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Venezia: Canaletto/Esser
Alcune vedute italiane di Elger Esser. A tre grandi paesaggi veneziani dell’artista tedesco, Marco Voena associa una veduta di Canaletto.
Comunicato stampa
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“Elger Esser fotografa nei suoi viaggi e viaggia per fotografare o meglio per ritrarre, perché le sue fotografie sono come dei dipinti.” (Alfredo Sigolo)
Nello spazio espositivo di via Olmetto 17 a partire da inizio dicembre si possono ammirare alcune vedute italiane di Elger Esser. A tre grandi paesaggi veneziani dell’artista tedesco, Marco Voena associa una veduta di Canaletto (Veduta della chiesa del Redentore, Venezia) confermando il suo interesse nel far dialogare gli “antichi” con i “moderni”.
Nelle tre fotografie Fondamente Nove; Caigo; Paludo della rosa, montate su plexiglas, l’utilizzo evocativo della luce rende omaggio a Canaletto. A differenza che nella veduta del maestro veneziano nelle opere di Esser in mostra non c’è vita umana.
In assenza di personaggi, nei semi vergini paesaggi ritratti da Esser la linea dell’orizzonte diventa fondamentale: collocata piuttosto in basso, ad un terzo dell’altezza dell’immagine, come nella pittura di paesaggio olandese del XVII secolo e come nel dipinto di Canaletto. Viste da lontano, le opere appaiono totalmente astratte: una linea scura su un fondo bianco. Avvicinandosi, i cieli tersi, di un biancore irreale, fanno da sfondo ad una serie di elementi di legno fissati nei fondali delle lagune ed a volte esaltano le forme moderatamente ondulate delle barene. Le distese d’acqua a mo’ di specchi non ripropongono solo l’uniformità del cielo, ma anche un doppio – che sembra realizzato a pastello, talora persino divisionista - delle esigue lingue di terra che emergono dall’acqua con la bassa marea.
Virando i colori l’artista ottiene di riprodurre il procedimento mentale della formazione del ricordo. Questo tende a fissarsi su pochi elementi selezionati che si dispongono e si stratificano acquisendo rilevanza sugli altri, che invece tendono a svanire fino a scomparire. Ecco dunque risaltare le gradazioni dell’oro delle sabbie che si abbeverano alle acque e che si esaltano nel contrasto con il cielo uniforme. Le prospettive sono rese unicamente dalle cromie, che in primo piano risultano distinte e decise, mentre allontanandosi sfumano, rimandandoci alle teorie leonardesche, fino a tendere, in alcuni casi, ad annullarsi nel cielo.
Esser, riscoprendo la natura incontaminata tra Venezia e Siena, ci ripropone una nuova e straordinaria stagione del vedutismo di origine italiana.
Elger Esser, nato a Stoccarda nel 1967, è l’esponente più giovane e di successo di quel gruppo di artisti cresciuti all’Accademia di Düsseldorf nel nome di Bernd e Hilla Becher, professori premiati con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1991 e con un ampio raggio d’influenza su allievi quali Andreas Gursky, Thomas Struth e Thomas Ruff .
Distaccandosi dall’insegnamento dei suoi maestri, Esser preferisce al bianco e nero asciutto e fortemente chiaroscurato, la seduzione dei colori tenui mai troppo accesi che trasmettono un senso di tranquillità.
Le opere di Elger Esser si trovano in varie collezioni museali tra le quali quelle del Museum Kunst Palast di Düsseldorf e del Museum Folkwang di Essen. Ha esposto nelle maggiori gallerie d’arte contemporanea in Europa (Johnen & Schöttle, Köln; Friebe, Lüdenscheid; Grimm/Rosenfeld, München; De Zaal, Delft) e negli Stati Uniti (Sonnabend, New York).
