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Raffaello, Michelangelo, Perugino e…
Insieme al celebre disegno con l’ Autoritratto (1516) di Leonardo da Vinci, al manoscritto delle Très Belles Heures de Notre Dame (1390-1450), miniato dal grande maestro fiammingo Jan Van Eyck, e al Ritratto di ignoto (1476) di Antonello da Messina, due importanti opere del Museo Civico d’Arte Antica di Torino si potranno ammirare i disegni di 13 importanti autori del Cinquecento.
Comunicato stampa
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I Tre Capolavori
L’esposizione ruota intorno a tre grandi opere: il codice delle Très Belles Heures de Notre Dame (1390-1450), miniato da diversi artisti tra cui Hubert e Jan Van Eyck, il dipinto su tavola
Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina (1476), entrambi di proprietà del Museo Civico d’Arte Antica, e il disegno a sanguigna con l’
Autoritratto di Leonardo da Vinci (1516?) della Biblioteca Reale di Torino.
Oltre all’altissima qualità delle opere, legami e consonanze storico artistiche uniscono i capolavori. Un primo tema è quello dell’
ars nova fiamminga assai diffusa in Italia nel secolo XV, magnificamente esemplata nel codice miniato di Van Eyck e che sottende la ritrattistica di Antonello da Messina. Il ritratto permette inoltre di stabilire consonanze tra Antonello e Leonardo: l’attenzione all’introspezione psicologica dei personaggi investirà alla fine del secolo Leonardo da Vinci e alcuni suoi discepoli come Boltraffio, presente in mostra con il disegno Busto di Cristo giovane .
Il ruolo delle corti signorili dell’Italia settentrionale, tra Quattrocento e Cinquecento, caratterizza le tre opere nella diffusione di nuovi linguaggi figurativi. L’inclinazione per l’arte fiamminga lega infatti i duchi di Savoia con i marchesi di Saluzzo e i duchi di Milano Sforza che, infatti, nel 1476 richiedono Antonello a Milano e, dal 1482 al 1499, vogliono Leonardo a corte.
Raffaello, Michelangelo, Perugino e…
Il nuovo allestimento si concentra sull’apporto di 13 grandi maestri del disegno che rappresentano uno dei capitoli essenziali del Rinascimento italiano.
A partire dall’opera straordinaria di Leonardo da Vinci, il cui disegno diventa strumento di indagine critica della realtà e mezzo di ricerca scientifica, la mostra presenta opere di Michelangelo, di Raffello, di Parmigianino, del Pollaiolo, del Perugino, di Cesare da Sesto, di Bandinelli, di Giulio Romano, di Girolamo da Carpi di Salviati.
Il percorso permette si scoprire l’asprezza esasperata della condotta grafica di Michelangelo, la raffinatezza e la qualità stilistica di Raffaello, l’intensità del segno del Pollaiolo insieme all’indagine sul nudo avviata da Bandinelli, i trapassi luministici di Giulio Romano, la luminosità di Perino del Vaga e l’elegante vitalità del Parmigianino. L’itinerario propone l’intrecciarsi di tutti questi linguaggi, delle tendenze stilistiche che hanno nutrito e connotato l’evoluzione del disegno italiano del XVI secolo.
La lettura virtuale
La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, finanziatrice nel 1998 della realizzazione e allestimento della Sala Leonardo, partecipa all’esposizione offrendo al pubblico la lettura virtuale delle
Très belle Heures di Van Eyck e del
Codice sul volo degli uccelli di Leonardo.
La Biblioteca Reale venne istituita da Carlo Alberto di Savoia Carignano nel 1837 e collocata in stretta relazione con l’intero complesso del Palazzo Reale. Il Salone monumentale fu disegnato dall’architetto di corte Pelagio Palagi che la rivestì di preziose scaffalature a doppia altezza e fece dipingere le volte dai pittori Moja e Trefogli con soggetti a monocromo raffiguranti le Scienze e le Arti.
