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Corporarte
L’iniziativa vede consorziate quattro imprese private operanti tra Puglia e Basilicata per la realizzazione di una collezione di artisti italiani emergenti, da sistemare nelle rispettive sedi ma da aprire al pubblico esterno.
Comunicato stampa
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Venerdì 28 novembre, alle ore 19,30, nel nuovo stabilimento di De Carlo Infissi a Mottola (uscita autostrada Bari-Taranto), s’inaugura il terzo appuntamento espositivo del progetto CORPORARTE - “Collezioni in azienda: una rete museale per l’arte contemporanea”. L’iniziativa - che si avvale della direzione artistica di Antonella Marino - vede consorziate quattro imprese private operanti tra Puglia e Basilicata (oltre a De Carlo Infissi, Calia Salotti di Matera, Pastificio Ambra di Bari e Impresa Valore di Acquaviva-Ba), per la realizzazione di una collezione di artisti italiani emergenti, da sistemare nelle rispettive sedi ma da aprire al pubblico esterno. In questa prima fase ogni azienda ha acquistato quattro lavori (per un totale di sedici opere), che vengono presentati nell’ambito di quattro mostre della durata di un mese, tra luglio e dicembre.
Il 21 novembre, a Firenze, Corporarte ha ottenuto un riconoscimento prestigioso: è stato premiato ”per il progetto più innovativo” nell’ edizione 2003 di “Impresa & Cultura”, il concorso nazionale dedicato alle imprese che investono in cultura. Un premio importante, giunto quest’anno alla sua settima edizione con l’obiettivo di mettere in luce e valorizzare le imprese che realizzano progetti culturali coniugando risultati aziendali a benefici per il territorio e la collettività.
Gli artisti che espongono da De Carlo a Mottola sono: Marta Dell’Angelo, Pietro Capogrosso, Bice Perrini, Federico Pietrella.
Nei capannoni dove viene lavorato il legno ognuno di loro ha a disposizione uno spazio, in cui l’opera acquisita è inserita all’interno di una più ampia installazione.
Marta Dell’Angelo (Pavia 1970, vive a Milano) presenta qui alcuni ritratti pittorici recenti. Sono volti di giovani donne osservate nei vagoni della metropolitana, alla fermata del bus, o in biblioteca, durante il suo soggiorno-studio a New York ( come vincitrice della prima edizione del Premio New York, sponsorizzato dal Ministero per gli affari Esteri in collaborazione con l’Italian Accademy della Columbia University ). I sei dittici appartengono ad una serie più ampia di trenta tele, in cui gli sguardi fissi delle involontarie modelle, estrapolate dai loro contesti e tratteggiate con colori lividi, concorrono a comunicare un’ atemporale stato di attesa.
Di Pietro Capogrosso (Trani 1967, vive tra Trani e Milano) è esposto un inedito trittico e due grandi quadri, sul tema caro all’artista del paesaggio. Sono immagini diafane, immateriali, rarefatte, quasi monocrome, inquadrate da esili griglie e sottili linee di confine o da distillati fantasmi architettonici. Insieme ci restituiscono la traccia silenziosa di luoghi lungamente osservati ( gli orizzonti aperti del nord della Puglia o i litorali arsi dal sole delle saline di Margherita di Savoia ) e reinterpretati, in un lento processo di appropriazione poetica, con una tecnica paziente di velature ad olio, al limite dell’astrazione.
Bice Perrini (Bari 1967, vive a Bari) propone invece alcune tele ed un video dell’ultimo “Progetto mare”. A centro di questi sintetici dipinti che azzerano i belletti estetici per concentrarsi su un segno primario a carboncino, (così come dell’ironico corto “Mare mon amour”), c’è l’ immagine dei suoi figli, affettuosamente ritratti e isolati in campi neutri sul binomio cromatico rosso/ grigio-azzurro. Ancora una volta l’artista parte dunque da sé e dalla sua autobiografia di donna, madre e artista, per aprirsi ad una più ampia condizione esistenziale: le espressioni ambigue di questi bimbi già quasi adulti, e “i loro sguardi interrogativi sul futuro” diventano infatti anche una spia delle contraddizioni e dei turbamenti del nostro tempo.
