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La rinascita delle favelas. Un caso di valore mondiale
La mostra “La rinascita delle favelas…” promossa dal Centro Culturale di Milano, vuole far conoscere al pubblico come sia possibile combattere la povertà urbana e migliorare la qualità della vita della popolazione. All’inizio erano solo favelas, ora stanno sempre di più diventando vere e proprie città informali
Comunicato stampa
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“Il Brasile è uno dei paesi più ingiusti del mondo”. Parole di Luiz Inacio da Silva, in arte Lula, difficili da smentire.
170 milioni di abitanti dei quali solo il 20% è inserito nell’economia. Su una superficie totale di oltre 8 milioni e 500 mila chilometri quadrati, due volte e mezzo l’Unione Europea, l’1% della popolazione detiene quasi il 90% delle terre. Nonostante sia una delle 10 potenze economiche più forti del mondo, 54 milioni di brasiliani vivono sotto la soglia della povertà. Uno su tre sopravvive con meno di un dollaro al giorno e la maggior parte di loro vive nelle favelas, meglio definite come “aree urbane informali”. In tutto il Brasile si contano oltre 3mila favelas, dato più che discutibile visto la quasi totale impossibilità di un vero censimento, con un tasso di crescita del 22,5% negli ultimi 10 anni. La vita all’interno delle favelas è dura. Difficile.
Ma qualcosa sta cambiando. AVSI, Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, è una organizzazione non governativa con base in Italia, che dal 1972 è impegnata con progetti di cooperazione allo sviluppo in 35 paesi poveri (America Latina, Africa, Medioriente, Est Europa). Dal più di 20 anni AVSI è presente in Brasile con programmi mirati alla riduzione della povertà per migliorare la qualità della vita della popolazione: da progetti di urbanizzazione nelle favelas al coordinamento di nuovi centri nutrizionali, sanitari, socio-educativi e di microimprenditorialità per garantire speranze e prospettive future.
La mostra “La rinascita delle favelas…” promossa dal Centro Culturale di Milano, vuole far conoscere al pubblico come sia possibile combattere la povertà urbana e migliorare la qualità della vita della popolazione. All’inizio erano solo favelas, ora stanno sempre di più diventando vere e proprie città informali, con nuove case, servizi urbani, socio-educativi e sanitari. Il metodo di lavoro dell’ong AVSI è unico, “fare con…”, ovvero costruire un futuro migliore per la popolazione coinvolgendola direttamente. Facendola diventare protagonista indiscussa della propria rinascita, affinché un domani sia capace autonomamente di pensare al proprio sviluppo e, quindi, al proprio futuro. I volontari AVSI coinvolti in Brasile sono 250; 20 i progetti in atto di cooperazione allo sviluppo che beneficiano circa 200.000 persone.
All’inaugurazione saranno presenti: Enrico Novara, ingegnare, da 11 anni in Brasile come responsabile AVSI; Alberto Piatti, direttore generale AVSI e il Comitato d’onore della mostra: Gabriele Albertini, Ombretta Colli, Roberto Formigoni, Salvatore Carrubba, Luigi Roth, Gianni Verga
170 milioni di abitanti dei quali solo il 20% è inserito nell’economia. Su una superficie totale di oltre 8 milioni e 500 mila chilometri quadrati, due volte e mezzo l’Unione Europea, l’1% della popolazione detiene quasi il 90% delle terre. Nonostante sia una delle 10 potenze economiche più forti del mondo, 54 milioni di brasiliani vivono sotto la soglia della povertà. Uno su tre sopravvive con meno di un dollaro al giorno e la maggior parte di loro vive nelle favelas, meglio definite come “aree urbane informali”. In tutto il Brasile si contano oltre 3mila favelas, dato più che discutibile visto la quasi totale impossibilità di un vero censimento, con un tasso di crescita del 22,5% negli ultimi 10 anni. La vita all’interno delle favelas è dura. Difficile.
Ma qualcosa sta cambiando. AVSI, Associazione Volontari per il Servizio Internazionale, è una organizzazione non governativa con base in Italia, che dal 1972 è impegnata con progetti di cooperazione allo sviluppo in 35 paesi poveri (America Latina, Africa, Medioriente, Est Europa). Dal più di 20 anni AVSI è presente in Brasile con programmi mirati alla riduzione della povertà per migliorare la qualità della vita della popolazione: da progetti di urbanizzazione nelle favelas al coordinamento di nuovi centri nutrizionali, sanitari, socio-educativi e di microimprenditorialità per garantire speranze e prospettive future.
La mostra “La rinascita delle favelas…” promossa dal Centro Culturale di Milano, vuole far conoscere al pubblico come sia possibile combattere la povertà urbana e migliorare la qualità della vita della popolazione. All’inizio erano solo favelas, ora stanno sempre di più diventando vere e proprie città informali, con nuove case, servizi urbani, socio-educativi e sanitari. Il metodo di lavoro dell’ong AVSI è unico, “fare con…”, ovvero costruire un futuro migliore per la popolazione coinvolgendola direttamente. Facendola diventare protagonista indiscussa della propria rinascita, affinché un domani sia capace autonomamente di pensare al proprio sviluppo e, quindi, al proprio futuro. I volontari AVSI coinvolti in Brasile sono 250; 20 i progetti in atto di cooperazione allo sviluppo che beneficiano circa 200.000 persone.
All’inaugurazione saranno presenti: Enrico Novara, ingegnare, da 11 anni in Brasile come responsabile AVSI; Alberto Piatti, direttore generale AVSI e il Comitato d’onore della mostra: Gabriele Albertini, Ombretta Colli, Roberto Formigoni, Salvatore Carrubba, Luigi Roth, Gianni Verga
11
dicembre 2003
La rinascita delle favelas. Un caso di valore mondiale
Dall'undici al 22 dicembre 2003
Location
LOGGIA DEI MERCANTI
Milano, Piazza Dei Mercanti, (Milano)
Milano, Piazza Dei Mercanti, (Milano)
Orario di apertura
dalle 9.30 alle 20.30
Vernissage
11 Dicembre 2003, ore 18
Sito web
www.cmc.milano.it