente da vedere e più mi guardo in giro e più ho voglia di guardare, immaginare, forse intuendo una qualche forma di verità totale, una risposta al mistero del destino umano. Ho l'illusione di poter vivere e riprendere luoghi veri e non ancora modificati dall'uomo ed a ogni passo di penetrarvi per la prima volta. Mi "spoglio" così a poco a poco, imparando di nuovo ad osservare "l'altra faccia di questo pianeta", pronto ad ascoltarlo a viverlo con tutto quello che lo circonda, passando dall'infinitamente superfluo, alla pienezza infinita. Seguo all'interno della fotocamera i punti di fuga che si rincorrono allineandosi al fondo, che guarda diritto verso l'ignoto. L'orizzonte è dappertutto e mi circonda, offrendo la contemplazione del tempo. Quaggiù esiste un altro mondo, un altro pianeta, dove la realtà supera il sogno più eccessivo, dove tutto è amore della purezza, è forza rigeneratrice, è cultura dell'estetica e della bellezza…
…Per molti viaggiatori, la ricerca dell'uomo è lo scopo del viaggio. Io invece sono qui per sfuggirgli, cercando di rappresentare la solitudine, il silenzio, la vastità degli spazi incontaminati, vera linfa di vita che mi aiuta a distinguere la qualità delle cose ed a fare ordine nella convulsa esistenza, puntando sull'essenziale…
"L'altra faccia del pianeta" è il mio modo di osservare la natura, cambiando la prospettiva e lasciandomi trasportare dall'immaginazione verso nuove dimensioni, alla scoperta del mistero e dell'ignoto che è fuori e dentro di noi.
Pier Gatti
…Pier Gatti ama gli spazi vuoti, i paesaggi che la natura più cattiva e ostile ci regala in varie parti del mondo.
Paesaggi desertici, infernali ma di struggente estetica, che solo un occhio attento riesce a cogliere per poi mostrarcelo sotto forma fotografica, di buona vera fotografia.
Pier Gatti ha viaggiato a lungo e in paesi ancora poco toccati dal turismo mordi e fuggi - in questa mostra sono presenti però anche immagini che ritraggono situazioni altrettanto estetiche e ben più conosciute come il Grand Canyon per fare solo un esempio - ma con un piccolo stratagemma ha modificato un genere ormai consolidato.
Con la complicità del fratello-robot, alieno in domo pack, ha inserito un elemento spaesante che spezza l'orizzonte vuoto con la sua pesantezza umana-non umana. Altre volte un'ambigua silhouette in nero serve a popolare il suo paesaggio desertico.
Sembra quasi che la bellezza assoluta e selvaggia dei posti visitati lo impaurisca e lo intimorisca almeno esteticamente. Pier Gatti con un gesto tipicamente concettuale ci spiazza tutti…
…A noi oggi nel 2003 non resta che godere della visione di queste opere costruite in migliaia di anni e splendidamente fotografate da un poeta.
(dalla prefazione di Ken Damy al catalogo L'altra faccia del pianeta - Edizioni del Museo)
Pier Gatti nasce l'11-4-1958 in un piccolo paese di pianura chiamato Ragazzola in provincia di Parma. Frequenta la scuola dell'obbligo e si diploma in grafica nel 1975 all'istituto d'arte della sua città. Terminato il servizio militare , intraprende l'attività di arredatore d'interni. Nel '92 frequenta a pieni voti un corso professionale per lo sviluppo della cultura tecnico-artistica per l'arredamento, la grafica e l'arredamento d'interni, presso l'Istituto Callegari di Treviso. L'amore per la natura e la grande passione per l'alpinismo, lo spingono ad iniziare le prime salite sull'arco Alpino non ancora quindicenne. Nel '87 inizia la sua prima esperienza extra-europea partecipando ad una spedizione alpinistica sulle Ande Peruviane. Nel '93 è a capo di una spedizione esplorativa che per prima attraverserà una regione inesplorata della Kamciatka, nell'estremo oriente Russo. La costante ricerca della bellezza e dell'estetica in natura, il desiderio di dare vita al sogno e all'immaginario, lo portano a scoprire luoghi della terra da molti sconosciuti, dove la presenza dell'uomo è impercettibile se non assente, come nei grandi deserti Africani o sui ghiacciai Islandesi; le meraviglie naturali dell'ovest Americano o quelle della Patagonia e Terra del Fuoco traversate in mountain-byke. Il rapporto con la fotografia da prima occasionale e di documento, diventa sempre più professionale e creativo, motivo principale che lo porterà ogni volta a ripartire. Dal '93 con la pubblicazione dei suoi reportage, inizia ha collaborare con riviste Italiane d'alpinismo, trekking, mountain-byke, natura e fotografia. E'nel 2002 l'uscita sul mercato di un suo primo cd-rom interattivo che tratta naturalmente argomenti di viaggi, fotografia e filosofia. Tappe importanti della sua carriera professionale sono al momento l'esposizione delle sue opere alla galleria d'arte Rebollo di Zaragoza in Spagna. Una sua mostra dall'11 gennaio 2004 al 5 febbraio 2004 nel prestigioso museo di fotografia contemporanea Ken damy di Brescia ,dove per l'occasione sarà presentato il suo primo libro fotografico dal titolo "L'altra faccia del pianeta". Una "personale" dal 20 febbraio al 21 marzo 2004 organizzata dall'assessorato alle iniziative culturali e teatrali del Comune di Parma nella galleria san Ludovico in via Cavour angolo borgo Parmigianino.
