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De Nittis. a Leontine
50 opere di un protagonista dell’arte europea e di alcuni suoi contemporanei. La mostra ruota attorno alla donna nell’arte di De Nittis (1846-1884), degli altri due esponenti della pittura italiana a Parigi, Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, e di altri pittori italiani di fine Ottocento
Comunicato stampa
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I suggestivi ambienti della settecentesca Villa Vecelli Cavriani di Mozzecane (Verona), da poco restaurati, accoglieranno dal 1° febbraio al 30 maggio la mostra “De Nittis. A Leontine” che presenta 50 opere di un protagonista dell’arte europea e di alcuni suoi contemporanei. Il tema dell’esposizione, promossa dalla Fondazione Vecelli Cavriani e curata, come il catalogo (Silvana Editoriale) da Ismaele Chignola e Paolo Bertelli, ruota attorno alla donna nell’arte di De Nittis (1846-1884), degli altri due esponenti della pittura italiana a Parigi, Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, e di altri pittori italiani di fine Ottocento.
Particolare attenzione verrà posta al ruolo della vedova di De Nittis, Leontine – cui viene dedicata l’esposizione – come principale ispiratrice dell’opera del pittore barlettano. Leontine era una donna colta e raffinata che amava vestirsi alla moda, caratterizzata in quegli anni da attillati corpetti, cappellini sbarazzini, voluttuosi strascichi; e fu proprio grazie a lei che De Nittis rimase influenzato da questo mondo e dagli abbigliamenti eleganti dell’epoca.
In maniera più allargata, sarà quindi la figura femminile a essere il motivo conduttore di tutta l’esposizione, intesa come soggetto privilegiato della creazione artistica, nella pittura di De Nittis, ma anche in quella dei precursori degli impressionisti e nei loro contemporanei, sia come testimone del cambiamento della moda e dell’evoluzione del costume.
Le trentasette opere di De Nittis – 30 dipinti, 7 grafiche - saranno messe a confronto con artisti suoi contemporanei; in primo luogo, con i ‘parigini’ naturalizzati, Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, presenti entrambi con quattro opere, quindi con altri autori di fama riconosciuta come Antonio Mancini, Leonardo Bazzaro, Angelo Dall'Oca Bianca, Napoleone Nani, Amos Cassioli.
Le opere provengono da importanti istituzioni; tra le altre, la Galleria d’Arte Moderna e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza, il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova, il Museo di Palazzo Forti di Verona, la Fondazione Enrico Piceni di Milano, la Collezione Marzotto di Vicenza.
Il rapporto di passione che ha legato Giuseppe De Nittis a sua moglie, presenza rassicurante nei momenti di esaltazione creativa e in quelli di delusione, sarà analizzato nella sezione introduttiva, attraverso una sezione documentaria.
Oltre alle tele e alle opere su carta, protagonisti dell’esposizione saranno i rari capi d’abbigliamento selezionati da Caterina Chiarelli e provenienti dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, che saranno presentati accanto ai quadri per offrire un confronto diretto tra vestito vissuto e vestito dipinto.
La mostra avrà altre due sottosezioni che contestualizzeranno il periodo e l’ambiente in cui le opere d’arte sono state realizzate.
Due sale saranno invece dedicate alle tavole illustrate dell'Ottocento pubblicate sul periodico "Il Corriere delle Dame", versione italiana del "Journal des Demoiselles" che dettava le tendenze della moda parigina.
I disegni sono stati realizzati dai più noti illustratori del tempo, tra cui Tofani che frequentava, assieme a De Nittis, il Circolo della Polenta a Parigi.
La seconda sezione analizzerà lo sviluppo della tecnologia di fine Ottocento. Il periodo di maggior successo dell’Impressionismo corrisponde al momento in cui la tecnologia compie un deciso salto di qualità e nel quale si diffondono le prime biciclette in legno, i primi motori a scoppio, la radio, il grammofono, tutti documentati grazie ad alcuni prestiti provenienti dal Museo Nicolis di Villafranca, una delle più importanti collezioni di mezzi di trasporto d'epoca.
Giuseppe De Nittis. Cenni biografici
Giuseppe De Nittis nasce a Barletta nel 1846. Nel 1867 entra in contatto con i macchiaioli. L’anno successivo è a Parigi, dove sposa Leontine Gruvelle e si inserisce nel mondo culturale della capitale francese. Inizia a lavorare per i mercanti d’arte più influenti, quali Reitliger e Goupil, ma poi se ne separa entrando in stretta amicizia con Edouard Manet ed Edgar Degas, che lo invita alla prima mostra degli impressionisti, tenuta nello studio del fotografo Nadar nel 1874. La sua casa è meta privilegiata della grande cultura parigina, tra cui si segnalano Emile Zola, Edmond De Goncourt, Alphonse Daudet.
Oltre Parigi, De Nittis si divide tra Londra e Napoli, dove le sue opere riscuotono sempre grande successo. Dal punto di vista espressivo, De Nittis raccoglie le suggestioni impressioniste senza mai venirne completamente coinvolto, mantenendo i tipici impasti cromatici della pittura d‘atelier ottocentesca.
Giuseppe De Nittis muore a Saint-Germain-en-Laye nel 1884.
