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Enrico Minato – Catasto
Lo spirito flaneur di Minato, poeta visivo, performer, creatore di oggetti e installazioni, vaga attraverso una produzione multiforme, di cui dà prova nei suoi “oggetti d’affezione”.
Comunicato stampa
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Enrico Minato è un artista esplosivo, eclettico, incontinente: e lo dice lui stesso.
CATASTO, col sottotitolo "gravezza che si impone sui beni secondo l’estimo", è la sua mostra alla galleria AndreaPronto ArteContemporanea di Crespano del Grappa, a cura di Stefania Portinari, che inaugura domenica 14 dicembre alle ore 11.00.
CATASTO è il fil rouge che annoda le stanze d’esposizione: catasto come regesto e registro di opere, mostra di beni speciali e culturali, ragione di inattesa ironia e armonia. La gravezza che si impone sui beni secondo l’estimo è un affare serio, perché essi acquistino valore e quindi potere, ma il potere vero: quello culturale, così affine alla magia.
Lo spirito flaneur di Minato, poeta visivo, performer, creatore di oggetti e installazioni, vaga attraverso una produzione multiforme, di cui dà prova nei suoi “oggetti d’affezione”. Nella CRIPTA del pianterreno sono rinchiusi in una installazione 10 libri impossibili da visionare: volumi solo da guardare e da meditare, il cui contenuto immateriale e concettuale è veicolato proprio dall’inagibilità e dalla curiosità che nel fruitore permette un margine di fuga all’avventura della mente, per consentirle di straripare verso pensieri inaspettati poiché il non vedere lascia spazio all’immaginare. Minato, amanuense ispirato e crudele, li sigilla e imprigiona perché siano un mistero da pensare prima che da fruire, perché siano libri silenziosi che vivono nel tempo della contemplazione, alimentando il desiderio.
La poliedrica personalità dell’artista è volta al perenne scardinare le coscienze e provocare il disorientamento, per recuperare l'emozione e la delicatezza delle cose: al piano superiore ecco allora le opere incentrate sulle parole e sull’interpretazione, come Un suono lieve, la cui chiave di lettura è una inconsueta leggibilità e la musicalità è un evento del tutto immateriale, o stendardi da toccare e capire, dove il percepire fa rima con esperire e aprire o no gli occhi davanti all’opera è solo un atto di traduzione del senso, per capire meglio il DiSegno ConDito. Anche Prendere aria gioca con un divertissement linguistico abitato dall’ironia, nel tentativo di catturare e calzare l’impossibile e la trasparenza.
Un’apparente levità ponderata dalla riflessione e all’occorrenza dalla melancolìa è il mestiere di Minato, spirito saturnino e musico, giocoliere di sostantivi e fabbro artigiano. Il richiamo della carta e delle fibre, del feltro avvolgente e rotoloso, dà origine a Rotola verso l’alto, perché il significato va sempre letto a margine e le verità nascoste e rivelate risiedono ai bordi e il limes, il confine sacro e invalicabile, a volte è molto, molto più esteso di quel che non sembri all’apparenza. La durezza dell’acciaio per contrasto permette Via Vai di specchianti digressioni e impensati crocevia scultorei. La stanza della grafica riserba le opere a timbri che da sempre accompagnano la produzione di Minato.
Nel Catasto sono stati estimati anche l’inconsueto e ingiallito libro di Necropoli, che racchiude paure e pensieri, bruciature di memoria e di storia sociale, il video TRaPIANTI sullo sradicare e il piangere, il lavoro Conceptual is dead del 1982, che invita a valutare la componente fisica dell’arte concettuale, il concetto artigianale del manipolare l’opera di propria mano per farla vivere veramente.
Rimane da avvenire una performance misteriosa, Quarantotto, che avrà luogo il giorno del vernissage.
ENRICO MINATO
Biografia
Enrico Minato vive e lavora a Crespano del Grappa, Treviso.
La sua ricerca, tra la poesia visiva e la performance, l’installazione e il video, si avvale dell’uso costante e attento dell’ironia per ricreare meccanismi di riflessione e piccoli sfasamenti di senso del quotidiano.
Sue esposizioni e performances si sono tenute a Bolzano, Venezia, Brescia, Treviso, Padova, Vicenza, al Museo Casabianca di Malo, a Bologna, Belluno, alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, nella ex-Yugoslavia, in Germania, a Parigi in Francia, nella Repubblica Ceca, in Tunisia. Hanno scritto per lui, tra gli altri, Giorgio Bonomi e Dino Marangon.
