L’artista romano è uno dei protagonisti dell’arte italiana contemporanea. Le sue opere hanno suscitato sempre un notevole scalpore a causa delle soluzioni linguistiche adottate, spesso rivoluzionarie, infatti anche quelle esposte in galleria fanno a meno dei mezzi artistici tradizionali. La sua ricerca linguistica si può collocare nell’ambito stilistico delle installazioni, proponendo una visione della galleria come contenitore atto ad ospitare un’azione, e solo in modo molto indiretto un’estetica. Per esempio un tema piuttosto comune come quello dell’autoritratto, è stato decisamente rivoluzionato da questo artista, che usa i mezzi più disparati per disperdere la sua identità e ricercare intorno convenzioni linguistiche solo superficialmente consolidate.
L’anticonvenzionalità di questa ricerca ha portato Felice Levini a utilizzare modelli vivi in galleria e tecniche fotografiche di registrazione dell’evento, con risultati ospitati nella Biennale di Venezia, propugnando un concetto di arte in cui il bello tradizionale è apertamente contestato.
Nel caso della personale cosentina ci sarà la presentazione di un classico della sua produzione, I Cavalieri dell’Apocalisse che, per via delle ragguardevoli dimensioni, viene raramente esposto. Assieme a questa opera ci saranno lavori di dimensioni minori e un multiplo realizzato appositamente per questa occasione.