Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marco Memeo
La città diventa per Memeo una sorta di Disneyland, un luogo-nonluogo che pur avendo a che fare costantemente con individui, non è in grado di accogliere una società organica; del passaggio di tante persone infatti non rimane alcuna traccia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella stagione espositiva 2003/2004 la Galleria d’Arte Alidoro presenterà un programma di sei mostre ideato da Stefano Verri in collaborazione con il White Project. Una serie che propone un monitoraggio dell’attuale scena artistica comprendendo artisti attivi sul panorama internazionale. Sei mostre che spaziano dalla scultura all’installazione, dalla pittura alla fotografia in cui diversi curatori verranno chiamati ad esprimere il loro punto di vista. Il programma 2003/2004 della Galleria d’Arte Alidoro si prefigge un contatto diretto con la dimensione cittadina, a questo proposito infatti, è stata ideata una collaborazione con alcuni negozi del centro storico che metteranno a disposizione le loro vetrine e con il noto locale Opera Buffa dove verranno proposti degli allestimenti speciali ideati dagli stessi artisti e dove si svolgeranno i buffet d’inaugurazione.
Hinterland e altri nonluoghi
di Luca Panaro
“Non si visita Disneyland senza almeno un apparecchio fotografico. Tutti i bambini di più di sei anni ne hanno uno”. Queste le constatazioni di Marc Augé, un Etnologo a Disneyland, che con Marco Memeo condivide non solo la volontà di fare dei veri e propri sopralluoghi nelle “città” d’interesse, scoprendone l’ABC, ma il noto antropologo francese sembra condividere con Memeo anche un grande dubbio: i veri viaggi possono essere quelli effettuati nella realtà a noi più prossima? Qualche tempo fa, durante un’intervista che feci a Marco Memeo, lui mi disse, conoscendo il mio interesse per la fotografia e per i suoi reportages su tela: “Raggiunta un'area urbana, passeggio munito di videocamera o macchina foto. Cammino e guardo i giochi formali che la città mi propone. Ad esempio, spostando leggermente lo sguardo vengono a crearsi delle singolari coincidenze tra un semaforo e un palazzo, oppure un balcone si trasforma in un modulo di una ricca tessitura, e così via. Mi guardo attorno con una visione attenta e ciò mi fa scoprire molte cose che altrimenti non vedrei passando in auto e con la sola preoccupazione di raggiungere una meta prestabilita”. E’ chiaro dunque come il paesaggio urbano è per l’artista un luogo da abitare e da strutturare, ma è anche un terreno di confronto, un luogo da guardare, e da contemplare, con cui entrare in rapporto estetico. La città diventa per Memeo una sorta di Disneyland, un luogo-nonluogo che pur avendo a che fare costantemente con individui, non è in grado di accogliere una società organica; del passaggio di tante persone infatti non rimane alcuna traccia. Il suo sguardo è sempre rivolto verso l’alto. Al suo pennello non interessa la figura umana. La sua pittura sembra darci utili suggerimenti per comprendere la città, viverla, farla emergere dal disagio che spesso caratterizza l’hinterland di molte metropoli. E' una visione ravvicinata quella di Memeo, non solo per la preferenza al particolare, ma proprio per una visione dall’interno, intima. Le immagini ottenute dall’artista assomigliano a quelle create nell'infanzia, quando da bambini si giocava con lo sguardo a misurare le cose, è lo stesso Memeo a sostenerlo. In ogni nuovo quadro dimostra di avere progredito nello studio, l’ABC di questi nonluoghi gli è sempre più famigliare, e come “tutti i bambini di più di sei anni” desiderosi di apprendere, Marco Memeo guarda, fotografa, elabora e dipinge ABiCittà su ABiCittà.
Hinterland e altri nonluoghi
di Luca Panaro
“Non si visita Disneyland senza almeno un apparecchio fotografico. Tutti i bambini di più di sei anni ne hanno uno”. Queste le constatazioni di Marc Augé, un Etnologo a Disneyland, che con Marco Memeo condivide non solo la volontà di fare dei veri e propri sopralluoghi nelle “città” d’interesse, scoprendone l’ABC, ma il noto antropologo francese sembra condividere con Memeo anche un grande dubbio: i veri viaggi possono essere quelli effettuati nella realtà a noi più prossima? Qualche tempo fa, durante un’intervista che feci a Marco Memeo, lui mi disse, conoscendo il mio interesse per la fotografia e per i suoi reportages su tela: “Raggiunta un'area urbana, passeggio munito di videocamera o macchina foto. Cammino e guardo i giochi formali che la città mi propone. Ad esempio, spostando leggermente lo sguardo vengono a crearsi delle singolari coincidenze tra un semaforo e un palazzo, oppure un balcone si trasforma in un modulo di una ricca tessitura, e così via. Mi guardo attorno con una visione attenta e ciò mi fa scoprire molte cose che altrimenti non vedrei passando in auto e con la sola preoccupazione di raggiungere una meta prestabilita”. E’ chiaro dunque come il paesaggio urbano è per l’artista un luogo da abitare e da strutturare, ma è anche un terreno di confronto, un luogo da guardare, e da contemplare, con cui entrare in rapporto estetico. La città diventa per Memeo una sorta di Disneyland, un luogo-nonluogo che pur avendo a che fare costantemente con individui, non è in grado di accogliere una società organica; del passaggio di tante persone infatti non rimane alcuna traccia. Il suo sguardo è sempre rivolto verso l’alto. Al suo pennello non interessa la figura umana. La sua pittura sembra darci utili suggerimenti per comprendere la città, viverla, farla emergere dal disagio che spesso caratterizza l’hinterland di molte metropoli. E' una visione ravvicinata quella di Memeo, non solo per la preferenza al particolare, ma proprio per una visione dall’interno, intima. Le immagini ottenute dall’artista assomigliano a quelle create nell'infanzia, quando da bambini si giocava con lo sguardo a misurare le cose, è lo stesso Memeo a sostenerlo. In ogni nuovo quadro dimostra di avere progredito nello studio, l’ABC di questi nonluoghi gli è sempre più famigliare, e come “tutti i bambini di più di sei anni” desiderosi di apprendere, Marco Memeo guarda, fotografa, elabora e dipinge ABiCittà su ABiCittà.
30
novembre 2003
Marco Memeo
Dal 30 novembre 2003 al 16 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE ALIDORO
Pesaro, Via Della Ginevra, 6, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Via Della Ginevra, 6, (Pesaro E Urbino)
Vernissage
30 Novembre 2003, ore 18,30