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Mary Sue – Chocking Hazard
Fresche ed innocenti, queste immagini sono anche morbose e soffocanti. Sono il risultato di una manipolazione totale in cui l’artista si è prestata al gioco fotografico. L’utilizzo della tecnologia digitale permette la padronanza totale dell’immagine. Ritocco e menzogna. Ad ogni modo è quello che ci lascia immaginare. Cos’è falso, cosa resta di vero?
Comunicato stampa
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La Rebecca Container Gallery presenta i lavori fotografici e video della giovane artista francese Mary Sue.
La mostra prende il titolo dalla serie fotografica “Chocking Hazard”.
Il termine “Chocking Hazard” viene stampato per legge sugli imballaggi dei giocattoli non adatti ai bambini troppo piccoli in quanto possono essere ingeriti e causare soffocamento.
Nel caso di questa serie fotografica l’artista ipotizza un’erronea interpretazione del termine inglese, frainteso come vero e proprio “azzardo scioccante”.
Rinchiusa nella sua stanza, stretta dentro all’abbigliamento che indossa ed appiccicata al muro che la sostiene, Mary Sue gioca al “Chocking Hazard”.
L’atmosfera della fotografia è opprimente, si è costretta (o è stata costretta) ad infilarsi degli indumenti che la stringono. La composizione stessa, così come l’inquadratura ed il dettaglio della tappezzeria si staccano difficilmente dal disegno del capo che indossa. In queste immagini tutto si incolla a tutto.
L’ambiguità si svela in queste immagini fotografiche dove non si vede niente, una mutandina taglia quattro anni che non è stata infilata completamente o che non può essere più tolta. Un vestito rosa a fiori stringe i seni di Mary Sue, il suo corpo si atteggia come quello di una bambina di sei anni.
Fresche ed innocenti, queste immagini sono anche morbose e soffocanti. Sono il risultato di una manipolazione totale in cui l’artista si è prestata al gioco fotografico. L’utilizzo della tecnologia digitale permette la padronanza totale dell’immagine. Ritocco e menzogna. Ad ogni modo è quello che ci lascia immaginare. Cos’è falso, cosa resta di vero?
Una cosa è sicura, è tutto derivato dal mondo reale, la composizione è là solo per mettere in relazione i codici plastici e contemporanei riconducendoli poi alle sensazioni provocate dall’immagine.
Si può forse affermare che questa serie non è scioccante per caso.
La mostra prende il titolo dalla serie fotografica “Chocking Hazard”.
Il termine “Chocking Hazard” viene stampato per legge sugli imballaggi dei giocattoli non adatti ai bambini troppo piccoli in quanto possono essere ingeriti e causare soffocamento.
Nel caso di questa serie fotografica l’artista ipotizza un’erronea interpretazione del termine inglese, frainteso come vero e proprio “azzardo scioccante”.
Rinchiusa nella sua stanza, stretta dentro all’abbigliamento che indossa ed appiccicata al muro che la sostiene, Mary Sue gioca al “Chocking Hazard”.
L’atmosfera della fotografia è opprimente, si è costretta (o è stata costretta) ad infilarsi degli indumenti che la stringono. La composizione stessa, così come l’inquadratura ed il dettaglio della tappezzeria si staccano difficilmente dal disegno del capo che indossa. In queste immagini tutto si incolla a tutto.
L’ambiguità si svela in queste immagini fotografiche dove non si vede niente, una mutandina taglia quattro anni che non è stata infilata completamente o che non può essere più tolta. Un vestito rosa a fiori stringe i seni di Mary Sue, il suo corpo si atteggia come quello di una bambina di sei anni.
Fresche ed innocenti, queste immagini sono anche morbose e soffocanti. Sono il risultato di una manipolazione totale in cui l’artista si è prestata al gioco fotografico. L’utilizzo della tecnologia digitale permette la padronanza totale dell’immagine. Ritocco e menzogna. Ad ogni modo è quello che ci lascia immaginare. Cos’è falso, cosa resta di vero?
Una cosa è sicura, è tutto derivato dal mondo reale, la composizione è là solo per mettere in relazione i codici plastici e contemporanei riconducendoli poi alle sensazioni provocate dall’immagine.
Si può forse affermare che questa serie non è scioccante per caso.
20
dicembre 2003
Mary Sue – Chocking Hazard
Dal 20 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
REBECCA CONTAINER GALLERY
Genova, Piazza Grillo Cattaneo, 2R, (Genova)
Genova, Piazza Grillo Cattaneo, 2R, (Genova)
Vernissage
20 Dicembre 2003, dalle 18 alle 21