L'intento del progetto è quello di far conoscere al pubblico un nuovo aspetto dell'arte da strada: quello che viene chiamato street art, urban art, postgraffiti, o in altri trenta modi di etichettare il fenomeno, vuole sottolineare la collaborazione tra artisti di vario background e di varie nazionalità, all'insegna dello scambio, della crescita e dello sdoganamento del fenomeno da vandalismo a forma d'arte e comunicazione.
Un "fenomeno" che tocca in vari modi il writing hip hop, alcuni dei rappresentanti di questo chiamiamolo "movimento" hanno le loro radici nel writing, ma che in realtà dal writing si diversifica per vari e sostanziali motivi, primo fra tutti la competizione. Tutti gli artisti coinvolti hanno eliminato la competizione e il concetto di "king" , tutti hanno da imparare e da insegnare; un altro aspetto unico di questo nuovo "movimento" è l'unione , tutti ci si aiuta e ci si supporta seppur con idee e approcci diversi.
Su come agire in strada si è creata una rete di persone sparse in tutta il mondo basata sul rispetto e la voglia di comunicare senza i vincoli imposti dal sistema. La strada come galleria.
Non solo, il progetto vuole far conoscere anche il mondo trasversale legato alla strada: difatti si è voluto invitare Pete Fowler, Will Barras e Mr Jago, e GGT artisti che in strada iniziano adesso ma che ne fanno parte integralmente sia come immaginario, sia come influenze e soprattutto come apporto positivo al fenomeno.
Detto ciò, bisogna sempre ricordare le origini delle cose: questo movimento prende da ogni lato, puoi trovarci influenze che spaziano dai geroglifici primordiali al più sofisticato marketing, dalla pittura all'illustrazione, al design fino al writing più ortodosso. A quanto pare, è la più potente forma di comunicazione dei giorni nostri.
Il risultato è dimostrato dagli ultimi anni di attività urbana di una certa cerchia di persone, sempre in crescita, intorno al globo.
Non a caso le grandi multinazionali, le agenzie di comunicazione e alla fine anche i galleristi, iniziano a dimostrare grande interesse al fenomeno investendo e diventando veri e propri mecenati.
ARTEIMPROPRIA è un'idea nata da un confronto tra Marco Negroni, docente dell'Accademia di Brera, e Maurizio Cocchi noto gallerista che l'ha sviluppata e curata, affiancato da un team di giovani della scena milanese: Roberto Guidotti e Roberta Introvaia che si sono occupati dei rapporti con la scena artistica internazionale, la GORDINI & PARTNERS giovane agenzia di comunicazione che ha prodotto l'evento, Hella Mombrini che ha curato la scenografia, e Fabrizio Ruffo la supervisione tecnica e logistica della fotografia.
Il progetto è stato possibile grazie allo sforzo sovrumano di tutti: chi ha messo soldi di tasca sua, chi ha messo gli spazi, chi la propria professionalità e il proprio tempo, ect. Gli unici "sponsor" sono stati Winsor&Newton e Lefranc&Bourgeois le famose case di colori che hanno regalato i colori, pennelli etc., e Alberta Ferretti che ha gentilmente messo a disposizione lo spazio di via Bezzecca 5 per la produzione delle tele.
Tristan Manco ricercatore e autore di libri come "Stencil Graffiti" ha dato il suo totale supporto per i testi del libro a venire sugli artisti e l'opera.
Fare conoscere i vari stadi di elaborazione dell'opera, come si è svolto il lavoro per più di 14 ore al giorno per 7 giorni, come il confronto abbia portato al risultato, è lo scopo di " ARTEIMPROPRIA liveset ", della performance-workshop presentati il 26 novembre alla Galleria Meravigli.
Il vj set di GGT , Tatiana , Riccardo Arena , Unz , estrapolato dalle videoriprese di Ema Cima , Bruno D'Elia , Jacopo Rovida , Piergiorgio Paba , la testimonianza fotografica di Plank e la selezione musicale di PAINE' (Temposphere Records) cercheranno di far rivivere i momenti del workshop per la realizzazione dell'opera.
L’evento " ARTEIMPROPRIA liveset " è prodotto dalla GORDINI&PARTNERS come secondo appuntamento di Les ApArt: la rassegna che porta eventi artistici di primaria grandezza fuori dai canali istituzionali, nei luoghi della socializzazione quotidiana.