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Giuliano Collina – case dell’anima
Questo ciclo di lavori, che ha come titolo “Animi Domus” (Case dell’anima), realizzato negli ultimi due anni, costituisce senza dubbio una novità per quanti conoscono la storia e l’opera di Collina e una piacevole sorpresa per quanti si accostano a lui per la prima volta
Comunicato stampa
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Queste opere - scrive Martina Corgnati nel catalogo Mazzotta pubblicato per la mostra veneziana – “rappresentano dei luoghi intermedi, sospesi, quasi dei nidi in cui le piccole anime vaganti, orfane di un corpo di carne, possono trovare rifugio. Sono quindi un destino ed, al tempo stesso, un passaggio in attesa di ulteriore sublimazione e di più intensa luce. Collina è un pittore convinto e innamorato della pittura, e quindi ha pensato queste Domus prima di tutto come spazi, ombra, luce, più raramente colore, padroneggiando tecniche diverse (dal tradizionale olio all’assemblage) e concedendosi anche parecchie incursioni nella tridimensionalità. Non si tratta propriamente di opere religiose ma di esplorazioni in un’area di confine fra spiritualità ed irrequietezza esistenziale, inferno e paradiso, pittura e scultura, figurazione ed astrazione; compiute da uno che da quarant’anni a questa parte ha dipinto molte cose: dai paesaggi straniati dell’adorato Lago di Como, all’atmosfera incantata e pigra di una domenica mattina con giornale, letti sfatti e caffè; e che da anni frequenta i territori impervi ed essenziali del sacro.”
Nell’insieme delle opere di questo ciclo (una trentina quelle in mostra) Collina riprende e ricompone tanti temi toccati nel corso della sua ricerca - le case, la pioggia, le porte, gli angeli, ecc. - acquisendoli nell’approfondimento interiore del rapporto dell’uomo con il suo futuro, andando a *mettere a fuoco il presente ma anche il destino - o meglio la destinazione (la casa) - cui è diretto l’animus (non l’anima, in senso propriamente cristiano), vale a dire lo spirito vitale, dell’uomo. E per dirla con l’artista: “case per anime imprigionate così come prigioniere si mostrarono le prime anime ‘in vista’, legate dentro grovigli di ferro, trattenute nelle angustie di uno spazio troppo limitato… E se l’anima può avere ancora l’ingenuità di apparire un po’ sudicia, allora la sua casa la si può anche identificare con il purgatorio… un purgatorio con le porte (due, per il transito), con la pioggia (per lavare), con gli angeli (per accudire), con le effigi degli uomini andati e con le offerte di quelli che ancora restano…”.
Nell’insieme delle opere di questo ciclo (una trentina quelle in mostra) Collina riprende e ricompone tanti temi toccati nel corso della sua ricerca - le case, la pioggia, le porte, gli angeli, ecc. - acquisendoli nell’approfondimento interiore del rapporto dell’uomo con il suo futuro, andando a *mettere a fuoco il presente ma anche il destino - o meglio la destinazione (la casa) - cui è diretto l’animus (non l’anima, in senso propriamente cristiano), vale a dire lo spirito vitale, dell’uomo. E per dirla con l’artista: “case per anime imprigionate così come prigioniere si mostrarono le prime anime ‘in vista’, legate dentro grovigli di ferro, trattenute nelle angustie di uno spazio troppo limitato… E se l’anima può avere ancora l’ingenuità di apparire un po’ sudicia, allora la sua casa la si può anche identificare con il purgatorio… un purgatorio con le porte (due, per il transito), con la pioggia (per lavare), con gli angeli (per accudire), con le effigi degli uomini andati e con le offerte di quelli che ancora restano…”.
05
dicembre 2003
Giuliano Collina – case dell’anima
Dal 05 dicembre 2003 al 29 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
MILLY POZZI ARTE CONTEMPORANEA
Como, Via Giuseppe Parini, 18, (Como)
Como, Via Giuseppe Parini, 18, (Como)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle 19 (possibili anche visite su appuntamento: tel. 335.6929187)
Vernissage
4 Dicembre 2003, ore 18. Inaugura anche la galleria