Sono in un luogo metafisico raggiunto a fatica da qualche parte del pianeta, dove in apparenza non c'è niente da vedere e più mi guardo in giro e più ho voglia di guardare, immaginare, forse intuendo una qualche forma di verità totale, una risposta al mistero del destino umano. Ho l'illusione di poter vivere e riprendere luoghi veri e non ancora modificati dall'uomo ed a ogni passo di penetrarvi per la prima volta. Mi "spoglio" così a poco a poco, imparando di nuovo ad osservare "l'altra faccia di questo pianeta", pronto ad ascoltarlo a viverlo con tutto quello che lo circonda, passando dall'infinitamente superfluo, alla pienezza infinita. Seguo all'interno della fotocamera i punti di fuga che si rincorrono allineandosi al fondo, che guarda diritto verso l'ignoto. L'orizzonte è dappertutto e mi circonda, offrendo la contemplazione del tempo. Quaggiù esiste un altro mondo, un altro pianeta, dove la realtà supera il sogno più eccessivo, dove tutto è amore della purezza, è forza rigeneratrice, è cultura dell'estetica e della bellezza…
…Per molti viaggiatori, la ricerca dell'uomo è lo scopo del viaggio. Io invece sono qui per sfuggirgli, cercando di rappresentare la solitudine, il silenzio, la vastità degli spazi incontaminati, vera linfa di vita che mi aiuta a distinguere la qualità delle cose ed a fare ordine nella convulsa esistenza, puntando sull'essenziale…
"L'altra faccia del pianeta" è il mio modo di osservare la natura, cambiando la prospettiva e lasciandomi trasportare dall'immaginazione verso nuove dimensioni, alla scoperta del mistero e dell'ignoto che è fuori e dentro di noi.
Pier Gatti
…Pier Gatti ama gli spazi vuoti, i paesaggi che la natura più cattiva e ostile ci regala in varie parti del mondo.
Paesaggi desertici, infernali ma di struggente estetica, che solo un occhio attento riesce a cogliere per poi mostrarcelo sotto forma fotografica, di buona vera fotografia.
Pier Gatti ha viaggiato a lungo e in paesi ancora poco toccati dal turismo mordi e fuggi - in questa mostra sono presenti però anche immagini che ritraggono situazioni altrettanto estetiche e ben più conosciute come il Grand Canyon per fare solo un esempio - ma con un piccolo stratagemma ha modificato un genere ormai consolidato.
Con la complicità del fratello-robot, alieno in domo pack, ha inserito un elemento spaesante che spezza l'orizzonte vuoto con la sua pesantezza umana-non umana. Altre volte un'ambigua silhouette in nero serve a popolare il suo paesaggio desertico.
Sembra quasi che la bellezza assoluta e selvaggia dei posti visitati lo impaurisca e lo intimorisca almeno esteticamente. Pier Gatti con un gesto tipicamente concettuale ci spiazza tutti…
…A noi oggi nel 2003 non resta che godere della visione di queste opere costruite in migliaia di anni e splendidamente fotografate da un poeta.
(dalla prefazione di Ken Damy al catalogo L'altra faccia del pianeta - Edizioni del Museo)
Pier Gatti nasce l'11-4-1958 in un piccolo paese di pianura chiamato Ragazzola in provincia di Parma. Frequenta la scuola dell'obbligo e si diploma in grafica nel 1975 all'istituto d'arte della sua città. Terminato il servizio militare , intraprende l'attività di arredatore d'interni. Nel '92 frequenta a pieni voti un corso professionale per lo sviluppo della cultura tecnico-artistica per l'arredamento, la grafica e l'arredamento d'interni, presso l'Istituto Callegari di Treviso. L'amore per la natura e la grande passione per l'alpinismo, lo spingono ad iniziare le prime salite sull'arco Alpino non ancora quindicenne. Nel '87 inizia la sua prima esperienza extra-europea partecipando ad una spedizione alpinistica sulle Ande Peruviane. Nel '93 è a capo di una spedizione esplorativa che per prima attraverserà una regione inesplorata della Kamciatka, nell'estremo oriente Russo. La costante ricerca della bellezza e dell'estetica in natura, il desiderio di dare vita al sogno e all'immaginario, lo portano a scoprire luoghi della terra da molti sconosciuti, dove la presenza dell'uomo è impercettibile se non assente, come nei grandi deserti Africani o sui ghiacciai Islandesi; le meraviglie naturali dell'ovest Americano o quelle della Patagonia e Terra del Fuoco traversate in mountain-byke. Il rapporto con la fotografia da prima occasionale e di documento, diventa sempre più professionale e creativo, motivo principale che lo porterà ogni volta a ripartire. Dal '93 con la pubblicazione dei suoi reportage, inizia ha collaborare con riviste Italiane d'alpinismo, trekking, mountain-byke, natura e fotografia. E'nel 2002 l'uscita sul mercato di un suo primo cd-rom interattivo che tratta naturalmente argomenti di viaggi, fotografia e filosofia. Tappe importanti della sua carriera professionale sono al momento l'esposizione delle sue opere alla galleria d'arte Rebollo di Zaragoza in Spagna. Una sua mostra dall'11 gennaio 2004 al 5 febbraio 2004 nel prestigioso museo di fotografia contemporanea Ken damy di Brescia ,dove per l'occasione sarà presentato il suo primo libro fotografico dal titolo "L'altra faccia del pianeta". Una "personale" dal 20 febbraio al 21 marzo 2004 organizzata dall'assessorato alle iniziative culturali e teatrali del Comune di Parma nella galleria san Ludovico in via Cavour angolo borgo Parmigianino.
10
gennaio 2004
Pier Gatti – L’altra faccia del pianeta
Dal 10 gennaio al 05 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
MUSEO KEN DAMY
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30 - lunedì chiuso