Federico Pietrella ( Roma 1973, vive a Milano), infine, espone per la prima volta un ciclo di lavori in cui sperimenta nuove tecniche. Finora si era fatto apprezzare soprattutto per le sue immagini d’effetto fotografico, ottenute creando pazienti rapporti chiaroscurali con banali timbri (o con semplici fori). Qui l’autore sviluppa questa capacità di presa intimistica sul reale (con attenzione a situazioni quotidiane, strade, paesaggi, architetture) restituendoci il proprio sguardo sull’esterno attraverso la modulazione di trasparenti gocce al silicone su tela o eterei disegni a pastello su carta lucida, che sollecitano nello spettatore un processo attivo di ricomposizione ottica.
Il 21 novembre, a Firenze, Corporarte ha ottenuto un riconoscimento prestigioso: è stato premiato ”per il progetto più innovativo” nell’ edizione 2003 di “Impresa & Cultura”, il concorso nazionale dedicato alle imprese che investono in cultura. Un premio importante, giunto quest’anno alla sua settima edizione con l’obiettivo di mettere in luce e valorizzare le imprese che realizzano progetti culturali coniugando risultati aziendali a benefici per il territorio e la collettività.
Gli artisti che espongono da De Carlo a Mottola sono: Marta Dell’Angelo, Pietro Capogrosso, Bice Perrini, Federico Pietrella.
Nei capannoni dove viene lavorato il legno ognuno di loro ha a disposizione uno spazio, in cui l’opera acquisita è inserita all’interno di una più ampia installazione.
Marta Dell’Angelo (Pavia 1970, vive a Milano) presenta qui alcuni ritratti pittorici recenti. Sono volti di giovani donne osservate nei vagoni della metropolitana, alla fermata del bus, o in biblioteca, durante il suo soggiorno-studio a New York ( come vincitrice della prima edizione del Premio New York, sponsorizzato dal Ministero per gli affari Esteri in collaborazione con l’Italian Accademy della Columbia University ). I sei dittici appartengono ad una serie più ampia di trenta tele, in cui gli sguardi fissi delle involontarie modelle, estrapolate dai loro contesti e tratteggiate con colori lividi, concorrono a comunicare un’ atemporale stato di attesa.
Di Pietro Capogrosso (Trani 1967, vive tra Trani e Milano) è esposto un inedito trittico e due grandi quadri, sul tema caro all’artista del paesaggio. Sono immagini diafane, immateriali, rarefatte, quasi monocrome, inquadrate da esili griglie e sottili linee di confine o da distillati fantasmi architettonici. Insieme ci restituiscono la traccia silenziosa di luoghi lungamente osservati ( gli orizzonti aperti del nord della Puglia o i litorali arsi dal sole delle saline di Margherita di Savoia ) e reinterpretati, in un lento processo di appropriazione poetica, con una tecnica paziente di velature ad olio, al limite dell’astrazione.
Bice Perrini (Bari 1967, vive a Bari) propone invece alcune tele ed un video dell’ultimo “Progetto mare”. A centro di questi sintetici dipinti che azzerano i belletti estetici per concentrarsi su un segno primario a carboncino, (così come dell’ironico corto “Mare mon amour”), c’è l’ immagine dei suoi figli, affettuosamente ritratti e isolati in campi neutri sul binomio cromatico rosso/ grigio-azzurro. Ancora una volta l’artista parte dunque da sé e dalla sua autobiografia di donna, madre e artista, per aprirsi ad una più ampia condizione esistenziale: le espressioni ambigue di questi bimbi già quasi adulti, e “i loro sguardi interrogativi sul futuro” diventano infatti anche una spia delle contraddizioni e dei turbamenti del nostro tempo.
Federico Pietrella ( Roma 1973, vive a Milano), infine, espone per la prima volta un ciclo di lavori in cui sperimenta nuove tecniche. Finora si era fatto apprezzare soprattutto per le sue immagini d’effetto fotografico, ottenute creando pazienti rapporti chiaroscurali con banali timbri (o con semplici fori). Qui l’autore sviluppa questa capacità di presa intimistica sul reale (con attenzione a situazioni quotidiane, strade, paesaggi, architetture) restituendoci il proprio sguardo sull’esterno attraverso la modulazione di trasparenti gocce al silicone su tela o eterei disegni a pastello su carta lucida, che sollecitano nello spettatore un processo attivo di ricomposizione ottica.
28
novembre 2003
Corporarte
Dal 28 novembre al 12 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
DE CARLO INFISSI
Mottola, Via Giovanni Falcone, (Taranto)
Mottola, Via Giovanni Falcone, (Taranto)
Vernissage
28 Novembre 2003, ore 19,30