CATASTO, col sottotitolo "gravezza che si impone sui beni secondo l’estimo", è la sua mostra alla galleria AndreaPronto ArteContemporanea di Crespano del Grappa, a cura di Stefania Portinari, che inaugura domenica 14 dicembre alle ore 11.00.
CATASTO è il fil rouge che annoda le stanze d’esposizione: catasto come regesto e registro di opere, mostra di beni speciali e culturali, ragione di inattesa ironia e armonia. La gravezza che si impone sui beni secondo l’estimo è un affare serio, perché essi acquistino valore e quindi potere, ma il potere vero: quello culturale, così affine alla magia.
Lo spirito flaneur di Minato, poeta visivo, performer, creatore di oggetti e installazioni, vaga attraverso una produzione multiforme, di cui dà prova nei suoi “oggetti d’affezione”. Nella CRIPTA del pianterreno sono rinchiusi in una installazione 10 libri impossibili da visionare: volumi solo da guardare e da meditare, il cui contenuto immateriale e concettuale è veicolato proprio dall’inagibilità e dalla curiosità che nel fruitore permette un margine di fuga all’avventura della mente, per consentirle di straripare verso pensieri inaspettati poiché il non vedere lascia spazio all’immaginare. Minato, amanuense ispirato e crudele, li sigilla e imprigiona perché siano un mistero da pensare prima che da fruire, perché siano libri silenziosi che vivono nel tempo della contemplazione, alimentando il desiderio.
La poliedrica personalità dell’artista è volta al perenne scardinare le coscienze e provocare il disorientamento, per recuperare l'emozione e la delicatezza delle cose: al piano superiore ecco allora le opere incentrate sulle parole e sull’interpretazione, come Un suono lieve, la cui chiave di lettura è una inconsueta leggibilità e la musicalità è un evento del tutto immateriale, o stendardi da toccare e capire, dove il percepire fa rima con esperire e aprire o no gli occhi davanti all’opera è solo un atto di traduzione del senso, per capire meglio il DiSegno ConDito. Anche Prendere aria gioca con un divertissement linguistico abitato dall’ironia, nel tentativo di catturare e calzare l’impossibile e la trasparenza.
Un’apparente levità ponderata dalla riflessione e all’occorrenza dalla melancolìa è il mestiere di Minato, spirito saturnino e musico, giocoliere di sostantivi e fabbro artigiano. Il richiamo della carta e delle fibre, del feltro avvolgente e rotoloso, dà origine a Rotola verso l’alto, perché il significato va sempre letto a margine e le verità nascoste e rivelate risiedono ai bordi e il limes, il confine sacro e invalicabile, a volte è molto, molto più esteso di quel che non sembri all’apparenza. La durezza dell’acciaio per contrasto permette Via Vai di specchianti digressioni e impensati crocevia scultorei. La stanza della grafica riserba le opere a timbri che da sempre accompagnano la produzione di Minato.
Nel Catasto sono stati estimati anche l’inconsueto e ingiallito libro di Necropoli, che racchiude paure e pensieri, bruciature di memoria e di storia sociale, il video TRaPIANTI sullo sradicare e il piangere, il lavoro Conceptual is dead del 1982, che invita a valutare la componente fisica dell’arte concettuale, il concetto artigianale del manipolare l’opera di propria mano per farla vivere veramente.
Rimane da avvenire una performance misteriosa, Quarantotto, che avrà luogo il giorno del vernissage.
ENRICO MINATO
Biografia
Enrico Minato vive e lavora a Crespano del Grappa, Treviso.
La sua ricerca, tra la poesia visiva e la performance, l’installazione e il video, si avvale dell’uso costante e attento dell’ironia per ricreare meccanismi di riflessione e piccoli sfasamenti di senso del quotidiano.
Sue esposizioni e performances si sono tenute a Bolzano, Venezia, Brescia, Treviso, Padova, Vicenza, al Museo Casabianca di Malo, a Bologna, Belluno, alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, nella ex-Yugoslavia, in Germania, a Parigi in Francia, nella Repubblica Ceca, in Tunisia. Hanno scritto per lui, tra gli altri, Giorgio Bonomi e Dino Marangon.
14
dicembre 2003
Enrico Minato – Catasto
Dal 14 dicembre 2003 al 18 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
ANDREA PRONTO
Crespano Del Grappa, Via Gherla, 32, (Treviso)
Crespano Del Grappa, Via Gherla, 32, (Treviso)
Orario di apertura
venerdì 16-19; sabato e domenica 11-13 / 16-19
giorni feriali su appuntamento
Vernissage
14 Dicembre 2003, ore 11.00