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Salvatore Ligios – Mamoiada 2004
Questa volta per il fotografo è sorto spontaneo il tentativo di provare a raccontare il mondo dei Mamuthones e degli Issohadores in modo del tutto nuovo, puntando l’attenzione su un aspetto da lui spesso trattato in questi ultimi anni: l’indagine del mito attraverso i segni della quotidianità.
Comunicato stampa
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Sabato 15 novenbre si inaugura a Cagliari, presso gli spazi espositivi dell’Ex Vetreria di Pirri in Via Italia, la mostra fotografica di Salvatore Ligios Mamoiada 2004. Contestualmente verrà presentato il calendario 2004 del "Museo delle Maschere Mediterranee" di Mamoiada, interamente dedicato al reportage che Ligios ha realizzato nel piccolo centro barbaricino nel 2003.
Già negli anni Ottanta Salvatore Ligios, insieme al fotografo Mario Arca, aveva documentato il carnevale di Mamoiada e le sue maschere, lavoro pubblicato nel volume “Il selvatico nelle tradizioni sarde” curato dall’antropologo Mario Atzori dell’Universtità degli Studi di Sassari.
Questa volta per il fotografo è sorto spontaneo il tentativo di provare a raccontare il mondo dei Mamuthones e degli Issohadores in modo del tutto nuovo, puntando l’attenzione su un aspetto da lui spesso trattato in questi ultimi anni: l’indagine del mito attraverso i segni della quotidianità.
All’inizio il fotografo qualche perplessità l’aveva manifestata ai committenti: è ancora possibile raccontare la tradizione di un archetipo da sempre sotto i riflettori degli studiosi, dei fotografi, dei turisti, dei mamoiadini, senza cadere nel déjà vu o nel folklorico buono per fare colore? Può il mito infilarsi nel quotidiano senza perdere la maschera? La comunità si riconoscerà? La tradizione rimarrà integra?
Questi i dubbi che hanno accompagnato il lavoro del fotografo Ligios e che stanno alla base delle immagini che si possono ammirare nel presente calendario e nella mostra. La campagna fotografica è stata portata avanti coinvolgendo la popolazione di Mamoiada che ha accettato di buon grado. Il calendario, che per sua propria natura celebra mese dopo mese, immagine dopo immagine, lo scorrere del tempo, forse non permette di cogliere compiutamente l’intreccio del racconto mentre la forza della storia trova il suo senso compiuto tenendo insieme l’intera sequenza di immagini realizzate. A uno sguardo superficiale qualche immagine sembrerebbe banalizzare la tradizione. In realtà il fotografo esprime un grande amore per una reliquia dell’antica cultura popolare della Sardegna, affascinante e misteriosa, ancora presente nel paese di Mamoiada.
La cooperativa Viseras crede fortemente nella forza del linguaggio e proprio per questo profondo convincimento ha prodotto già due calendari (con immagini di Pablo Volta, nel 2002 e di Franco Pinna, nel 2003) e ha in programma di coinvolgere, negli anni a venire, altri fotografi nel progetto di raccontare il fascino e le suggestioni delle maschere di Mamoiada con libertà di tecnica e di stile. I calendari che via via comporranno nel tempo questo diario di emozioni potranno essere un veicolo culturale e informativo da far circolare, per far conoscere in tutto il mondo le antiche maschere del Carnevale di Mamoiada, nel cuore della Sardegna, nel centro del Mediterraneo.
Già negli anni Ottanta Salvatore Ligios, insieme al fotografo Mario Arca, aveva documentato il carnevale di Mamoiada e le sue maschere, lavoro pubblicato nel volume “Il selvatico nelle tradizioni sarde” curato dall’antropologo Mario Atzori dell’Universtità degli Studi di Sassari.
Questa volta per il fotografo è sorto spontaneo il tentativo di provare a raccontare il mondo dei Mamuthones e degli Issohadores in modo del tutto nuovo, puntando l’attenzione su un aspetto da lui spesso trattato in questi ultimi anni: l’indagine del mito attraverso i segni della quotidianità.
All’inizio il fotografo qualche perplessità l’aveva manifestata ai committenti: è ancora possibile raccontare la tradizione di un archetipo da sempre sotto i riflettori degli studiosi, dei fotografi, dei turisti, dei mamoiadini, senza cadere nel déjà vu o nel folklorico buono per fare colore? Può il mito infilarsi nel quotidiano senza perdere la maschera? La comunità si riconoscerà? La tradizione rimarrà integra?
Questi i dubbi che hanno accompagnato il lavoro del fotografo Ligios e che stanno alla base delle immagini che si possono ammirare nel presente calendario e nella mostra. La campagna fotografica è stata portata avanti coinvolgendo la popolazione di Mamoiada che ha accettato di buon grado. Il calendario, che per sua propria natura celebra mese dopo mese, immagine dopo immagine, lo scorrere del tempo, forse non permette di cogliere compiutamente l’intreccio del racconto mentre la forza della storia trova il suo senso compiuto tenendo insieme l’intera sequenza di immagini realizzate. A uno sguardo superficiale qualche immagine sembrerebbe banalizzare la tradizione. In realtà il fotografo esprime un grande amore per una reliquia dell’antica cultura popolare della Sardegna, affascinante e misteriosa, ancora presente nel paese di Mamoiada.
La cooperativa Viseras crede fortemente nella forza del linguaggio e proprio per questo profondo convincimento ha prodotto già due calendari (con immagini di Pablo Volta, nel 2002 e di Franco Pinna, nel 2003) e ha in programma di coinvolgere, negli anni a venire, altri fotografi nel progetto di raccontare il fascino e le suggestioni delle maschere di Mamoiada con libertà di tecnica e di stile. I calendari che via via comporranno nel tempo questo diario di emozioni potranno essere un veicolo culturale e informativo da far circolare, per far conoscere in tutto il mondo le antiche maschere del Carnevale di Mamoiada, nel cuore della Sardegna, nel centro del Mediterraneo.
15
novembre 2003
Salvatore Ligios – Mamoiada 2004
Dal 15 novembre al 15 dicembre 2003
fotografia
Location
VETRERIA
Cagliari, Via Italia, (Cagliari)
Cagliari, Via Italia, (Cagliari)