Opere in mostra:
1. Elger Esser
Fondamente Nove,4/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
2. Elger Esser
Caigo, 3/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
3. Elger Esser
Paludo della Rosa, 3/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
4. Giovanni Antonio Canal detto Canaletto
Veduta della chiesa del Redentore, Venezia
Olio su tela, 47 x 77 cm
Nello spazio espositivo di via Olmetto 17 a partire da inizio dicembre si possono ammirare alcune vedute italiane di Elger Esser. A tre grandi paesaggi veneziani dell’artista tedesco, Marco Voena associa una veduta di Canaletto (Veduta della chiesa del Redentore, Venezia) confermando il suo interesse nel far dialogare gli “antichi” con i “moderni”.
Nelle tre fotografie Fondamente Nove; Caigo; Paludo della rosa, montate su plexiglas, l’utilizzo evocativo della luce rende omaggio a Canaletto. A differenza che nella veduta del maestro veneziano nelle opere di Esser in mostra non c’è vita umana.
In assenza di personaggi, nei semi vergini paesaggi ritratti da Esser la linea dell’orizzonte diventa fondamentale: collocata piuttosto in basso, ad un terzo dell’altezza dell’immagine, come nella pittura di paesaggio olandese del XVII secolo e come nel dipinto di Canaletto. Viste da lontano, le opere appaiono totalmente astratte: una linea scura su un fondo bianco. Avvicinandosi, i cieli tersi, di un biancore irreale, fanno da sfondo ad una serie di elementi di legno fissati nei fondali delle lagune ed a volte esaltano le forme moderatamente ondulate delle barene. Le distese d’acqua a mo’ di specchi non ripropongono solo l’uniformità del cielo, ma anche un doppio – che sembra realizzato a pastello, talora persino divisionista - delle esigue lingue di terra che emergono dall’acqua con la bassa marea.
Virando i colori l’artista ottiene di riprodurre il procedimento mentale della formazione del ricordo. Questo tende a fissarsi su pochi elementi selezionati che si dispongono e si stratificano acquisendo rilevanza sugli altri, che invece tendono a svanire fino a scomparire. Ecco dunque risaltare le gradazioni dell’oro delle sabbie che si abbeverano alle acque e che si esaltano nel contrasto con il cielo uniforme. Le prospettive sono rese unicamente dalle cromie, che in primo piano risultano distinte e decise, mentre allontanandosi sfumano, rimandandoci alle teorie leonardesche, fino a tendere, in alcuni casi, ad annullarsi nel cielo.
Esser, riscoprendo la natura incontaminata tra Venezia e Siena, ci ripropone una nuova e straordinaria stagione del vedutismo di origine italiana.
Elger Esser, nato a Stoccarda nel 1967, è l’esponente più giovane e di successo di quel gruppo di artisti cresciuti all’Accademia di Düsseldorf nel nome di Bernd e Hilla Becher, professori premiati con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1991 e con un ampio raggio d’influenza su allievi quali Andreas Gursky, Thomas Struth e Thomas Ruff .
Distaccandosi dall’insegnamento dei suoi maestri, Esser preferisce al bianco e nero asciutto e fortemente chiaroscurato, la seduzione dei colori tenui mai troppo accesi che trasmettono un senso di tranquillità.
Le opere di Elger Esser si trovano in varie collezioni museali tra le quali quelle del Museum Kunst Palast di Düsseldorf e del Museum Folkwang di Essen. Ha esposto nelle maggiori gallerie d’arte contemporanea in Europa (Johnen & Schöttle, Köln; Friebe, Lüdenscheid; Grimm/Rosenfeld, München; De Zaal, Delft) e negli Stati Uniti (Sonnabend, New York).
Opere in mostra:
1. Elger Esser
Fondamente Nove,4/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
2. Elger Esser
Caigo, 3/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
3. Elger Esser
Paludo della Rosa, 3/7, Italia 2002
C-Print su Diasec Face, 180 x 230 cm
4. Giovanni Antonio Canal detto Canaletto
Veduta della chiesa del Redentore, Venezia
Olio su tela, 47 x 77 cm
02
dicembre 2003
Venezia: Canaletto/Esser
Dal 02 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARCO VOENA
Milano, Via Olmetto, 17, (Milano)
Milano, Via Olmetto, 17, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 11 - 13 e 15 - 19
Vernissage
2 Dicembre 2003, ore 18.00