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Tecniche del contemporaneo
La collettiva intende fornire, tramite il lavoro dei cinque artisti invitati, un esemplare spaccato dell’attuale situazione artistica.
Comunicato stampa
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Assediata da uno scenario altamente competitivo in termini iconografici e di “artisticizzazione”diffusa dei mezzi di comunicazione, costretta sulla difensiva da un incedere incessante di feticci e simulacri d’ogni sorta, l’arte attuale si difende con efficacia optando per un atteggiamento in bilico tra adesione al reale, in termini di confronto serrato mediato dal tramite degli ausili offerti dalla tecnologia, e calcolato ritrarsi tra le pieghe del simbolo e di una ritrovata dimensione artigianale e mistica della creazione.
L’espressività artistica si esplicita con modalità eclettiche, col tramite della pittura, della fotografia, o di una competizione alla pari con gli oggetti ed i comportamenti della quotidianità, sfidati sul loro terreno con pratica demistificante ed ironica.
Patrizia Buldrini è una pittrice, osserva Fabrizio Boggiano, che partendo dalla semplicità apparente di figure che osservano il nostro mondo, a poco a poco cattura la nostra attenzione trascinandola in una metafisica di significati molto spesso dimenticati. La visione delle sue composizioni, in apparenza semplici, richiede in realtà una attenta osservazione.
Carmine Calvanese costruisce un ludico repertorio oggettuale fatto di singolari strutture, in prevalenza curvoidali, che indifferentemente si posizionano a suolo od a parete scuotendo l’osservatore per la loro lucentezza ed accesa fantasia cromatica che sfida senza timore il possibile sbandamento nel territorio del kitsch.
Tea Giobbio adopera la fotografia in bianco e nero per simboleggiare una raffinata poetica intimista, che si dipana con equilibrio tra uno scandaglio dell’interiorità e della teatralità narcisista del corpo femminile ed un attenzione di pari rivolta al “fuori da sé” verso un paesaggio sublimato in visioni oniriche.
Silvano Tessarollo progetta complesse installazioni, ispirate all’inesauribile teatro delle crudeltà rappresentato dal cartoon contemporaneo, col tramite del computer, per poi solidificarle con grandi cibachrome ed assemblaggi oggettuali, realizzati grazie alle più recenti tecnologie e materiali plastici.
Vittorio Valente si serve del silicone per costruire un universo di forme amebiche che, da un lato, fanno venire in mente la struttura delle cellule osservate al microscopio, dall’altro evocano una biologia impazzita, un mondo artificiale e parallelo che ci invade blandendoci con l’apparente innocuità dell’aspetto.
L’espressività artistica si esplicita con modalità eclettiche, col tramite della pittura, della fotografia, o di una competizione alla pari con gli oggetti ed i comportamenti della quotidianità, sfidati sul loro terreno con pratica demistificante ed ironica.
Patrizia Buldrini è una pittrice, osserva Fabrizio Boggiano, che partendo dalla semplicità apparente di figure che osservano il nostro mondo, a poco a poco cattura la nostra attenzione trascinandola in una metafisica di significati molto spesso dimenticati. La visione delle sue composizioni, in apparenza semplici, richiede in realtà una attenta osservazione.
Carmine Calvanese costruisce un ludico repertorio oggettuale fatto di singolari strutture, in prevalenza curvoidali, che indifferentemente si posizionano a suolo od a parete scuotendo l’osservatore per la loro lucentezza ed accesa fantasia cromatica che sfida senza timore il possibile sbandamento nel territorio del kitsch.
Tea Giobbio adopera la fotografia in bianco e nero per simboleggiare una raffinata poetica intimista, che si dipana con equilibrio tra uno scandaglio dell’interiorità e della teatralità narcisista del corpo femminile ed un attenzione di pari rivolta al “fuori da sé” verso un paesaggio sublimato in visioni oniriche.
Silvano Tessarollo progetta complesse installazioni, ispirate all’inesauribile teatro delle crudeltà rappresentato dal cartoon contemporaneo, col tramite del computer, per poi solidificarle con grandi cibachrome ed assemblaggi oggettuali, realizzati grazie alle più recenti tecnologie e materiali plastici.
Vittorio Valente si serve del silicone per costruire un universo di forme amebiche che, da un lato, fanno venire in mente la struttura delle cellule osservate al microscopio, dall’altro evocano una biologia impazzita, un mondo artificiale e parallelo che ci invade blandendoci con l’apparente innocuità dell’aspetto.
06
dicembre 2003
Tecniche del contemporaneo
Dal 06 dicembre 2003 al 06 gennaio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA AGANAHUEI
Alba, Via Paruzza, 44, (Cuneo)
Alba, Via Paruzza, 44, (Cuneo)
Orario di apertura
venerdì e sabato dalle 17 alle 20, altri giorni su appuntamento
Vernissage
6 Dicembre 2003, dalle 18 alle 21
Autore