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Max Marra – Un reportage color seppia
Max Marra ha colto, in brevi veloci tratti di perentoria definizione, un brano dell’umanità, riportandone elementi che dalla storia più antica si propagano alla quotidianità e si propongono alla soglia del futuro.
Comunicato stampa
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Max Marra nasce a Paola, in Calabria, nel 1950. Espone in gallerie private e istituzioni pubbliche con mostre personali, partecipa a rassegne italiane ed europee, tra cui: Bologna, Torino, Parigi, Cannes, Firenze, Venezia.
E’ presente con opere polimateriche e disegni nel collezionismo nazionale e internazionale, attento a consolidate espressioni artistiche, nella raccolta di opere incisorie europee, Palazzo del Governo di San Gallo, (Svizzera tedesca), nella Biblioteca Nazionale di Berna, nella raccolta d’Arte Italiana Museo d’Arte Moderna di Santa Pau, Girona, (Catalunya), nel Museum of Art di Guanzhou in Cina, Duta Fine Arts Museum di Giacarta (Indonesia), Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti, (MN), Museo d’Arte Contemporanea di Taverna (CZ), Young Museum di Revere (MN), Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.
Dal testo in catalogo di Claudio Rizzi: “…Max Marra ha colto, in brevi veloci tratti di perentoria definizione, un brano dell’umanità, riportandone elementi che dalla storia più antica si propagano alla quotidianità e si propongono alla soglia del futuro. Con il carattere nordico che gli è tipico, dovuto a formazione in ottica europea e ad analisi critica delle sue radici mediterranee, peraltro mai tradite ma anzi tradotte in patrimonio di cultura internazionale, Marra ha percorso i fogli di questi lavori con spontanea voce espressionista senza concedersi mai l’esibizione dell’eccesso.
Ha intuito senza indulgere al particolare aneddotico, ha astratto la realtà conducendola all’essenza di un immaginario agibile alla condivisione collettiva, ha sintetizzato comuni denominatori animandoli in libertà…”
E’ presente con opere polimateriche e disegni nel collezionismo nazionale e internazionale, attento a consolidate espressioni artistiche, nella raccolta di opere incisorie europee, Palazzo del Governo di San Gallo, (Svizzera tedesca), nella Biblioteca Nazionale di Berna, nella raccolta d’Arte Italiana Museo d’Arte Moderna di Santa Pau, Girona, (Catalunya), nel Museum of Art di Guanzhou in Cina, Duta Fine Arts Museum di Giacarta (Indonesia), Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti, (MN), Museo d’Arte Contemporanea di Taverna (CZ), Young Museum di Revere (MN), Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza.
Dal testo in catalogo di Claudio Rizzi: “…Max Marra ha colto, in brevi veloci tratti di perentoria definizione, un brano dell’umanità, riportandone elementi che dalla storia più antica si propagano alla quotidianità e si propongono alla soglia del futuro. Con il carattere nordico che gli è tipico, dovuto a formazione in ottica europea e ad analisi critica delle sue radici mediterranee, peraltro mai tradite ma anzi tradotte in patrimonio di cultura internazionale, Marra ha percorso i fogli di questi lavori con spontanea voce espressionista senza concedersi mai l’esibizione dell’eccesso.
Ha intuito senza indulgere al particolare aneddotico, ha astratto la realtà conducendola all’essenza di un immaginario agibile alla condivisione collettiva, ha sintetizzato comuni denominatori animandoli in libertà…”
03
dicembre 2003
Max Marra – Un reportage color seppia
Dal 03 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
MYOPEN.ART GALLERY
Milano, Via Filippo Argelati, 12, (Milano)
Milano, Via Filippo Argelati, 12, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato 15.30 - 19.30
Vernissage
3 Dicembre 2003, ore 19