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Francesco Lauretta – Le metafisiche
Nelle pitture presentate in questa mostra, suggestive e stranianti, la folla accalcata e in festa durante una ricorrenza religiosa o i bambini dai volti dolcemente illuminati in processione diventano metafisiche visioni e alimentano enigmi. I quadri sono dipinti in maniera analitica, con una sensibilità che sfiora l’iperrealismo
Comunicato stampa
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La Galleria Antonio Colombo è lieta di presentare, per la prima volta nei propri spazi, la personale di Francesco Lauretta, dal titolo Le metafisiche. In mostra ci saranno dieci nuove opere su tela, di grandi e medie dimensioni.
Lauretta parte da un’espressione poetica delle proprie radici; sceglie un topos frequente nell’immaginario letterario sul cosiddetto “sud del mondo”, tra fascino e olografia. La sua Sicilia è quella dei racconti di processioni e delle testimonianze di santerie e miracoli, dell’incredibile incrocio di cattolicesimo e superstizione, credulità popolare e solennità del rito, della realtà antica della festa.
Nelle pitture presentate in questa mostra, suggestive e stranianti, la folla accalcata e in festa durante una ricorrenza religiosa o i bambini dai volti dolcemente illuminati in processione diventano metafisiche visioni e alimentano enigmi. I quadri sono dipinti in maniera analitica, con una sensibilità che sfiora l’iperrealismo. Questa tecnica, fotorealista e metropolitana per antonomasia, viene intelligentemente trasferita dall’artista in un contesto provinciale e non urbanizzato, che vive di contrasti e di tempi sospesi, assumendosi il rischio e il fascino di una lettura ambigua.
La pittura si fa dunque narrazione, l’opera aspira all’universalità epica della pittura di storia. E’ una pittura intellettuale e portavoce di un differente modo di intendere il ruolo dell’artista. Dice Lauretta: “molti pittori d’oggi rifiutano una gestualità personale, emozionale. Si vuole che le opere non abbiano nulla a che fare con il credere: sono prive di religione e ideologia, o meglio, non desiderano comunicare valori morali ed etici”. Per Lauretta invece la pittura è tutto questo, e se la logica ci porta a comprendere la pittura come “lettera morta” la chance possibile, sembra suggerire l’artista, è quella della non logicità d’essere, della metafisica. “In fondo la pittura”, dice Lauretta “ non è un avversario da sfasciare … ma da temere”.
Lauretta parte da un’espressione poetica delle proprie radici; sceglie un topos frequente nell’immaginario letterario sul cosiddetto “sud del mondo”, tra fascino e olografia. La sua Sicilia è quella dei racconti di processioni e delle testimonianze di santerie e miracoli, dell’incredibile incrocio di cattolicesimo e superstizione, credulità popolare e solennità del rito, della realtà antica della festa.
Nelle pitture presentate in questa mostra, suggestive e stranianti, la folla accalcata e in festa durante una ricorrenza religiosa o i bambini dai volti dolcemente illuminati in processione diventano metafisiche visioni e alimentano enigmi. I quadri sono dipinti in maniera analitica, con una sensibilità che sfiora l’iperrealismo. Questa tecnica, fotorealista e metropolitana per antonomasia, viene intelligentemente trasferita dall’artista in un contesto provinciale e non urbanizzato, che vive di contrasti e di tempi sospesi, assumendosi il rischio e il fascino di una lettura ambigua.
La pittura si fa dunque narrazione, l’opera aspira all’universalità epica della pittura di storia. E’ una pittura intellettuale e portavoce di un differente modo di intendere il ruolo dell’artista. Dice Lauretta: “molti pittori d’oggi rifiutano una gestualità personale, emozionale. Si vuole che le opere non abbiano nulla a che fare con il credere: sono prive di religione e ideologia, o meglio, non desiderano comunicare valori morali ed etici”. Per Lauretta invece la pittura è tutto questo, e se la logica ci porta a comprendere la pittura come “lettera morta” la chance possibile, sembra suggerire l’artista, è quella della non logicità d’essere, della metafisica. “In fondo la pittura”, dice Lauretta “ non è un avversario da sfasciare … ma da temere”.
03
febbraio 2004
Francesco Lauretta – Le metafisiche
Dal 03 febbraio al 13 marzo 2004
arte contemporanea
Location
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Milano, Via Solferino, 44, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 19.30
Vernissage
3 Febbraio 2004, ore 18.30
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