Particolare attenzione verrà posta al ruolo della vedova di De Nittis, Leontine – cui viene dedicata l’esposizione – come principale ispiratrice dell’opera del pittore barlettano. Leontine era una donna colta e raffinata che amava vestirsi alla moda, caratterizzata in quegli anni da attillati corpetti, cappellini sbarazzini, voluttuosi strascichi; e fu proprio grazie a lei che De Nittis rimase influenzato da questo mondo e dagli abbigliamenti eleganti dell’epoca.
In maniera più allargata, sarà quindi la figura femminile a essere il motivo conduttore di tutta l’esposizione, intesa come soggetto privilegiato della creazione artistica, nella pittura di De Nittis, ma anche in quella dei precursori degli impressionisti e nei loro contemporanei, sia come testimone del cambiamento della moda e dell’evoluzione del costume.
Le trentasette opere di De Nittis – 30 dipinti, 7 grafiche - saranno messe a confronto con artisti suoi contemporanei; in primo luogo, con i ‘parigini’ naturalizzati, Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, presenti entrambi con quattro opere, quindi con altri autori di fama riconosciuta come Antonio Mancini, Leonardo Bazzaro, Angelo Dall'Oca Bianca, Napoleone Nani, Amos Cassioli.
Le opere provengono da importanti istituzioni; tra le altre, la Galleria d’Arte Moderna e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza, il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova, il Museo di Palazzo Forti di Verona, la Fondazione Enrico Piceni di Milano, la Collezione Marzotto di Vicenza.
Il rapporto di passione che ha legato Giuseppe De Nittis a sua moglie, presenza rassicurante nei momenti di esaltazione creativa e in quelli di delusione, sarà analizzato nella sezione introduttiva, attraverso una sezione documentaria.
Oltre alle tele e alle opere su carta, protagonisti dell’esposizione saranno i rari capi d’abbigliamento selezionati da Caterina Chiarelli e provenienti dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, che saranno presentati accanto ai quadri per offrire un confronto diretto tra vestito vissuto e vestito dipinto.
La mostra avrà altre due sottosezioni che contestualizzeranno il periodo e l’ambiente in cui le opere d’arte sono state realizzate.
Due sale saranno invece dedicate alle tavole illustrate dell'Ottocento pubblicate sul periodico "Il Corriere delle Dame", versione italiana del "Journal des Demoiselles" che dettava le tendenze della moda parigina.
I disegni sono stati realizzati dai più noti illustratori del tempo, tra cui Tofani che frequentava, assieme a De Nittis, il Circolo della Polenta a Parigi.
La seconda sezione analizzerà lo sviluppo della tecnologia di fine Ottocento. Il periodo di maggior successo dell’Impressionismo corrisponde al momento in cui la tecnologia compie un deciso salto di qualità e nel quale si diffondono le prime biciclette in legno, i primi motori a scoppio, la radio, il grammofono, tutti documentati grazie ad alcuni prestiti provenienti dal Museo Nicolis di Villafranca, una delle più importanti collezioni di mezzi di trasporto d'epoca.
Giuseppe De Nittis. Cenni biografici
Giuseppe De Nittis nasce a Barletta nel 1846. Nel 1867 entra in contatto con i macchiaioli. L’anno successivo è a Parigi, dove sposa Leontine Gruvelle e si inserisce nel mondo culturale della capitale francese. Inizia a lavorare per i mercanti d’arte più influenti, quali Reitliger e Goupil, ma poi se ne separa entrando in stretta amicizia con Edouard Manet ed Edgar Degas, che lo invita alla prima mostra degli impressionisti, tenuta nello studio del fotografo Nadar nel 1874. La sua casa è meta privilegiata della grande cultura parigina, tra cui si segnalano Emile Zola, Edmond De Goncourt, Alphonse Daudet.
Oltre Parigi, De Nittis si divide tra Londra e Napoli, dove le sue opere riscuotono sempre grande successo. Dal punto di vista espressivo, De Nittis raccoglie le suggestioni impressioniste senza mai venirne completamente coinvolto, mantenendo i tipici impasti cromatici della pittura d‘atelier ottocentesca.
Giuseppe De Nittis muore a Saint-Germain-en-Laye nel 1884.
01
febbraio 2004
De Nittis. a Leontine
Dal primo febbraio al 30 maggio 2004
arte moderna e contemporanea
Location
VILLA VECELLI CAVRIANI
Mozzecane, Via Caterina Bon Brenzoni, 7, (Verona)
Mozzecane, Via Caterina Bon Brenzoni, 7, (Verona)
Biglietti
Ingresso: prezzo intero euro 8
Ridotto: euro 6 (per insegnanti, bambini fino a 10 anni, gruppi classe e comitive oltre le 15 persone, studenti, bambini con meno di 6 anni ingresso gratuito).
Visita guidata su prenotazione:
gruppi tra 20 / 30 elementi € 60,00
gruppi fino a 20 elementi € 3,00 a persona
scuole e gruppi classe € 60,00 (due insegnanti per classe entrano gratuitamente)
Orario di apertura
feriale dalle 9.30 alle 12.30 - dalle 15.30 alle 19 sabato e domenica dalle 10 alle 19.La mostra rimane chiusa il lunedì
Vernissage
1 Febbraio 2004, ore 18
Sito web
www.denittis.com