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Ouattara Watts
Ouattara Watts è forse uno dei primi artisti contemporanei africani ad aver acquisito una visibilità internazionale. Nasce in Costa d’Avorio nel 1957, nel pieno della rivoluzione astrattista e informale d’Occidente e si trasferisce a Parigi per studiare all’Accademia di Belle Arti
Comunicato stampa
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Ouattara Watts è forse uno dei primi artisti contemporanei africani ad aver acquisito una visibilità internazionale. Nasce in Costa d’Avorio nel 1957, nel pieno della rivoluzione astrattista e informale d’Occidente e si trasferisce a Parigi per studiare all’Accademia di Belle Arti.
Uno degli elementi che determina la sua carriera è l’incontro con Jean-Michel Basquiat durante la sua esibizione a Parigi nel 1988: l’artista lascia una traccia profonda nell’opera di Watts tanto che nel 1989, Basquiat lo aiuta ad organizzare la sua prima mostra personale a New York: da allora non lascia più la città. Riconosce che la natura del suo Paese d’origine può essere raccontata, in termini contemporanei, persino nella Grande Mela. E da lì a tutto il mondo.
Ouattara è pittore convinto ma i suoi mezzi espressivi non sono solo il pastello e l’olio. Nelle sue composizioni, spesso monumentali, mescola materiali differenti: pezzetti di legno, sacchi del caffè, corna e altri materiali che hanno un legame anche con le fonti d’ispirazione da cui trae immagini primordiali ed evocative. Questa ricerca ricorda la maniera degli artisti della sua terra - la Costa d’Avorio – che negli anni ’70 hanno sviluppato uno stile che utilizzava svariate tecniche e materiali, reperiti ed ispirati direttamente dall’ambiente circostante.
Dal suo Paese e da quelle atmosfere, trae il senso del sacro che si manifesta nel suo approccio alla creazione. Come egli afferma: lavora di notte " perché è più mistico. Tutti gli spiriti maligni dormono". Questo misticismo si ritrova nei simboli che decorano le sue tele: teschi e strane silhouettes appaiono nelle sue composizioni ad evocare scene rituali di forte carattere tribale. Il suo profondo legame con il misticismo si evidenzia anche nell’ispirazione all’iconografia egiziana e nell’utilizzo della scrittura amarica.
Nell’opera di Ouattara Watts si evidenzia l’utilizzo del Segno e del Simbolo che derivano certamente dal suo background culturale ma, allo stesso tempo, da un’attenta rivisitazione delle avanguardie della prima metà del novecento. L’opera di Ouattara Watts unisce più mondi: il terreno con l’aldilà, l’Africa e l’Occidente…
Uno degli elementi che determina la sua carriera è l’incontro con Jean-Michel Basquiat durante la sua esibizione a Parigi nel 1988: l’artista lascia una traccia profonda nell’opera di Watts tanto che nel 1989, Basquiat lo aiuta ad organizzare la sua prima mostra personale a New York: da allora non lascia più la città. Riconosce che la natura del suo Paese d’origine può essere raccontata, in termini contemporanei, persino nella Grande Mela. E da lì a tutto il mondo.
Ouattara è pittore convinto ma i suoi mezzi espressivi non sono solo il pastello e l’olio. Nelle sue composizioni, spesso monumentali, mescola materiali differenti: pezzetti di legno, sacchi del caffè, corna e altri materiali che hanno un legame anche con le fonti d’ispirazione da cui trae immagini primordiali ed evocative. Questa ricerca ricorda la maniera degli artisti della sua terra - la Costa d’Avorio – che negli anni ’70 hanno sviluppato uno stile che utilizzava svariate tecniche e materiali, reperiti ed ispirati direttamente dall’ambiente circostante.
Dal suo Paese e da quelle atmosfere, trae il senso del sacro che si manifesta nel suo approccio alla creazione. Come egli afferma: lavora di notte " perché è più mistico. Tutti gli spiriti maligni dormono". Questo misticismo si ritrova nei simboli che decorano le sue tele: teschi e strane silhouettes appaiono nelle sue composizioni ad evocare scene rituali di forte carattere tribale. Il suo profondo legame con il misticismo si evidenzia anche nell’ispirazione all’iconografia egiziana e nell’utilizzo della scrittura amarica.
Nell’opera di Ouattara Watts si evidenzia l’utilizzo del Segno e del Simbolo che derivano certamente dal suo background culturale ma, allo stesso tempo, da un’attenta rivisitazione delle avanguardie della prima metà del novecento. L’opera di Ouattara Watts unisce più mondi: il terreno con l’aldilà, l’Africa e l’Occidente…
11
dicembre 2003
Ouattara Watts
Dall'undici dicembre 2003 al 31 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
MARELLA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Orario di apertura
martedì-venerdì 12.00-20.00; sabato 12.00-19.00
Vernissage
11 Dicembre 2003, dalle 19.30 alle 21.30