Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Saviero Pieralli) (Valentina Favi
L’universo di Pieralli e Favi è una realtà parallela in cui gli elementi caratterizzanti della nostra dimensione si ricombinano in entità sospese
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L¹universo di Pieralli e Favi è una realtà parallela in cui gli elementi
caratterizzanti della nostra dimensione si ricombinano in entità sospese. La
tecnica stessa esce dagli schemi e liberandosi delle classiche regole
compositive dà vita ad un universo alternativo privo di leggi.
Quella di Pieralli e Favi è una metapittura in cui il pigmento liquido
lascia spazio alle plastiche adesive ed il colore semplice e primitivo
diventa complessa texture, risultato di un elaborazione digitale che
imprigiona prima e riproduce poi in quantità industriali, le venature del
legno, l¹azzurro dell¹acqua, il verde dei boschi. Le forme non sono più
definite dalle pennellate ma da numerose strisce di carta che si accostano
fino a formare le più sottili ombreggiature e le più strabilianti
prospettive. Ogni singolo elemento rappresenta, quindi, una piena
espressione della nostra civiltà di consumo diventando brutalmente
contemporaneo.
Ed è proprio questa civiltà ad essere messa in discussione, analizzata
attraverso la trasposizione e la conseguente distruzione dell¹ambiente in
cui conduce la propria esistenza. Un¹habitat sospeso, in cui non esistono
riferimenti spazio-temporali, ed allo stesso modo si perdono i concetti di
appartenenza e possesso, gli ambienti non sono quindi di un singolo uomo, ma
appartengono all¹umanità, una collettività a cui si riferisce l¹intero
carico di denuncia sociale che gli artisti pongono attraverso delicate
simbologie nelle loro opere: un muro distrutto diventa quindi simbolo della
violenza di un umanità distratta per cui innocue biglie diventano armi.
Gli ambienti sono sospesi in una dimensione atemporale in cui ogni singolo
elemento fluttua su di una superficie bianca, la tabula rasa su cui gli
artisti attuano la loro messa in scena. Una fiction come essi stessi la
definiscono- in cui frammenti di esistenza diventano testimonianza della
distruttiva ed alienante azione umana. Pieralli e Favi creano, quindi, un
(non)luogo senza tempo e soprattutto senza storia, gli stessi riferimenti di
cui è ormai tristemente priva l¹esistenza contemporanea.
Stefano Verri
caratterizzanti della nostra dimensione si ricombinano in entità sospese. La
tecnica stessa esce dagli schemi e liberandosi delle classiche regole
compositive dà vita ad un universo alternativo privo di leggi.
Quella di Pieralli e Favi è una metapittura in cui il pigmento liquido
lascia spazio alle plastiche adesive ed il colore semplice e primitivo
diventa complessa texture, risultato di un elaborazione digitale che
imprigiona prima e riproduce poi in quantità industriali, le venature del
legno, l¹azzurro dell¹acqua, il verde dei boschi. Le forme non sono più
definite dalle pennellate ma da numerose strisce di carta che si accostano
fino a formare le più sottili ombreggiature e le più strabilianti
prospettive. Ogni singolo elemento rappresenta, quindi, una piena
espressione della nostra civiltà di consumo diventando brutalmente
contemporaneo.
Ed è proprio questa civiltà ad essere messa in discussione, analizzata
attraverso la trasposizione e la conseguente distruzione dell¹ambiente in
cui conduce la propria esistenza. Un¹habitat sospeso, in cui non esistono
riferimenti spazio-temporali, ed allo stesso modo si perdono i concetti di
appartenenza e possesso, gli ambienti non sono quindi di un singolo uomo, ma
appartengono all¹umanità, una collettività a cui si riferisce l¹intero
carico di denuncia sociale che gli artisti pongono attraverso delicate
simbologie nelle loro opere: un muro distrutto diventa quindi simbolo della
violenza di un umanità distratta per cui innocue biglie diventano armi.
Gli ambienti sono sospesi in una dimensione atemporale in cui ogni singolo
elemento fluttua su di una superficie bianca, la tabula rasa su cui gli
artisti attuano la loro messa in scena. Una fiction come essi stessi la
definiscono- in cui frammenti di esistenza diventano testimonianza della
distruttiva ed alienante azione umana. Pieralli e Favi creano, quindi, un
(non)luogo senza tempo e soprattutto senza storia, gli stessi riferimenti di
cui è ormai tristemente priva l¹esistenza contemporanea.
Stefano Verri
06
dicembre 2003
Saviero Pieralli) (Valentina Favi
Dal 06 dicembre 2003 al 20 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
PLACENTIA ARTE
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Orario di apertura
16/19 escluso festivi e lunedi
Vernissage
6 Dicembre 2003, ore 18