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Baye
Si svolgerà sabato 29 novembre, alle ore 18,00 nel Castello Svevo di Barletta, a cura del Mutec, il vernissage di apertura della personale di Baye, artista figurativa afro-americana, interessante dell’ultima generazione pop statunitense
Comunicato stampa
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Baye, in swajli significa “la forza nell’anima”, ma il suo vero nome “Lizette Gary” tradisce le origini creole (padre del Sud Carolina e madre delle Bahamas).
Nata e cresciuta in uno dei quartieri più poveri di Miami Liberty City, ha cominciato (spinta dalla nonna) ad esprimersi molto presto fin dall’età di sei anni. E questo talento precoce, che le ha permesso di essere ammessa alle Magnet School, strutture scolastiche americane riservate solo a bambini e giovani di grande talento.
Ha studiato arte e grafic designer a New York presso il Pratt Institute ed è sempre a New York che si crea e sviluppa il suo stile.
La sua è un’arte che nasce unendo colori esplosivi ad originalissime forme stilizzate che lei chiama color swarm.
Vive e lavora in un periodo dove il movimento dei graffitisti a New York è alla sua massima espressione.
Il linguaggio dei graffiti, inizialmente usato dai giovani dei ghetti afro-americani come forma di protesta, si trasforma in movimento artistico dando forza ed ispirazione ad artisti come Basquiat e Keith Haring, artisti ai quali Baye dice d’ispirarsi e di fare riferimento.
Le figure, i simboli che costituiscono le opere di Baye si ispirano alla natura, alle scene di vita quotidiana, stilizzate nelle forme e accentuate da colori molto forti che rafforzano la potenza del suo messaggio. Rappresentano la gente impegnata in azioni comuni come: ballare suonare, parlare e amare. Il tutto teso a creare un armonico movimento che è tradotto sulla tela e mediato anche da una tecnica che ha le sue radici negli antichi geroglifici o aereoglifici, come lei ama chiamarli.
Questi colori e forme estremamente stilizzate e simboliche ci riportano alle antiche origini africane di questo linguaggio. Il riferimento diretto è con alcune tribù malindi dove è prerogativa delle donne decorare le pareti esterne delle loro povere e misere case di fango che sotto le loro mani sapienti diventano opere d’arte. La forza creativa che si esprime attraverso queste straordinarie decorazioni è costituita da modelli estremamente stilizzati che assumono valenza simbolica e attraverso i simboli raccontano la vita di ogni giorno, la fatica del lavoro, la gioia dell’amore, la natura, la danza, le feste.
Straordinaria è l’inconsapevolezza di Baye verso queste sue radici, realtà che non conosce, ma che sono scritte nel suo DNA….. un’eredità genetica.
Si potrebbe affermare che la sua personalità è resa evidente dalla forza che le sue opere trasmettono; l’Africa è dentro di lei
È solita dichiarare che anche la musica ha un ruolo importante nella composizione delle sue opere, spaziando dal jazz all’hip hop, dal rok al R&B. Quando lavora la musica per lei è necessaria: “dipingere con la musica e dipingere senza musica, è come essere al freddo con la giacca o senza giacca, perché la testa deve essere piena di musica”. Questo rende le sue opere piene di ritmo.
Nata e cresciuta in uno dei quartieri più poveri di Miami Liberty City, ha cominciato (spinta dalla nonna) ad esprimersi molto presto fin dall’età di sei anni. E questo talento precoce, che le ha permesso di essere ammessa alle Magnet School, strutture scolastiche americane riservate solo a bambini e giovani di grande talento.
Ha studiato arte e grafic designer a New York presso il Pratt Institute ed è sempre a New York che si crea e sviluppa il suo stile.
La sua è un’arte che nasce unendo colori esplosivi ad originalissime forme stilizzate che lei chiama color swarm.
Vive e lavora in un periodo dove il movimento dei graffitisti a New York è alla sua massima espressione.
Il linguaggio dei graffiti, inizialmente usato dai giovani dei ghetti afro-americani come forma di protesta, si trasforma in movimento artistico dando forza ed ispirazione ad artisti come Basquiat e Keith Haring, artisti ai quali Baye dice d’ispirarsi e di fare riferimento.
Le figure, i simboli che costituiscono le opere di Baye si ispirano alla natura, alle scene di vita quotidiana, stilizzate nelle forme e accentuate da colori molto forti che rafforzano la potenza del suo messaggio. Rappresentano la gente impegnata in azioni comuni come: ballare suonare, parlare e amare. Il tutto teso a creare un armonico movimento che è tradotto sulla tela e mediato anche da una tecnica che ha le sue radici negli antichi geroglifici o aereoglifici, come lei ama chiamarli.
Questi colori e forme estremamente stilizzate e simboliche ci riportano alle antiche origini africane di questo linguaggio. Il riferimento diretto è con alcune tribù malindi dove è prerogativa delle donne decorare le pareti esterne delle loro povere e misere case di fango che sotto le loro mani sapienti diventano opere d’arte. La forza creativa che si esprime attraverso queste straordinarie decorazioni è costituita da modelli estremamente stilizzati che assumono valenza simbolica e attraverso i simboli raccontano la vita di ogni giorno, la fatica del lavoro, la gioia dell’amore, la natura, la danza, le feste.
Straordinaria è l’inconsapevolezza di Baye verso queste sue radici, realtà che non conosce, ma che sono scritte nel suo DNA….. un’eredità genetica.
Si potrebbe affermare che la sua personalità è resa evidente dalla forza che le sue opere trasmettono; l’Africa è dentro di lei
È solita dichiarare che anche la musica ha un ruolo importante nella composizione delle sue opere, spaziando dal jazz all’hip hop, dal rok al R&B. Quando lavora la musica per lei è necessaria: “dipingere con la musica e dipingere senza musica, è come essere al freddo con la giacca o senza giacca, perché la testa deve essere piena di musica”. Questo rende le sue opere piene di ritmo.
29
novembre 2003
Baye
Dal 29 novembre 2003 all'undici gennaio 2004
arte contemporanea
Location
CASTELLO SVEVO
Barletta, Piazza Castello, (Bari)
Barletta, Piazza Castello, (Bari)