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Arte sul territorio – Alberto Garutti
In questa piccola stanza sarà esposta periodicamente un’opera proveniente dal museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano per far sì che i cittadini di questo quartiere la possano vedere.
Comunicato stampa
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“Le installazioni dovrebbero letteralmente nascere dal luogo dove vengono poste e tenere in considerazione non solo e non tanto il contesto visivo e architettonico(…) quanto l’atmosfera che scaturisce dalle vicende particolari di quel determinato ambiente” (Ilya Kabakov)
La citazione di Kabakov è sicuramente il leitmotiv ispiratore di arte sul territorio, progetto sostenuto dalla Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, curato da Letizia Ragaglia e Marisa Vescovo, che consiste in un programma pluriennale costruito su una serie d’interventi artistici permanenti
negli spazi pubblici della Provincia di Bolzano. Finalità dell’intera iniziativa è di risvegliare nel pubblico - volgendo uno sguardo particolare ai giovani - una nuova attenzione e sensibilità nei confronti dell’arte contemporanea, che viene ad “abitare” nei luoghi di vita quotidiana.
Per dare inizio a questo piano, la scelta di un artista come Alberto Garutti, da sempre impegnato a cercare il dialogo con lo spettatore e interessato a coinvolgere un pubblico che non sia quello del selezionato sistema dell’arte, è stata quasi naturale.
Alberto Garutti, artista milanese e docente
all’Accademia di Brera, nell’opera per il quartiere Don Bosco stabilisce un’intensa relazione conoscitiva ed emozionale con l’ambiente umano in cui verrà a situarsi la sua creazione.
L’idea di Garutti è offrire alla gente un museo in miniatura, che riprende la tipologia delle numerose cappelle disseminate sul territorio altoatesino: un cubo moderno aperto su tre lati, che s’inserisce naturalmente nel contesto circostante, riprendendo i colori delle case e con lo stesso zoccolo rossiccio presente nella zona dei giochi, immediatamente adiacente. Un progetto chiaro e semplice che intende offrire un museo ad una zona che non lo ha e come spiega l’artista stesso: “Mi piace pensare di intervenire dentro la città sapendo rinunciare a qualunque tipo d’ostentazione, assumendo così la
responsabilità etica di un approccio metodologico che assecondi le esigenze della committenza: gli abitanti sono i destinatari dell’opera e in un certo senso anche i committenti”. Il cubo conterrà un’opera
del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, scelta direttamente dall’artista che resterà in esposizione per circa tre mesi, con una programmazione quadriennale. L’opera riporterà incisa una dedica particolare di Alberto Garutti: “… questo progetto è dedicato a tutti quelli che passando di qui anche per un solo istante, la guarderanno.”
Ambientare e radicare un progetto d’arte contemporanea in una zona urbana di periferia comporta implicitamente un momento di confronto per gli artisti sul concetto di accoglienza ed estraneità: concetti che vengono esaminati dagli artisti interpellati, invitati ad appositi approfondimenti sul luogo anche attraverso
incontri con gli abitanti dell’area prescelta, per prendere in esame il contesto socio culturale della zona d’intervento, oltre che quello architettonico.
L’intero progetto rientra nel programma, elaborato dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, volto a testimoniare aspetti e luoghi insoliti della realtà locale, che aveva dato luogo, ad esempio,
nel 2000 al reportage fotografico sui nuovi quartieri abitativi di Bolzano di Gabriele Basilico “Bolzano Ovest – Bozen West”: tra i vari siti il reportage documenta anche lo stesso quartiere Don Bosco e la piazza in cui ha
operato Alberto Garutti.
La citazione di Kabakov è sicuramente il leitmotiv ispiratore di arte sul territorio, progetto sostenuto dalla Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, curato da Letizia Ragaglia e Marisa Vescovo, che consiste in un programma pluriennale costruito su una serie d’interventi artistici permanenti
negli spazi pubblici della Provincia di Bolzano. Finalità dell’intera iniziativa è di risvegliare nel pubblico - volgendo uno sguardo particolare ai giovani - una nuova attenzione e sensibilità nei confronti dell’arte contemporanea, che viene ad “abitare” nei luoghi di vita quotidiana.
Per dare inizio a questo piano, la scelta di un artista come Alberto Garutti, da sempre impegnato a cercare il dialogo con lo spettatore e interessato a coinvolgere un pubblico che non sia quello del selezionato sistema dell’arte, è stata quasi naturale.
Alberto Garutti, artista milanese e docente
all’Accademia di Brera, nell’opera per il quartiere Don Bosco stabilisce un’intensa relazione conoscitiva ed emozionale con l’ambiente umano in cui verrà a situarsi la sua creazione.
L’idea di Garutti è offrire alla gente un museo in miniatura, che riprende la tipologia delle numerose cappelle disseminate sul territorio altoatesino: un cubo moderno aperto su tre lati, che s’inserisce naturalmente nel contesto circostante, riprendendo i colori delle case e con lo stesso zoccolo rossiccio presente nella zona dei giochi, immediatamente adiacente. Un progetto chiaro e semplice che intende offrire un museo ad una zona che non lo ha e come spiega l’artista stesso: “Mi piace pensare di intervenire dentro la città sapendo rinunciare a qualunque tipo d’ostentazione, assumendo così la
responsabilità etica di un approccio metodologico che assecondi le esigenze della committenza: gli abitanti sono i destinatari dell’opera e in un certo senso anche i committenti”. Il cubo conterrà un’opera
del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, scelta direttamente dall’artista che resterà in esposizione per circa tre mesi, con una programmazione quadriennale. L’opera riporterà incisa una dedica particolare di Alberto Garutti: “… questo progetto è dedicato a tutti quelli che passando di qui anche per un solo istante, la guarderanno.”
Ambientare e radicare un progetto d’arte contemporanea in una zona urbana di periferia comporta implicitamente un momento di confronto per gli artisti sul concetto di accoglienza ed estraneità: concetti che vengono esaminati dagli artisti interpellati, invitati ad appositi approfondimenti sul luogo anche attraverso
incontri con gli abitanti dell’area prescelta, per prendere in esame il contesto socio culturale della zona d’intervento, oltre che quello architettonico.
L’intero progetto rientra nel programma, elaborato dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, volto a testimoniare aspetti e luoghi insoliti della realtà locale, che aveva dato luogo, ad esempio,
nel 2000 al reportage fotografico sui nuovi quartieri abitativi di Bolzano di Gabriele Basilico “Bolzano Ovest – Bozen West”: tra i vari siti il reportage documenta anche lo stesso quartiere Don Bosco e la piazza in cui ha
operato Alberto Garutti.
12
dicembre 2003
Arte sul territorio – Alberto Garutti
12 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
PICCOLO MUSEION
Bolzano, Via Sassari, 17, (Bolzano)
Bolzano, Via Sassari, 17, (Bolzano)
Vernissage
12 Dicembre 2003, ORE 18
Ufficio stampa
ARTLINK
Autore