L’esposizione ruota intorno a tre grandi opere: il codice delle Très Belles Heures de Notre Dame (1390-1450), miniato da diversi artisti tra cui Hubert e Jan Van Eyck, il dipinto su tavola
Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina (1476), entrambi di proprietà del Museo Civico d’Arte Antica, e il disegno a sanguigna con l’
Autoritratto di Leonardo da Vinci (1516?) della Biblioteca Reale di Torino.
Oltre all’altissima qualità delle opere, legami e consonanze storico artistiche uniscono i capolavori. Un primo tema è quello dell’
ars nova fiamminga assai diffusa in Italia nel secolo XV, magnificamente esemplata nel codice miniato di Van Eyck e che sottende la ritrattistica di Antonello da Messina. Il ritratto permette inoltre di stabilire consonanze tra Antonello e Leonardo: l’attenzione all’introspezione psicologica dei personaggi investirà alla fine del secolo Leonardo da Vinci e alcuni suoi discepoli come Boltraffio, presente in mostra con il disegno Busto di Cristo giovane .
Il ruolo delle corti signorili dell’Italia settentrionale, tra Quattrocento e Cinquecento, caratterizza le tre opere nella diffusione di nuovi linguaggi figurativi. L’inclinazione per l’arte fiamminga lega infatti i duchi di Savoia con i marchesi di Saluzzo e i duchi di Milano Sforza che, infatti, nel 1476 richiedono Antonello a Milano e, dal 1482 al 1499, vogliono Leonardo a corte.
Raffaello, Michelangelo, Perugino e…
Il nuovo allestimento si concentra sull’apporto di 13 grandi maestri del disegno che rappresentano uno dei capitoli essenziali del Rinascimento italiano.
A partire dall’opera straordinaria di Leonardo da Vinci, il cui disegno diventa strumento di indagine critica della realtà e mezzo di ricerca scientifica, la mostra presenta opere di Michelangelo, di Raffello, di Parmigianino, del Pollaiolo, del Perugino, di Cesare da Sesto, di Bandinelli, di Giulio Romano, di Girolamo da Carpi di Salviati.
Il percorso permette si scoprire l’asprezza esasperata della condotta grafica di Michelangelo, la raffinatezza e la qualità stilistica di Raffaello, l’intensità del segno del Pollaiolo insieme all’indagine sul nudo avviata da Bandinelli, i trapassi luministici di Giulio Romano, la luminosità di Perino del Vaga e l’elegante vitalità del Parmigianino. L’itinerario propone l’intrecciarsi di tutti questi linguaggi, delle tendenze stilistiche che hanno nutrito e connotato l’evoluzione del disegno italiano del XVI secolo.
La lettura virtuale
La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, finanziatrice nel 1998 della realizzazione e allestimento della Sala Leonardo, partecipa all’esposizione offrendo al pubblico la lettura virtuale delle
Très belle Heures di Van Eyck e del
Codice sul volo degli uccelli di Leonardo.
La Biblioteca Reale venne istituita da Carlo Alberto di Savoia Carignano nel 1837 e collocata in stretta relazione con l’intero complesso del Palazzo Reale. Il Salone monumentale fu disegnato dall’architetto di corte Pelagio Palagi che la rivestì di preziose scaffalature a doppia altezza e fece dipingere le volte dai pittori Moja e Trefogli con soggetti a monocromo raffiguranti le Scienze e le Arti.
17
dicembre 2003
Raffaello, Michelangelo, Perugino e…
Dal 17 dicembre 2003 al 30 marzo 2004
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MUSEI REALI DI TORINO – BIBLIOTECA REALE
Torino, Piazza Castello, 191, (Torino)
Torino, Piazza Castello, 191, (Torino)
Biglietti
Intero €5,Ridotto
€2.5, Libero accesso con Abbonamento Musei 2003 (fino al 31 dicembre) e Abbonamento Musei 2004, Torino Card 48h e 72h
Orario di apertura
Domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17,20)
Mercoledì dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso ore 17,20)
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato chiuso.
Sito web
www.piemonte-emozioni.it